Il nome, in inglese, con cui si presentano i produttori fa già intuire qualcosa. Quello della birra regala qualche altro indizio. Quello – storpiato – che fa riferimento allo stile, svela un ulteriore caratteristica di chi c’è dietro al progetto di cui vi parleremo oggi e che – confessiamo – non ci aspettavamo di descrivere in termini brassicoli.
Ma cerchiamo di essere un po’ meno misteriosi e andiamo per ordine a decriptare la frase precedente. I produttori si celano dietro al termine “Five Rings Brewery” (si chiama così la società che ha lanciato il progetto) e per un amante dello sport i cinque cerchi che balzano subito alla mente sono quelli olimpici. La birra poi si chiama “Row”, e cioè la remata: rowing è infatti il canottaggio. E ancora: questa birra è definita un po’ scherzosamente “lake pale ale” e proprio sui laghi di Lombardia sono nati e cresciuti diversi grandi campioni della disciplina remiera.
A questo punto possiamo anche svelare chi sono le persone che formano la “Five Rings”: quello a noi (inteso come varesotti) più vicino e più caro è Elia Luini, argento a Sidney 2000, oro in tante altre occasioni (mondiali compresi) e tutt’ora tra i migliori pesi leggeri della Nazionale. Con lui altri pezzi da novanta del canottaggio azzurro come il lecchese Martino Goretti e i comaschi Pietro Ruta e Daniele Danesin; il gruppo è poi completato da un altro paio di amici.
Chiaramente la “Five Rings” non ha un impianto di proprietà, e d’altra parte i suoi componenti – in piena attività agonistica – non potrebbero neppure seguirlo come si deve. Così la Row LPA ha visto la luce in uno dei birrifici più quotati della regione (e non solo), il “Doppio Malto” di Erba, il cui marchio è riscontrabile sulle etichette e in rilievo sul vetro delle eleganti bottiglie da mezzo litro con cui la birra è commercializzata.
“La prima cotta di mille litri è andata presto esaurita – svela Elia Luini – e quindi ne faremo una seconda da duemila litri in questi giorni. La Row LPA è già disponibile in alcuni locali di Lecchese e Comasco ma arriverà presto anche a Varese, almeno in alcuni bar che frequento abitualmente e i cui gestori hanno già avuto modo di assaggiarla”. In realtà qualche bottiglia è già comparsa alla Schiranna nel weekend del 6/8 giugno dove si sono disputati i campionati italiani assoluti pesi leggeri dove, tra l’altro, il quartetto di “Five Rings” ha conquistato tre ori e un bronzo.
E visto che Malto Gradimento non si fa mancare nulla, eccovi una prima recensione resa possibile dal “servizio consegna” dell’astemio Roberto Bof (grazie! – nella foto con Luini). La Row LPA ha un colore dorato, quasi arancio, con un aspetto abbastanza limpido (pare, curiosamente, che sia filtrata…) e una schiuma di media finezza, non particolarmente persistente. Al naso però sguinzaglia le tante qualità dei suoi luppoli (americani e tedeschi): netto, ma non pungente, il sentore di agrumi (pompelmo, secondo me) affiancato da frutto della passione e anche dal melone. Profumi persistenti, che restano nel bicchiere anche dopo parecchi minuti, e che si ritrovano in bocca, laddove l’avvio è piuttosto fruttato e dolce, mentre con il passare dei secondi è l’amaro a farsi largo. Mai in modo tagliente, anche se la sensazione finale è di buona pulizia. Discretamente carbonata, dal corpo abbastanza esile, la Row LPA (in realtà è una APA) mette in pratica bene la sua funzione dissetante anche grazie a un tenore alcoolico basso (4,5 %). Insomma, viene da dire che può essere bevuta anche dai pesi leggeri del canottaggio nonostante le rigorosissime regole sul peso che devono rispettare…
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