Il concorso per la bottiglia più bella fu uno dei cavalli di battaglia della prima edizione di Malto Gradimento, nel 2011, quando venne assegnato all’originale “Sensa Cò” di Happy House Beer. Un premio assegnato anche nel 2012 quando a vincere i due boccali in palio fu la “Titty Twister” del gruppo “3 Pupazzi”, allora homebrewers e oggi a capo di una beer firm di riconosciuto successo. Questa volta, durante la preparazione del concorso, avevamo pensato di concentrarci sulla qualità delle birre presenti, premiando più la sostanza che la forma; per questo motivo non abbiamo inizialmente previsto una gara dedicata a bottiglie ed etichette, ragion per cui diversi concorrenti hanno presentato confezioni senza particolari contrassegni.
Una volta giunte le birre, e riunita la giuria, l’occhio però è caduto su alcune realizzazioni meritevoli. Così, anche a norma di regolamento (era prevista la possibilità di premi non annunciati), si è deciso di assegnare un riconoscimento per la miglior etichetta: non è stata stilata una vera classifica, ma i giudici hanno indicato un autore particolarmente meritevole. La scelta per il vincitore è quindi caduta su Michele Chinosi, che ha presentato in gara la dry stout Black Betty e la bitter ale Red Brave, entrambe corredate da etichette intriganti che lui stesso ci descrive.
«Per prima è nata l’idea di Black Betty. Ascoltavo per caso la canzone omonima cantata da Leadbelly (la trovate QUI, è famosissima) e in seguito dai Ram Jam e altri mentre assaggiavo la birra scura e mi sono accorto che poteva calzare benissimo come nome. Me la sono quindi immaginata come una donna di colore un po’ formosa alla Aretha Franklin, e ho pensato di tagliare la silhouette in modo che il colore nero fosse quello della birra. Una volta pronta anche la birra rossa, ho pensato di tenere la stessa linea con un nome inglese che contenesse il colore. L’idea di chiamarla “Rossa Coraggiosa” nasce dall’ardire di aggiungere in infusione una tisana di frutti rossi. E dai frutti rossi ho pensato poi all’associazione con un paio di labbra carnose. Per la realizzazione pratica delle etichette sono stato aiutato dalla mia amica Anita, che insegna grafica in un istituto tecnico ha una mano molto migliore della mia!».
E speriamo quindi che anche Anita abbia partecipato alla degustazione delle birre di The Wall, consegnate durante la premiazione a Michele dal birraio Andrea Rogora (foto in alto). Non un premio a caso, visto che il birrificio di Venegono fa delle etichette – realizzate dall’artista milanese Max Gatto – uno dei propri vanti.
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