Sono giorni molto vivaci, questi, per il movimento della birra artigianale in provincia di Varese. Archiviata l’apertura ufficiale dell’Orso Verde nel capoluogo, in arrivo un piccolo ma interessantissimo festival curato da Hops (ne parleremo a breve), è necessario segnalare anche una metamorfosi. È quella dello storico Siebter Himmel di Carnago che da venerdì 12 aprile assumerà un nuovo nome e una (in parte) nuova filosofia di lavoro.
Con l’inaugurazione prevista appunto per venerdì, nascerà infatti il “Birrificio Settimo Craft House”: resterà inalterata – o quasi – la affascinante architettura interna, verrà confermata la proposta birraria a “metro zero” (la produzione di Settimo avviene nella struttura accanto alla bella villa in cui si trova il ristorante) ma verrà cambiata in modo quasi radicale la proposta culinaria che fino a oggi si era ispirata alla tradizione tirolese/tedesca.
«Un menu che non rinneghiamo e che ci ha dato tante soddisfazioni» spiega Nicola Barban «tanto che manterremo in carta alcuni dei piatti storici proposti fino a oggi come i canederli o lo stinco. Con il nuovo corso però, offriremo tanto altro e lo faremo mantenendo grande attenzione al rapporto con la birra. La novità assoluta è la pizza, e poi proporremo una serie di portate pensate in modo da poter essere abbinate con i diversi stili brassicoli prodotti dal nostro birrificio».
La pizza, appunto, sarà grande protagonista della serata inaugurale aperta a tutti i clienti; non sarà però una replica di quella già disponibile negli altri locali del gruppo (“Fabbrica Pizza”) ma – promettono da Carnago – batterà nuove strade. «Abbiamo lavorato con attenzione sulla lievitazione, e anche qui c’è una grande assonanza con le birre, e sperimentato molto sugli impasti. Per quanto riguarda gli ingredienti, garantiamo l’alta qualità delle materie prime: il termine craft che fa parte del nome del locale non si riferirà solo alla birra ma anche a quello che proporremo nel piatto, nei limiti del possibile. Siamo già aperti a collaborazioni con i presidi Slow-Food, per esempio».
La birra, come accennato, rientra in gioco anche sul servizio prettamente ristorante: «La cucina presenterà piatti di carne e pesce studiati per poter offrire anche l’abbinamento ideale con il bicchiere – prosegue Barban – così da valorizzare le due cose». E, a proposito di birra, a Carnago si sta pensando a qualche novità anche su questo ambito: in questo caso non saranno rivoluzioni ma certamente la gamma di stili prodotti sotto la supervisione di Cristian Pizzi verrà innovata. Come? Da via Monte Rosa non trapelano altre notizie, ma è probabile che ci si concentri su quale birra sperimentale, magari di quelle prodotte in quantità limitata, ma staremo a vedere.
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