“Pancot”: la birra di pane raffermo per evitare lo spreco alimentare

La lotta allo spreco alimentare è un tema molto importante, che da queste parti abbiamo sempre a cuore visto che chi scrive gli articoli di Malto Gradimento si è laureato con una tesi su questo argomento, in collaborazione con il Banco Alimentare.

Anche per questo motivo, ci piace segnalare l’ultima invenzione di “A tutto malto”, piccolo ma vivace birrificio artigianale di Gallarate collegato al ristorante Degustibus.
Parliamo di una birra che già dal nome dichiara il proprio programma, la Pancot (pane cotto, in dialetto) che il birraio Gianbattista Galuppi ha prodotto anche attraverso l’utilizzo del pane raffermo. Una materia prima proveniente dal ristorante stesso ma anche da un paio di attività circostanti, sensibilizzate proprio in materia di riduzione delle spreco

Galuppi si è quindi messo in contatto con Toast Ale, un’associazione no profit britannica che ha inviato ad “A tutto malto” una ricetta per realizzare una birra che è poi stata sviluppata nella sala cottura gallaratese. Dalle successive prove sull’impianto pilota e dalle modifiche apportate da Gianbattista è così nata la Pancot, che facciamo raccontare direttamente al birraio: «Si tratta di una birra chiara, molto beverina e dal basso contenuto alcolico (4,5%); in bocca ricorda un po’ le blanche. Abbiamo utilizzato lieviti ad alta fermentazione che però lavorano a soli 16°. La ricetta prevede un 60% di malto pils al quale aggiungiamo il 40% di pane secco che ha un ammostamento molto lungo e che conferisce un gusto sapido, lievemente salato alla birra. La Pancot presenta quindi sentori di pane tostato ed è leggermente opalescente sempre a causa di questo ingrediente così particolare». Il luppolo, come prevedibile, è solo in bilanciamento alla parte maltata e Galuppi si è affidato all’huell melon proveniente dall’Hallertau, in Germania.

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“A tutto malto” ha prodotto in un primo momento circa 600 litri per il lancio (in bottiglia, i pochi fusti solo per il ristorante Degustibus e lo spaccio aziendale di Samarate) ma ha già messo in programma altre due cotte per ulteriori 600 litri così da poter rifornire le spine di alcuni locali della zona con i fusti e non solo con le bottiglie. Due i panifici che collaborano nella fornitura del pane invenduto: “Luraschi” di Busto Arsizio e “Il Fornaio” di Gallarate. D’altra parte, ancora una volta, c’è la conferma che la birra è un vero e proprio “pane liquido”.

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