Il concorso “Birra dell’anno” organizzato nel corso del “Beer Attraction” di Rimini – la grande fiera in corso di svolgimento nella località romagnola – è uno dei grandi appuntamento per il mondo brassicolo artigianale italiano. Il contest è organizzato dalla più importante e credibile associazione di categoria, Unionbirrai, è a partecipazione libera (in gara ci sono i birrifici che scelgono di inviare i propri prodotti) e poggia su una giuria formata da quasi 100 esperti italiani e stranieri “capitanati” da Lorenzo “Kuaska” Dabove in qualità di presidente.
“Birra dell’anno 2019” ha visto suddividere le birre partecipanti in 41 categorie a seconda dello stile di appartenenza; per ciascuna “classe” è stato votato un podio con i primi tre classificati. La somma dei risultati ottenuti da ciascun birrificio ha portato alla proclamazione del “Birrificio dell’anno” che in questo caso è stato il marchigiano “Mukkeller”, piccola azienda di Porto Sant’Elpidio che ha confermato di essere una delle migliori del panorama italiano nonostante – appunto – volumi di produzione e reperibilità ridotti rispetto ad altri grandi produttori artigianali tricolori.
L’edizione 2019 del concorso ha visto iscritte un numero notevole di birre, ben 1.994, espressione di 327 birrifici, dati in crescita rispetto a dodici mesi fa quando furono rispettivamente 1.650 e 280 i partecipanti. In mezzo a questo mare di birra, ci piace sottolineare le due medaglie conquistate dai birrifici che hanno sede in provincia di Varese, non senza una certa dose di gradita sorpresa.
A far festa a Rimini sono infatti stati il varesino “50&50” e il vergiatese “Birrificio dei Laghi”, medaglie di bronzo rispettivamente con la “Mr. Crocodile” (categoria 3: hoppy lager) e con la “BPM” (categoria 25: belgian blond e belgian pale ale).
Premi importanti per due realtà differenti ma interessanti: “50&50” è un’azienda sulla breccia dal 2014 – i nostri lettori la conoscono bene – e dal momento della fondazione ha sempre vissuto una crescita costante nella qualità e nelle iniziative. Questo primo podio nazionale – Elia Pina, il birraio, ci aveva confidato di avere una speranza in questa edizione – è in un certo senso una piccola consacrazione per il lavoro svolto fino a qui e per i programmi futuri.
Più sorprendente, e in un certo senso anche più esaltante invece la medaglia messa al collo dal birraio del “Laghi”, Michele Poletto, dopo meno di due anni di attività (è il penultimo nato in provincia, poco prima del Birrificio In Mostra). Il segno che la strada intrapresa in quel di Vergiate è quella giusta, nonostante un impianto e un volume produttivo ancora ridotti, almeno rispetto a “50&50”. Un incoraggiamento non da poco: avrete modo di conoscerli presto attraverso il nostro blog.
Birra dell’Anno 2019 – Tutti i vincitori (dal sito Unionbirrai)
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