Birra e arte: il “Banchetto Nuziale” di Bruegel il Vecchio

di Michele Palmeri – Saggi Brassatori

Birra e arte si sono incontrate molte volte.
Ma se volessimo attribuire una menzione d’onore ad alcuni artisti in particolare, non possiamo dimenticare il buon Pieter Bruegel il Vecchio (1525?-1569).
Nato a Breda o comunque nel Brabante, regione dell’attuale Olanda (alcuni libri, però, parlano del Limburgo – Belgio – come luogo di nascita), dipinse sia in Italia sia ad Anversa e si trasferì a Bruxelles nei primi anni sessanta del Cinquecento, perfezionando il suo caratteristico stile satirico.


Ebbe un ruolo fondamentale nel ritrarre le scene della quotidianità che appartengono a quegli anni; mietiture, taverne e banchetti.
La birra è sempre stata un filo conduttore, vuoi per il fatto che fosse un prodotto del popolo per il popolo, vuoi anche perché è sempre stata un lubrificante sociale d’eccellenza.


Nei suoi quadri ha spesso rappresentano questi sempliciotti con bocche semichiuse, atti a ballare o bere, sfiniti dal tasso alcolico o dal troppo cibo. Una rappresentazione estrema, più idealizzata che veritiera, specchio di un’anima ipocrita dei nobili di quel tempo che si concedevano gli stessi vizi benché non si riconoscessero in quei contadini.

Nel quadro qui rappresentato – Banchetto Nuziale, datato 1568 – si possono scorgere dei momenti distinti, come un grande tavolo imbandito, la pappa di riso portata dai camerieri, una persona intenta a scaraffare probabilmente del lambic, gente che tracanna da boccali di terracotta e un suonatore di zampogna che guarda bramoso il tavolo…
Ci immaginiamo i fiumi di birra, le risate, le persone ubriache e i bambini che corrono in giro durante un convito di nozze.
Insomma, la vita dei contadini che, tra un bicchiere e l’altro di birra, scorre in modo naturale.

Un brindisi a voi, Sláinte Mhath
Michele

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