Birra e GDO: accordo tra Despar e undici marchi artigianali

Nelle ultime settimane, Malto Gradimento vi ha parlato dell’iniziativa portata avanti da una catena di supermercati molto nota nel Varesotto e dintorni, Tigros, insieme a un piccolo birrificio locale (Balabiòtt, di Domodossola): un accordo che ha permesso la produzione di tre diverse birre artigianali messe a disposizione della clientela a un prezzo calmierato (1,69 euro a bottiglia, da 33 cl) con pure un risvolto benefico.

La collaborazione tra Tigros e Balabiott ha riportato d’attualità anche da queste parti una discussione da tempo sul tavolo, che riguarda l’opportunità (da parte dei produttori) di stringere accordi con le catene della GDO per la vendita delle birre in contesti piuttosto differenti da quelli tradizionali per il settore (pub, tap room, beershop, ristoranti, festival dedicati, gastronomie). Oggi alla questione si aggiunge un ulteriore e importante capitolo, poiché un altro operatore del mondo dei supermercati – Despar – ha aperto le proprie porte al craft con il benestare di Unionbirrai (la più rappresentativa associazione di categoria) che ultimamente sembra aver intrapreso una politica conciliante con la GDO.

L’iniziativa prevede che sugli scaffali dei punti a marchio Interspar troverà spazio una selezione di birre artigianali provenienti da Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna, le regioni nelle quali è basata la catena (dove cioè la concessionaria del marchio Despar è la Aspiag Service di Mestrino). Secondo quanto comunicato, si tratta di tipologie di birra che fino a ora erano destinate al canale Horeca, quindi non di produzioni ad hoc per la GDO.

A commentare l’accordo sui canali ufficiali sono Federica Trevisan per Aspiag Service e Simone Monetti per Unionbirrai.
«Sostenere i microbirrifici artigianali – ha dichiarato Trevisan – significa dare valore all’eccellenza, ad alcune tra le realtà più rappresentative dei territori che ci ospitano. Noi di Aspiag Service siamo da sempre molto sensibili a questa tematica e vogliamo dare l’opportunità alle piccole imprese locali di poter utilizzare il nostro canale di vendita per farsi conoscere e raggiungere sempre più clienti, soprattutto in un momento complicato come questo. Ogni marca di birra verrà commercializzata nei punti vendita della regione in cui viene prodotta così i clienti potranno scoprire le eccellenze tipiche del proprio territorio».

«L’iniziativa di Despar ha trovato immediatamente il supporto operativo di Unionbirrai che, come Associazione di Categoria dei Piccoli Produttori Indipendenti, e non solo in questo difficile periodo, è attiva nel sostegno alle proprie aziende associate – le parole di Monetti, Segretario Nazionale di UB – I birrifici che hanno risposto all’iniziativa troveranno certamente nei punti vendita Despar quella visibilità a volte difficile da ottenere per i piccoli artigiani della birra e quindi una importante opportunità di fare conoscere le proprie birre artigianali con tutte le loro specifiche peculiarità a un pubblico sempre più vasto che, ne siamo certi, apprezzeranno l’ampliamento dell’offerta brassicola sugli scaffali anche a livello territoriale».

Per il momento, come avvenuto per l’asse Tigros-Balabiott, non si segnalano limitazioni temporali riguardo all’accordo. A prima vista, questa potrebbe essere l’occasione per far comunicare i due mondi, per testare le necessità delle due parti (che non sempre collimano) e per valutare anche la risposta della clientela che sarà chiamata a scegliere tra birre che hanno fasce di prezzo differenti rispetto alle industriali ma che in questo modo hanno l’occasione di provare a convincere un pubblico più ampio rispetto al solito. Non ci resta che vedere se e come la collaborazione proseguirà in futuro.

I birrifici che hanno aderito

Emilia-Romagna: Biren, Toccalmatto, Oldo, Noiz
Friuli-Venezia Giulia: La Birra di Meni, Forum Iulii, Dimont
Trentino-Alto Adige: Monpier
Veneto: Barch, Monte Baldo, Labi

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