Sappiamo bene che in questo momento ci sono, senza dubbio, cose più importanti a cui pensare. Ma da appassionati di Oktoberfest ci siamo posti la domanda sulla possibilità che la grande kermesse birraria di Monaco di Baviera venga organizzata quest’anno, vista l’emergenza sanitaria che ha investito tutto il mondo, Germania compresa.
L’interno della Pschorr Braurosl, una delle più grandi “tende” dell’Oktoberfest
La risposta è arrivata proprio nelle scorse ore dal sito ufficiale della festa e dalle parole di Clemens Baumgärtner direttore della manifestazione monacense che richiama ogni anno tra i 6 e i 7 milioni di visitatori nei suoi 420mila metri quadrati, nonostante prezzi non certo a buon mercato e in costante salita, almeno fino al 2019.
Una risposta che, per il momento, non può che essere interlocutoria.
«Vogliamo monitorare la situazione fino all’ultimo momento possibile prima di prendere una decisione irreversibile – spiega Baumgärtner – e questo momento sarà al più tardi nel prossimo mese di giugno. Noi organizzatori, insieme ai vari partner, stiamo continuando a pianificare Wiesn (il termine usato per indicare l’Oktoberfest di Monaco: deriva da Theresienwiese, “prato di Teresa”, dove ciò si svolge la kermesse ndr) come al solito. Speriamo non sia necessario l’annullamento e comunque, è ancora troppo presto per una valutazione vincolante».
Il manager della festa prosegue predicando, però, la totale attenzione ai risvolti sanitari: «Di certo la decisione sarà presa con la massima responsabilità: dipenderà in gran parte da quel che consiglieranno gli esperti e da quali saranno le politiche sulla salute e i regolamenti sulla sicurezza che verranno adottati sia dal governo federale sia dallo stato della Baviera».
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L’edizione 2020 dell’Oktoberfest è la numero 187 della serie ed è in calendario come di consueto a Theresienwiese – all’ombra della grande statua della Bavaria – tra sabato 19 settembre e domenica 4 ottobre. In tempi recenti, la festa non è mai stata annullata anche se in un paio di edizioni – quella del 2001 a meno di un mese dal crollo delle Torri Gemelle e quella del 2016 dopo un attentato in città avvenuto a luglio – la flessione della partecipazione era palpabile all’interno dei padiglioni. Negli anni, soprattutto a causa dei timori sul terrorismo, sono stati variati e migliorati i sistemi di vigilanza e sicurezza: qualcosa di simile, ma legato alla salute pubblica, avverrà probabilmente anche per via del coronavirus.
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