Del progetto di Thomas Colombo e Marco Spampinato – la firm beer Malt-Mostoso – vi ha parlato già abbondantemente Franz in un precedente articolo. Qui ci limitiamo ad assaggiare questa prima birra rilasciata in commercio: è un duro lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo! La IPA-condriaca, come lascia intendere velatamente il nome, è una birra che segue lo stile India Pale Ale, nato nel Settecento in Inghilterra con tre caratteristiche fondamentali: superare il lungo viaggio dalle coste albioniche alle periferie asiatiche, dissetare i coloni bruciati dal caldo torrido del subcontinente indiano, consolarli della lontananza dalla madre patria.
Per questo, generalmente, sono cariche di luppoli e alcol, che hanno la capitale funzione di conservanti e disinfettanti naturali, a cui si aggiunge l’origine britannica a completare un carico di sapori amari capace di spaventare pirati e bucanieri. La nostra IPA si presenta con le classiche fragranze derivate dalle rivisitazioni nord-americane: abbondano la frutta esotica, il pompelmo e la scorza di agrumi strizzata sotto il naso a cui si aggiungono in seconda battuta il coriandolo in fiore e una punta rinfrescante di aghi di pino.
In bocca sorprende per il bilanciamento fra l’amaro tipico e un caramellato che smussa gli spigoli dello stile, rendendola decisamente godibile e alla portata degli spiriti meno temerari. Ambrata scura, schiuma discretamente persistente (a patto che la si versi come Dio comanda!), non eccessivamente alcolica, in definitiva un buon esordio, adatta a questi primi caldi primaverili e che, come Greetings from Asbury Park di Springsteen, fa sperare in un buon futuro. «Se son rose, fioriranno, se son birre, finiranno!» (cit. anonima).
Tipologia: India Pale Ale
Alcool: 6,0 %
Colore: ambrato scuro
IBU: 45
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