Covid-19 ferma anche la più grande festa della birra al mondo, l’Oktoberfest di Monaco di Baviera. La notizia era tutto sommato prevedibile visto che l’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus è ancora in corso e che la manifestazione – un gigantesco assembramento con circa 7 milioni di partecipanti nel giro di meno di 20 giorni – non è certo la più semplice da gestire in presenza di un pericolo di questo genere.
Il direttore della Wiesn, Clemens Baumgaertner, aveva spiegato pochi giorni fa che gli organizzatori si sarebbero presi tutto il tempo necessario per la decisione finale ma che avrebbero rispettato le direttive sanitarie federali, statali e cittadine. E proprio il presidente del Land bavarese Markus Soeder e il sindaco di Monaco, Dieter Reiter, hanno annunciato il doloroso stop alla festa per quest’anno.
Un colpo pesante anche per l’economia, visto il mostruoso indotto che genera ogni volta l’Oktoberfest su tutta la città e la zona, ma è evidente che questa volta non ci fossero alternative. «Ci ritroveremo nel 2021 e sarà una Wiesn particolarmente bella e intensa – hanno detot Soeder e Reiter» annunciando già che si ripartirà sabato 18 settembre dell’anno venturo. A mezzogiorno di quella data sarà pronunciato quindi il prossimo O’Zapft Is, l’esclamazione fatta dal sindaco della città subito dopo aver aperto la prima botte di birra con un colpo di martello.
Per quest’anno però, boccali… a terra, cucine chiuse e strumenti musicali riposti nelle custodie. «Una scelta che fa male ed un vero peccato – hanno detto i due alti rappresentanti politici locali – tuttavia abbiamo concordato che il rischio è semplicemente troppo elevato. Questa è una delle decisioni più difficili che si possono prendere Ma la salute delle persone è la massima priorità».
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da partecipante purtroppo giusto
da collezionista speriamo facciano il boccale
prosit
Buongiorno Stefano, ha proprio ragione. Partecipare con paura e magari con disposizioni molto restrittive non avrebbe senso. Sulla collezione vedremo: i loghi erano già stati scelti. Se però non facessero i boccali, il 2020 sarebbe un “buco” storico!