Prosegue il percorso di crescita di Ma.Bo. Beer, la giovanissima beer firm nata nel 2019 tra la Valcuvia e il Lago Maggiore grazie alla collaborazione tra Alessio Marella e Stefano Bodio che, dopo anni di homebrewing condotto con passione, hanno deciso di dare vita a una produzione “ufficiale”.
Alessio e Stefano, che avevamo conosciuto durante QUESTA chiacchierata, avevano avviato la propria impresa con una tripel (la Scimbia) e una brown IPA (la Sciura IPA) presentate negli ultimi mesi del 2019. Stili un po’ particolari che, comunque, hanno avuto un bel successo commerciale al netto di una produzione giocoforza ancora ridotta.
Ora però Ma.Bo. è uscita con una terza birra di più facile fruizione con l’intento di dissetare l’estate e di andare incontro a bevitori che non si accontentano del primo bicchiere: si tratta della Bèla Tusa (si prosegue con le denominazioni in dialetto), una blond ale prodotta come le precedenti a Induno Olona sull’impianto del Birrificio In Mostra. Una “bella ragazza” dal colore molto chiaro e dal basso tenore alcolico (4,0%) per la quale è stato utilizzato malto pils premium prodotto da una piccola ma dinamica azienda umbra. Una scelta rivendicata in etichetta dove infatti si parla di italian blond ale, anche se la birra è in stile belga. Tra i luppoli fa capolino di nuovo il mosaic, marchio di fabbrica di Ma.Bo. oltre al galaxy.
«Il periodo di lockdown non è stato ovviamente semplice – racconta Alessio – Abbiamo terminato le birre e siamo potuti tornare in sala cottura solo il 25 aprile quando è stata brassata la Bèla Tusa che è disponibile da inizio giugno. A breve comunque torneremo a regime anche per continuare quelle belle collaborazioni che si erano create e che anche durante lo stop sono proseguite. Locali, ristoranti, botteghe hanno dimostrato di volerci bene, noi con l’iniziativa “Bevi a casa” abbiamo cercato di restituire qualcosa visto che aveva anche risvolti benefici. Ora si ricomincia: speriamo che l’estate sia il più normale possibile». E tra le varie curiosità c’è anche quella del “Formalto”, un formaggio prodotto a Vararo (frazione montana di Cittiglio) dall’azienda “Capre e Cavoli” che utilizza le trebbie utilizzate per produrre la “Sciura IPA”.
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