Si possono chiamare witbier (alla fiamminga) o bière blanche (alla vallone) e rappresentano uno stile belga che ha rischiato di estinguersi per sempre, quando – per fortuna – Pierre Celis la riportò in auge (dal 1965) con la sua Hoegaarden, rifondata nel paese omonimo che è stato la culla – insieme alla vicina-rivale Lovanio – di queste birre. Prodotti che hanno la particolarità di essere realizzati utilizzando il frumento (non maltato in questo caso) e non solo l’orzo. Per rappresentare il mondo delle wit ho scelto la Blanche de Namur, birra che si comincia a trovare anche sugli scaffali della grande distribuzione italiana e non solo nei beer shop o nei pub per grandi appassionati.
Mi è capitato di degustarla in due occasioni consecutive, prima in bottiglietta da 33 e poi nel formato maggiore, quello da 75 cl. e l’ho abbinata con un piatto di pesce ma sarebbe ottima con la pietanza nazionale belga, le celebri cozze che possono essere anche cucinate con la wit (come si vede nella foto che ho scattato proprio a Lovanio: si intravede anche il bicchiere di Hoegaarden…). La Blanche porta il nome di una principessa del Trecento ed è prodotta dalla Brasserie Du Bocq, storica azienda fondata nel 1858 a Purnod, in Vallonia, non lontano da Charleroi.
Nel bicchiere la Blanche de Namur appare di colore giallo molto chiaro, è leggermente torbida e dotata di una schiuma pannosa, di media persistenza. All’olfatto ricorda il limone e gli agrumi in genere, i fiori freschi, la camomilla e anche le spezie richiamano tutto ciò che è freschezza. Una qualità confermata in bocca anche per una certa acidità; è poco amara, non troppo dolce. Il corpo esile e la bassa gradazione alcolica (4,5%) ne fanno una birra decisamente facile da bere, e da provare in diversi momenti non solo del pasto (già detto: cozze, pesce) ma anche per un aperitivo o per accompagnare un dolce. E voi, cosa ne dite?
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Alla spina, più rara della Hoegaarden, ma rispetto a questa più aromatica. Perfetta al pub, per calmare la sete, dopo un allenamento.
Buona, come la blanche de Bruxelles, che si trova facile anche lei nei supermercati. Peró le wit/blanche in bottiglia non esprimono mai la loro vera freschezza come alla spina…. sperimentato con la Colomba (che avevo alla spina e ora non trovo più …): in bottiglia è acqua sporca 🙂