Questa settimana è toccato a me fare il reporter per il progetto “141 Expo” voluto da VareseNews per dare un seguito al trionfale “141 Tour” del 2013 che portò il nostro giornale in tutti i comuni della provincia (erano appunto 141, ora sono divenuti 139 per via di una fusione) alla ricerca di storie, monumenti, personaggi, aziende significative e via discorrendo. Il Tour di quest’anno è incentrato principalmente sulle tematiche di Expo: alimentazione, turismo, accoglienza, cultura e via dicendo. Nei miei tre giorni non avevo in programma visite a birrifici (ero a http://live.varesenews.it/Event/Comerio_2, Gavirate e Bardello) ma in chiusura del tour a Gavirate ho fatto una capatina a “La Cantina Piemontese”, locale storico (nella foto) e che conosco da anni, dove tra l’altro sapevo di trovare qualche birra interessante.
Grazie a Marco – che ha aggiunto a 400 etichette di vino alcune artigianali: in passato ha avuto Maltus Faber e 32 via dei birrai, oggi propone Baladin e Birra Perugia – ho così potuto assaggiare per la prima volta un prodotto di Mukkeller, birrificio marchigiano di Porto Sant’Elpidio aperto ormai da cinque anni ma che inizialmente divenne famoso per via di un nome vicinissimo a quello del ben più noto Mikkeller.
Nel mio bicchiere ho quindi degustato la “Zero Tituli”, ben nota citazione calcistica, autore José Mourinho – come al mondo del pallone è ispirata l’etichetta sulla quale sono riportati i nomi di parecchie competizioni note (Bundesliga, F.A. Cup…) e meno note (Allsvenskan, Prva Hnl…).
Veniamo però alla birra che rientra nella famiglia delle belgian pale ale e che, una volta versata, presenta una schiuma rigogliosa, piuttosto fine, molto persistente, bianca e “pannosa”. La “Zero Tituli” è invece dorata e leggermente velata.
Fin dal naso sono evidenti i sentori erbacei che ritroveremo in bocca, accompagnati almeno inizialmente da frutti gialli e miele che dà una nota dolciastra. In bocca vincono fin da subito i luppoli – hersbrucker, saaz e summit, come da etichetta – che danno alla birra note aspre e taglienti ma anche molto dissetanti: sul palato la “Zero” scorre velocemente visto il corpo esile e la carbonatazione media, lasciando però una netta pulizia e una persistenza dell’amaro.
La sensazione di bassa gradazione è confermata dalla scheda: 4,5% di alcool per una birra estiva, dissetante e facile per chi ama l’amaro. Un prodotto indubbiamente ben fatto, adatto al caldo e a una bevuta senza troppi pensieri.
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