Non è ancora arrivata in Italia, neppure sulla tavola di uno dei suoi “genitori”, ma sta già suscitando una certa curiosità, un po’ per il tema che è stato sviluppato nel corso della sua produzione, un po’ per via dei due personaggi che la hanno ideata e creata.
Rossa, alcolica (siamo al 7,5%, comunque molto meno del cocktail da cui prende il nome), di certo originale: in attesa di valutarla nel bicchiere, spendiamo senza alcun dubbio questi tre aggettivi per parlare della Fantôme Negroni, nata a inizio primavera dalla fantasia di Dany Prignon e di Schigi D’Amelio e finalmente messa in commercio nel suo paese natale, il Belgio. E proprio Schigi – birraio di Extraomnes a Marnate – ha deciso di raccontare a Malto Gradimento come è scaturita l’idea di creare una birra dedicata a uno dei cocktail più famosi al mondo.
«Io e Dany ci conosciamo da tempo e in occasione dei nostri incontri avevamo iniziato a parlare di una birra simile. Io lo apprezzo molto per la sua “belgitudine”, perché è un piacere vederlo muoversi in birrificio per la naturalezza con la quale lavora. E poi so che è un birraio “coraggioso”, basti pensare che in passato non ebbe remore a creare una birra colorata di verde. Da parte mia ho portato la passione per i miscelati e per il cocktail italiano più famoso, il Negroni appunto. Così, alla fine, abbiamo messo a punto la ricetta: io mi sono occupato soprattutto delle spezie e sono volato in Belgio tra marzo e aprile per la cotta. A questo punto non vedo l’ora di riceverla e di assaggiarla».
La Fantôme Negroni è – di base – una saison, con un lievito “interno” del birrificio che ha sede a Soy, in Vallonia; i malti utilizzati sono molto chiari mentre per i luppoli la scelta è ricaduta anche sull’americano cascade, così da conferire l’agrumato alla birra, un tratto caratteristico anche del cocktail. Il colore è rosso («naturale, senza coloranti artificiali» garantisce Schigi) mentre la speziatura «è garantita da una serie di ingredienti che poi si ritrovano anche nelle bevande – Campari, gin e vermouth – che si utilizzano per realizzare il Negroni. Quindi bacche di ginepro, artemisia, assenzio e così via» conclude il birraio di Extraomnes.
Sull’etichetta delle bottiglie (da 75 cl, il formato classico di Fantôme) è raffigurato un… fantasma dai modi aristocratici: un richiamo al conte Camillo Negroni che per primo, a Firenze, chiese il cocktail che da allora porta il suo cognome. E chissà cosa direbbe, oggi, il nobile toscano, nell’assaggiare questa birra a lui dedicata.
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