Dopo anni di relativo immobilismo, l’Orso Verde di Busto Arsizio – che è uno dei più longevi birrifici della provincia di Varese – ha dato il via a una lunga serie di novità che hanno riguardato un po’ tutti gli aspetti dell’azienda. Dalle nuove grafiche (tutt’ora in evoluzione) all’apertura di due tap room (a Milano e Varese), dall’utilizzo delle lattine al – prossimo – trasferimento in una nuova sede più grande e funzionale (nello stabile ex Coca Cola di Busto) rispetto a quella storica di via Petrarca.
Ma quel che non ci aspettavamo e che l’Orso Verde andasse in un certo senso in pensione. Il simbolo e il nome scelti nel 2004 da Cesare Gualdoni al momento della fondazione del birrificio non ci saranno più: da giovedì 1° ottobre si dovrà parlare di “OV”, un marchio in cui un orso verde è presente (in piedi, fiero, con lo sguardo che va lontano) ma non compare più nel nome (resta solo nella denominazione della società). Nella grafica c’è invece la data di nascita del birrificio, inserita nel motto “Birra artigianale – Indomita dal 2004″.