“Craft Beer Italy” non si farà: prossima edizione nel 2021

L’edizione 2020 di Craft Beer Italy non si terrà: lo hanno comunicato gli organizzatori e cioè NürnbergMesse Italia (la filiale tricolore della Fiera di Norimberga), in collaborazione con i partner ufficiali VLB Berlino e Doemens, l’accademia birraria che ha sede in Baviera.

L’evento milanese – qui i nostri articoli sull’edizione 2019 –  era programmato in origine nel prossimo mese di novembre, data differente rispetto all’anno scorso quando venne effettuato a fine marzo, ma è stato ugualmente cancellato in considerazione del forte impatto economico che Covid-19 sta avendo sul settore della birra artigianale.

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YHOP: la “app” italiana che permette di “seguire” le proprie birre preferite

Roma è tradizionalmente la piazza più importante per il mercato delle birre artigianali, e non poteva che partire da lì una novità che sta muovendo i primi passi in questi mesi e che potrebbe diventare presto un must, in tasca – meglio, sullo smartphone – di tutti gli appassionati.
Si chiama YHOP ed è una app – disponibile sia per iPhone sia per dispositivi Android – nata “al pub” (nel senso che lì sono sorte le esigenze di chi la ha ideata) e creata da quattro soci all’interno di un incubatore di start up (Alan Advantage) che ha sede nel quartiere Prati della Capitale.

Yhop risponde a una serie di necessità: innanzitutto – ci spiega Niccolò Costanzo, addetto alla comunicazione della società che abbiamo incontrato al recente Craft Beer Italy – «per scoprire in quali locali viene “attaccata” (alla spina, intendiamo… ndr) una birra che ci piace particolarmente. Poi, grazie alla tecnologia (come Rfid e QR code), sarà possibile garantire al consumatore che la birra in questione è fresca, e ancora darà la possibilità di avere in un unico strumento le informazioni fornite sia da chi produce la birra, sia da chi la serve».  Continua a leggere

Ferraris (Unionbirrai): “Il marchio di tutela ci aiuterà a raggiungere la gente comune”

I più attenti bevitori di birra di qualità avranno notato una novità sulle etichette di molti produttori artigianali italiani: da qualche mese, su alcune bottiglie, campeggia infatti un marchio rettangolare nel quale è riportato chiaramente il nome dell’associazione di categoria, “Unionbirrai”. Una innovazione (che sta iniziando a prendere piede) tesa a garantire con chiarezza ai consumatori la provenienza del prodotto, anche in virtù della legge sulle birre artigianali.

Per fare il punto della situazione, abbiamo incontrato – nell’ambito della recente fiera Craft Beer Italy di Milano – il direttore generale di Unionbirrai, Vittorio Ferraris, che è anche uno dei responsabili del birrificio BSA di Vercelli. Ferraris, anzitutto, ci fornisce un primo dato utile: «Il lancio del nostro marchio risale alla scorsa edizione di EurHop a Roma, a ottobre, le prime concessioni all’uso sono state rilasciate verso dicembre e a oggi sono circa 110 i birrifici che possono utilizzarlo sulle proprie bottiglie».

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Craft Beer Italy a Milano: due giorni per studiare la birra in tutti i suoi aspetti

C’è una sorta di – proficua – alleanza italo-tedesca alle spalle della seconda edizione di “Craft Beer Italy”, manifestazione organizzata per il 27 e 28 marzo prossimi al MiCo Lab Milano Congressi di piazzale Carlo Magno/via Gattamelata, nel capoluogo lombardo.

La rassegna, organizzata dalla NürnbergMesse Italia (l’emanazione nostrana della fiera di Norimberga) vede infatti una stretta collaborazione tra Unionbirrai, che è l’associazione di categoria che raduna i birrifici artigianali, il MoBI e due enti tedeschi di grande rilevanza come il Doemens (l’accademia bavarese che forma birrai e bier-sommelier) e il VLB Berlino (istituto di ricerca nel quale è presente anche una banca dei lieviti) oltre all’associazione Private Brauereien che organizza ogni anno uno dei concorsi birrari più attesi del Vecchio Continente, l’European Beer Star.

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