(d. f.) Il nostro oste maledetto, pian piano, si sta appassionando di birre italiane: la sua ricerca procede, anche se resta in Lombardia. Oggi Ale ci presenta una produzione bergamasca, meno conosciuta rispetto ad altre esperienze della nostra regione ma, a leggere il suo parere, meritevole di attenzione. A voi!
Le golden ale sono un po’ il “cavallo di Troia” con cui i mastri birrai inglesi cercarono di irretire i palati continentali assuefatti alle canoniche lager tedesche. Rispetto agli standard tipici delle birre albioniche, mancano di quel carattere acquoso (o watery per fare un po’ i fighi…) che a un primo sorso può indurre nell’errore di considerarle “senza corpo” abituati, come siamo, alla effervescenza naturale delle acque continentali. Continua a leggere