(franz) Nella terza puntata della “autobiografia birraria” di Alessandro Cappelletti, compare una birra bavarese e… industriale nel senso che il marchio di cui parla (Hacker Pschorr) è legato a una multinazionale del settore. Ale ci dà la sua opinione e stuzzica la vostra anche su questo discorso; qui a bottega non siamo del tutto d’accordo con quanto scrive ma allo stesso tempo, da frequentatori dell’Oktoberfest e della tenda Pschorr (la Pschorr Braurosl) in particolare, non possiamo che unirci a un “prosit” collettivo.
Episodio 3 di 10 – Hacker-Pschorr 1417
La chiusura dell’Agripub, di cui vi ho parlato nella prima puntata, fortunatamente non è stata così traumatica come si temeva, perché fu sostituito da un gruppo di giovani imprenditori che scelse un piccolo fornitore di Ossona, il mio amico Corrado Vita, il quale aveva, e ha tutt’ora, un catalogo di birre di tutto rispetto. Tra le altre la Hacker Pschorr 1417.
«Alt! Fermati un secondo. Parli di birre artigianali e citi la Hacker-Pschorr del gruppo Paulaner? Ma sei serio?? Posa il boccale, va…». Sì lo so, sto infastidendo un vespaio… Continua a leggere