Il ritmo di produzione è, per forza, ridotto così come quello della distribuzione (il servizio di delivery non può certo sostituire in toto la rete di pub e rivenditori) ma i birrifici non si sono fermati del tutto in questo periodo di isolamento forzato.
In diversi casi, anzi, la quarantena ha accompagnato la nascita – o meglio ancora l’annuncio – di nuovi prodotti. Ne abbiamo trovati almeno quattro, per altrettanti birrifici con sede nel Varesotto: dal capoluogo a Induno, da Venegono a Marnate, ecco l’elenco delle birre che sono state “rilasciate” (il termine non ci piace, ma rende l’idea) nell’ultimo periodo.
BIRRIFICIO IN MOSTRA – RABIUSA
Il piccolo e giovane birrificio di Induno Olona ha prodotto la propria birra primaverile selezionando un aggettivo in dialetto (Rabiusa, rabbiosa) per identificarla: la scelta sullo stile è ricaduto sulla czech pils, chiara e limpida con un tenore alcolico del 4,5%. Ingredienti tradizionali: malto pilsener e luppolo saaz. Il risultato – spiegano dal birrificio – è quello di una birra molto molto beverina e adatta per climi che vanno verso il caldo, con sentore fruttato e amarezza ridotta, quasi impercettibile.
50&50 – L’ENCOMPÈTANT
L’abbiamo già citata nei giorni scorsi, per via della inedita presentazione in streming accompagnata (per i più fortunati) dalla bevuta reale. L’Encompètant è la novità del varesino “50&50” e prende il proprio nome dal… birraio Elia Pina, autodefinitosi “incompetente” di stili belgi e per questo intrigato dalla sfida di produrre una atypical belgian session. Birra leggerissima (3,8%) ma comunque dotata di corpo, per la quale è stato utilizzato solo malto pils con lievito belga e con due luppoli di provenienza diversa, l’americano sabro e il tedesco (di nuova generazione) mandarina bavaria. Insomma un esperimento che per dirla con Elia «è stato divertente, nel quale abbiamo provato a incastrare una serie di cose che in genere non vanno troppo d’accordo».
EXTRAOMNES – CLEOPATRA
Arriva la primavera, salgono le temperature e – almeno in casa Extraomnes – si alzano anche le gradazioni grazie all’arrivo di Cleopatra. La regina d’Egitto è una imperial stout al cocco che si attesta a quota 10,3% di contenuto alcolico; rispetto alla parente stretta Bounty Killer (stessa azienda, stesso stile, medesimo uso del clocco), la Cleopatra vanta anche un invecchiamento in botti utilizzate per produrre grappa di amarone. Insomma, un esperimento complesso ma allo stesso tempo attraente e originale.
THE WALL – BLACK-X N°3
Prosegue il filone “nero” in casa The Wall dove è stata realizzata la terza scura della serie “Black-X”, la prima in piena emergenza Covid-19 e quindi la prima venduta esclusivamente attraverso il servizio di delivery. In questo caso la birra è una irish stout, leggera (4%) e caratterizzata dalle classiche note che si trovano in questi stili: aromi tostati, profumi e sapori che ricordano cioccolato e caffé e finale delicato.
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