Tommaso, un brillantino dopo tante tempeste

Lettera scritta a Varesenews.it 

Foto di repertorio

Foto di repertorio

Ospedale del Ponte, l’Ospedale con un Cuore che batte…  

Si, e’ proprio così, l’ospedale materno-infantile di Varese ha un cuore…un cuore formato da tutte le Persone che ci lavorano, Uomini e Donne instancabili, che dedicano la loro vita ad aiutare le donne, le donne e i loro bambini. E’ per questo che sto scrivendo queste righe a Varese News, perché tutti devono saperlo.

Questa e’ la storia di Tommaso, nostro figlio. 

Tommaso è nato in una calda sera d’estate del 2013.
Tommaso e’ un “Baby Rainbow”, un “Bambino Arcobaleno”, così si chiamano i bambini nati dopo una perdita, nel nostro caso dopo il passaggio di tre “Bimbi  Cometa”, Matilde, nata nel 2007 all’ospedale di Tradate alla 21ma settimana di gravidanza e vissuta solo pochi minuti, Nicolas ed Emma due gemellini, nati nel 2011 a Varese a 17 settimane, tutti troppo piccoli per poter vivere…per rimanere con noi.

I nostri piccoli sono nati troppo presto a causa “dell’incompetenza cervicale“, un problema del collo dell’utero, che si dilata troppo presto, scatenando il parto, nella maggior parte dei casi, inarrestabile, e nel caso dei gemelli, complicato da un’infezione… Inutile dire che il dolore per la perdita dei nostri bimbi e’ stato ed è immenso…dove si dovrebbe trovare la vita, si trova il silenzio, l’immobilità di figli amati sin dal primo istante, figli di cui non sentiremo mai la voce, di cui non sapremo mai il colore degli occhi…bambini piccoli, minuscoli, ma bambini veri…

Non e’ stato facile, ma mio marito Roberto ed io, grazie a tanti buoni amici, alle nostre famiglie, a tanta forza e all’associazione “CiaoLapo Onlus”, che si occupa di dare sostegno ai genitori che perdono i propri figli in gravidanza o dopo il parto, siamo andati avanti…e un giorno, l’Amore ha superato la paura e, tra mille e mille ansie, ecco un piccolo “Brillantino” nella mia pancia…ora la cosa più importante era creargli un ambiente sicuro per farlo crescere.
Per fortuna, il nostro ginecologo e’ il Prof. Fabio Ghezzi, che si mette a disposizione di questa Nuova Vita e della sua ansiosa mamma e alla 12ma settimana mi sottopone ad un intervento di “cerchiaggio transaddominale in laparoscopia“, l’intervento e’ rischioso, tutti ne siamo consapevoli, ma lui ci assicura che ce la metterà tutta e io non ho nessun dubbio, so che sia io che il piccolo “Brillantino” siamo in ottime mani…l’intervento va bene e da li inizia un riposo totale, per cercare di dare più possibilità a questo piccolo, e io me ne sto a casa, a letto (mi alzavo solo per andare in bagno) tra un controllo e l’altro, per ben 22 settimane…e per un mese intero sto in ospedale, perchè il rischio di parto molto prematuro è sempre in agguato… 

Tutti vogliono che questo piccolo ce la faccia, dobbiamo fare il possibile, ho il sostegno di tutti, medici, ostetriche, personale ausiliario…piano piano le settimane passano, a 34 settimane il Prof. Ghezzi rimuove i cerchiaggi, e dopo due settimane, con un parto indotto, Tommaso e’ finalmente tra le nostre braccia…l’arcobaleno più bello dopo tante tempeste! 
Ma, se Tommaso e’ qui, e’ perché la competenza, la professionalità, l’umanità e la passione di chi lavora all’ospedale del Ponte, lo hanno dolcemente accompagnato dalla sua mamma e dal suo papà…

Io e Roberto vogliamo rendere pubblico il nostro ringraziamento, perché dobbiamo tutti renderci conto che a volte, le eccellenze, le abbiamo vicino a casa, che in questo paese dove si sentono solo cattive notizie, ci sono persone veramente capaci, che fanno il loro lavoro per passione, che si impegnano ogni giorno per salvare delle vite.

Un grazie grandissimo va al Prof. Fabio Ghezzi, Grande Uomo e Grande Medico, senza il suo supporto, il suo intervento e la sua paziente disponibilità Tommaso ora non sarebbe qui…Grazie alla dott. Roberta Ferronato, che nei giorni più difficili del ricovero, con le sue parole e la sua costante presenza, rassicurava il mio cuore agitato, Grazie alla dott. Chiara Apolloni, alla dott.Paola Clerici, al dott. Carlo Bulgheroni, alla dott. Eleonora Zaffaroni sempre dolcissima, alla Dott. Simona Carollo, al Dott. Ivan Casarin, a tutte le ostetriche, in particolare a Cristina, Federica e Roberta, a Marta, l’ostetrica della sala parto, lei che ha accolto Tommaso con un sorriso…dopo ore faticose e momenti difficili.

Grazie ai medici della TIN e a tutte le “zie” che si sono prese cura di Tommaso durante la degenza in patologia neonatale, quando la mamma poteva stare poco con lui. Grazie al personale ausiliario, in particolare alla signora Rina, a Mirella, a Sara, che ci donavano sempre un sorriso o una parola di conforto.
Infine, non posso non ringraziare Erica, amica prima e compagna di ricovero poi, per un lungo mese…grazie per avermi sopportata e sostenuta, anche quando la paura di perdere anche Tommaso mi riempiva gli occhi di lacrime.
Tutto quello che ci è capitato ci ha fatto capire che la Vita è molto più un parcheggio scomodo o difficile da trovare, è più di un menù non proprio perfetto, è più di un’arrabbiatura sul lavoro, o di tutte le sciocchezze che capitano ogni giorno e che, a molti, sembrano problemi insormontabili…
La Vita è un Miracolo che si rinnova ogni attimo, La Vita, quella vera, questa volta ha vinto, affidandosi a mani e cuori grandi ed accoglienti.
Spero che Tommaso, un giorno, sia come voi.
Grazie a tutti. Di cuore.
“Non c’è piede tanto piccolo da non lasciare un’impronta su questa terra…” 
Elisa Pirazzo, Roberto Fiorin con Tommaso (e tutti i nostri figli)