Infertilità di coppia: quando il problema è l’uomo

marconi« Una volta, se non nascevano bambini, la colpa era sempre della donna. Oggi sappiamo che le responsabilità possono essere di entrambi e, spesso, non è colpa nè di uno nè dell’altra» Il dottor Alberto Marconi, primario di urologia all’ospedale di Circolo, affronta un tema molto delicato che colpisce un numero crescente di coppie: « Possiamo dire chele responsabilità sono per il 30% della donna, per il 30% dell’uomo e per il 30% dalla collaborazione dei due. Ecco perchè nell’ambulatorio sull’infertilità al Del Ponte, voluto dal professor Pierfrancesco Bolis, trattiamo le problematiche con lo specialista femminile e con quello maschile».

L’uomo non riesce a procreare o perchè non ha spermatozoi o perchè ne ha in numero non sufficiente: « Le cause possono essere molteplici – spiega il primario – si va dall‘inquinamento ambientale, all’eccessivo calore riscontrabile in chi abusa di sauna o bagno turco, fino varicoceai problemi fisici come il testicolo ritenuto o il varicolece ( un gruppo di vene nel funicolo spermatico dove il sangue ristagna). La miglior cura arriva dalla diagnosi precoce ma, l’abolizione della leva obbligatoria, ha creato qualche problema: un tempo i medici militari sapevano di dover controllare i genitali. Oggi sono sostituiti dai pediatri ma non è sempre facile individuare nella prima infanzia questi problemi che si aggravano nella pubertà».
Così, dunque, basta un varicocele a creare totale infertilità: « Di solito il varicocele si presenta nel testicolo sinistro che diventa ipotrofico. Gli effetti, però, sono globali».
Un’altra causa di infertilità è la “ipospadia“, cioè la malformazione del pene causata da una malattia genetica, per cui il meato ( da dove fuoriesce l’urina) non è collocatro sulla cima ma sulla parete ventrale del pene e, a volte, alla sua base: anche la fuoriuscita dello sperma avviene in modo irregolare.
«Tra le cause dell’infertilità c’è anche il tumore del testicolo – spiega il dottor Manzoni – si tratta di una patologia rara ma, purtoppo, si presenta nei soggetti più giovani. È un tumore sfuggente, che non provoca dolore, quindi, viene spesso ignorato. È bene, dunque, fare l’autopalpazione del testicolo e preoccuparsi per qualsiasi tumefazione si riscontri, soprattutto se indolore».

La maggior raccomandazione del dottor Marconi, però, riguarda l’igiene: « L’uomo tende a sottovalutare questo aspetto e così , sotto la pelle del prepuzio si possono annidare virus e batteri. A pagarne le conseguenze è anche la donna con il tumore alla cervice uterina. La mia raccomandazione è l’attenzione alla pulizia perchè il pene non è solo simbolo di virilità. Nei paesi arabi e in Israele, per esempio, questo tipo di tumore al collo dell’utero è raro e sapete perchè? Perchè gli uomini sono sottoposti a circoncisione. Da noi, questa pratica non è a carico del sistema nazionale italiano a meno che non si sia in presenza di fimosi: la pelle deve essere mantenuta elastica sin da bambini perchè si può indurire e chiudere. Le infezioni che possono essere contratte sono lagonorrea, la clamidia, l’ureaplasma ma anche l’ostruzione delle vie urinaria o l’orchite provocata dai famosi “orecchioni”».
Prevenzione, quindi, ma anche cura e igiene personale sono importanti per il benessere dell’apparato genitale maschile: « Purtroppo il pene viene visto solo come simbolo di “machismo”. L’uomo è molto condizionato dal suo pene, soprattutto dalle dimensioni. Le ricadute psicologiche sono spesso pesanti. Si arriva persino a pensare al trapianto. Ma non esiste alcun medoto chirurgico per allungarlo».