PARTENZA PER IL LAGO TURKANA :)

Siamo quasi arrivati al giorno tanto atteso, domani, mercoledì 17 ottobre, si parte per il villaggio Loyangalani, sul lago Turkana.

Loyangalani è un villaggio del Kenya popolato quasi esclusivamente dalla tribù dei Turkana, anche se negli ultimi anni hanno trovato insediamento anche Samburu.

La popolazione presente è stimata attorno alle 12.000 persone e la gran parte di essa si dedica alla pesca.

La tribù dei Turkana che vive a Loyangalani sopravvive grazie alla pesca del Tilapia e del pesce persico del Nilo.

Il primo viene pescato con reti, mentre per il Persico vengono utilizzati gli ami.

A Loyangalani, è presentela Missionedella Consolata, che attualmente è composta da quattro suore ed un missionario, Fr. Andrew.

Nella missione è presente l’unico dispensario medico della zona.

All’interno della stessa è presente una sorgente d’acqua calda, dove l’acqua sgorga ad una temperatura di39,5 °C.

È l’unica acqua potabile dell’intera zona, si consiglia onde prevenire problemi gastrointestinali, di purificarla, mediante l’uso di filtri a carbone attivi, a ceramica e altri tipi.

Avendo l’acqua del Lago Turkana un pH 14, berla può provocare grossi problemi e solo la tribù degli Ol Molo la beve con conseguenti danni ai reni.

I periodi per visitare Loyangalani vanno da aprile a novembre, questo perché da dicembre a marzo, la temperatura può in certi casi raggiungere i58 °C.

Sarà un viaggio lungo e fatto a tappe, prima tra le quali è Nairobi, la capitale, dove incontreremo alcune persone amiche di Simone e dove faremo alcuni acquisti necessari per il mio stanziamento al lago, per gestire e avere la supervisione del progetto.

Faremo una breve sosta a Nanyuki, per proseguire verso Isiolo, dove compreremo le ultime cose necessarie per il progetto.

Avendo come appoggio logistico ed operativo la casa di Simone costruiremo il telaio, faremo una prova di circolazione dell’acqua, testeremo il numero di piantine che riusciremo a coltivare, etc…

Una volta conclusa questa parte di realizzazione del progetto, carichi di speranza e positività ripartiremo un’altra volta, senza più soste, si spera ;), per il lago Turkana, soprannominato “Il Mare di Giada”.

by gabriele

Angera with chai :)

Ebbene sì, si chiama proprio così, come la nostra ridente cittadina sul Lago Maggiore, questo tipico piatto keniota. Ai fornelli Hellen ci mostra come si preparano queste crepes africane da accompagnare con farcitura salata (formaggio & formaggio) o dolce (nutella), buon assaggio !!!

Angera with chai (tè + milk) !

Uji Tayari, Chakula njema 🙂

 by gabriele

NESSUN LUOGO E’ LONTANO…

Ho pensato tante volte di trasformare il mio pensiero in parole scritte e oggi è sbucato da un angolo della mia timidezza il coraggio! E’ passato quasi un mese dal nostro arrivo in Kenya e devo ammettere che mi sembrano passati mesi… può sembrare irreale ma quando arrivo qui tutto ciò a me familiare svanisce, ritrovandomi a dover ricreare la mia dimensione. Tutto ciò accade per diverse ragioni, una di esse è l’essere completamente in balia di me stessa, in una terra che è tutt’altro che semplice da comprendere ma soprattutto per non avere quella sicurezza che puoi trovare tra le mura di casa tua con la tua famiglia , qui sono sola… io! Ogni giorno ti ritrovi ad affrontare un’ avventura diversa fuori dal nostro ordinario, un esempio potrebbe essere quello di questi giorni: “ Influenza intestinale e cosa succede? C’è pochissima pressione dell’acqua in tutta Malindi se non ai piani terra e ovviamente noi dove siamo? Al 5° e di conseguenza siamo a secco! Ma dopo qualche ora la fortuna ci ha assistito perché è il periodo delle piogge, per cui ci siamo attrezzati di catini e abbiamo raccolto l’acqua piovana… e acqua fu! Il WC è di nuovo funzionante!!!” Devo dire che ormai mi sono abituata a queste sorprese e ci ridiamo sopra, perché sappiamo che dietro l’angolo qualcosa di inaspettato arriverà e la soluzione migliore è quella di farsi tante risate! Ma in altre occasioni ovviamente più significative la paura di non farcela mi assale, un semplice malanno può apparire come la più grande tragedia mai vista ma poco dopo ritorna trionfante l’amore che ho per questo paese per ciò che mi ha regalato in tutti questi anni. Basta poco in realtà, un sorriso, una stretta di mano ma soprattutto uno sguardo… quello sguardo che solo chi non ha nulla da perdere ti può regalare, solo chi non ha il timore di sembrare meglio o peggio di te ti può donare… ecco cosa mi ha spinto a trasferirmi qui, il fatto che ogni giorno hai la possibilità di metterti alla prova nella più assoluta umiltà, perché quasi tutti devono combattere per sopravvivere. Mi sono ritrovata ad essere osservata per la mia diversità fisica come il colore della pelle o addirittura per il colore del mio sangue… già sapevate che noi bianchi abbiamo il sangue verde? Queste parole mi sono state dette da una bambina di 3 anni che ho conosciuto in un orfanotrofio anni fa, era terrorizzata dalla mia presenza, il suo pianto era incontrollabile… per lei ero un extraterreste… dopo parecchi minuti di osservazione mi ha toccato le mani, ha visto che erano come le sue, 10 dita, le unghie ecc… ma c’era qualcosa che non tornava nei suoi occhietti…mi ha girato la mano con il palmo verso l’alto e mi ha detto : “il tuo sangue è verde!” e io:  “Scusa?”. Penso di essermi sentita come l’adulto che osserva il disegno del piccolo principe raffigurante (nella sua mente) un boa che ha mangiato un elefante! Al momento pensavo di aver sentito male ma osservando il colore delle vene sotto la mia pelle mi sono dovuta ricredere, effettivamente era verde scuro! Mi sono fatta una grande risata e lei vedendo che appoggiavo il suo pensiero ha iniziato a comprendere che non ero poi così mostruosa e abbiamo iniziato a giocare insieme! E’ proprio vero che la diversità sta soltanto negli occhi di chi guarda in modo diverso! Questa è solo una delle tante storielle che mi sono successe in Kenya, e naturalmente le altre spaziano da esperienze meravigliose ed allegre ad altre estremamente tristi e mortificanti, ed ognuna di esse ha scalfito in me un’ emozione, che solo una volta ritornata alla mia routine riuscivo almeno in parte a comprendere, perché a volte non sapevo dove cercare una risposta ma ho capito che ciò che accade non sempre ha una logica, è semplicemente così e noi possiamo solo accettare, apprendere e cercare di fare in modo che non si ripeta con la stessa frequenza! E’ stata dura arrivare a questa conclusione e so che ogni volta che mi capiterà di vivere una nuova esperienza il mio cervello e il mio cuore lotteranno per contrastare le mie emozioni, ma fa parte di questa scelta di vita, accetta e rispetta altrimenti torna indietro! Tra qualche giorno inizierà il lungo viaggio per il lago Turkana e non so cosa aspettarmi! Simone ha detto che sarà un viaggio duro e sconvolgente… ciò che però mi ha fatto riflettere tanto delle sue parole è stata l’interpretazione del “tempo”! L’assenza di tempo… poche volte mi è capitato di dimenticarlo e pensare di mettere i piedi in un luogo dove ciò si è fermato mi lascia attonita, perché avere il tempo per scoprirsi e scoprire significherà fare un viaggio nel viaggio… ma questo però potrò comprenderlo e raccontarlo solo una volta arrivata  lì, come è giusto che sia! Parto senza aspettative ma soprattutto parto con quella carica che questo gruppo ha creato, crediamo molto in questo progetto e ogni giorno ci confrontiamo e parliamo di quello che ci aspetterà in loco e di quello che dovremo fare per renderlo funzionante! E’ una bellissima sensazione quella di convivere insieme, pur essendo estremamente diversi l’uno dall’altro, l’ essere uniti da uno scopo comune, rende questa esperienza importante anche dal punto di vista umano perché ci stiamo mettendo in gioco cercando di raccogliere ciò che l’esperienza giornaliera ci regala! Ci credo e sono felice di provarci! E poi come direbbero qui: Inshallah…

 Grazie a tutti Lilly

 N.B.

Il titolo è stato scelto perché ovunque noi ci troviamo l’amore di chi ci vuole bene non diminuisce… un grazie alle mie sorelle per questo regalo che porto legato al polso e che mi permette di ricordare ogni giorno l’immensa fortuna di avere qualcuno che ti vuole bene incondizionatamente dalle nostre scelte!

MAGI – ACQUA

Abbiamo parlato di acqua, questa parola comincia ad avere un peso in questa parte del mondo.

Nei nostri numerosi incontri, per la redazione del Progetto Pilota Idroponica presso il Lago Turkana, si è parlato spesso di acqua, dei suoi possibili utilizzi, della sua carenza, della malnutrizione alimentare che causa, della sua energia potenziale applicata a mezzi meccanici, delle statistiche estratte dal Report della FAO “The state of food insecurity in the world2011”, di posti dove la mancanza d’acqua è visiva ad occhio nudo e influenza lo stile di vita degli abitanti locali.

La data per la partenza è fissata per martedì 16 ottobre.

Destinazione il villaggio Loyangalani sul Lago Turkana.

La nostra prima tappa sarà Nairobi, la capitale, dove incontreremo Marco, un volontario del CEFA.

La seconda Isiolo, lì avremo modo di iniziare a realizzare il progetto per poi trasportarlo su jeep fino alla destinazione finale, in compagnia di Dominique Lociuc.

Passeremo così dall’immensa massa d’acqua blu dell’oceano Indiano, ai paesaggi quasi irreali della savana, per sconfinare nelle praterie deserte del Chalbi.

Sarà un viaggio lungo, ricco di esperienze ed incontri, umani ed animali, ci immergeremo in luoghi dove ben poche persone hanno osato finora, ma tutte costoro ne sono ritornate cariche di primordiali verità.

 

Interview with the journalist of Malindi, Mr. Kenneth Aloise

Riporto di seguito l’interessante intervista nata tra una birra e l’altra, una piovosa sera di ottobre, con il giovane giornalista di Malindi, Mr. Kenneth Aloise.

Ci snocciola con competenza e facilità di parlantina, la città dalle molteplici facce, by day and by night, Miss Malindi !!!

Signore e signori, a voi tutti, buon ascolto 🙂

Tematiche dibattute:

1-Tourism in Malindi, good or bad ?

2-Drug and prostitution problems

3-% Hiv

4-Increasing of sexual trade

5-Age of prostitution

by gabriele

Il bagaglio culturale

Nel gruppo è sorta una domanda:

“è possibile che la tua cultura ed educazione siano limitate dal luogo in cui nasci ?”

La comprensione di più culture all’interno dell’individuo, quali cambiamenti potrebbe portare ?

Sentire parlare, ad esempio, persone, cambiando 2-3 lingue in pochi istanti, colpisce.

Lo scoprire, il capire, il vivere culture differenti, interagendo con esse, fa riflettere su quanto sia instabile tutto quello che riguarda l’educazione, l’istruzione del proprio paese d’origine.

Il nostro pensare di essere dei giusti è soltanto una limitazione indotta dal luogo in cui nasci.

Simone, cosa intendi per giusto ?

Lui risponde così:

“Il giusto è colui che possiede una personalità positiva, vive di scelte e pensieri equi, generosi e non basati su una visione egoisticamente umana.”

Guerrieri Samburu, abitanti delle terre Samburu che vanno da nord Isiolo fino a Baragoi, raggiungendo anche le sponde del lago Turkana. Hanno una cultura molto radicata e rifiutano da anni la civilizzazione, praticano ancora la circoncisione femminile, ma di questo ne parleremo quando saremo a contatto con loro, sulla via per il Lago.

caro babbo natale….

Seduto in camera con le stampelle come l’inverno scorso la mia mente viaggia e mi torna in mente la situazione in cui ero l’anno passato… così anche se dicembre è ancora lontano all’età di 24 anni mi ritrovo ancora a scrivere a te vecchio barbuto vestito di rosso… che sei un po il simbolo di chi crede nell’impossibile! se potessi esprimere un desiderio mi pacerebbe davvero chiederti di fare si che questo dicembre sia migliore di quello passato. Non per le stampelle o il resto ma ti chiedo solo di poter mettere una buona parola (a quel gesu bambino che non ho mai ben capito come ma ti aiuta) per far si che l’odio e la violenza prendano una piccola pausa, so che è difficile ma se si crede nei miracoli non è impossibile… perfavore regala un natale sereno alle persone di Isiolo se lo meritano! ti allego una lettera che ho dovuto scrivere l’anno scorso quando ero come ora seduto in camera in stampelle cosi ti rinfreschi un pò la memoria! prometto che se lo fai quest’anno doppia razione di biscotti e latte ma stai attento al colesterolo vecchio furbone!

“Ciao Guido( giornalista). Sono Alessandro. Mi spiace scriverti soltanto in un occasione così triste. Ti scrivo un breve riassunto di cosa è successo: la sera del 30 dicembre mi hanno chiamato dal Kenya dicendomi che nella città dove abitano la mia ragazza e molti cari amici era scoppiata una rivolta. Abbiamo passato la notte nel panico perchè i telefoni in quella zona erano fuori uso, non sapevamo chi dei nostri amici ce l’avesse fatta. la mattina seguente sono riuscito a sentire per telefono la mia ragazza che era distrutta per aver passato la notte nascosta in casa e in quel momento stava cercando di spostarsi un una zona della città più sicura. Da quanto mi e stato detto i morti sono all’incirca 20 tra cui sicuramente un bambino piccolo e due miei amici! è stata assaltata una chiesa che la gente usava come rifugio , una missione e vari pozzi della croce rossa!la cosa terribile è che il governo è intervenuto a massacro finito. Il tutto è stato causato da problemi politici legati alle future elezioni che ovviamente si mescolano a motivi economici sulla zona la stampa ovviamente a sorvolato sull’avvenimento. Il nostro terrore è che questo possa riaccadere a breve. Abbiamo pensato che un interessamento della stampa estera obbligherebbe il governo a intervenire nella zona. Scusami se ti disturbo e t scrivo questo messaggio senza punti ne virgole, ma ho passato tre giorni pensando di non rivedere più molti miei amici e sono un po scosso!  grazie davvero tanto per l’interessamento!! Alessandro”

A colpi di panga

Dalla terrazza del tetto ripenso alla serata di ieri.

Sono le 18:00, inizia il tramonto,

dal mare giungono gli ultimi pescatori con il loro carico di pesce,

le onde si infrangono sulla scogliera, bianche, spumeggiano,

gli ultimi lasciano la spiaggia,

nelle cucine è l’ora dei cuochi, si inizia a spentolare,

le cameriere iniziano a prendere le prime commesse,

il suono dei tuc tuc si disperde silenziosamente nell’aria,

la luce del faro si accende,

uno stormo di aironi mi sorvola la testa,

non posso far altro che seguirli con incanto,

cinque grossi corvi neri mi fanno compagnia, gracchiando,

il vento soffia forte,

il colore del cielo cambia velocemente,

rosso, arancione, giallo

e poi più nulla,

se non un vecchio e oramai lontano ricordo

della vorticosa e roteante lama

assetata di benessere.

Il panga.

by gabriele