La magia del luppolo fresco raccontata da Elia Pina (50&50)

Un po’ un sogno, un po’ una pazzia, un po’ una nuova esperienza professionale. Un salto in Germania, in una località simbolo per la produzione del luppolo, il rito del raccolto, una rapida lavorazione e poi via, sul furgone, per tornare in Italia e mettersi al lavoro. Elia Pina, birraio varesino e socio (con Alberto Cataldo) di “50&50 Craft Brewery” si è tolto questa bella soddisfazione realizzando, alla fine di questo itinerario, una birra prodotta con luppolo fresco, il cosiddetto “fresh hop”.

«Non provavo certe sensazioni da quando ero ancora un homebrewer» sorride Elia nel raccontare a Malto Gradimento la curiosa esperienza. «Di fatto mi sono trovato a lavorare con materie prime diverse dal solito, con un impianto che ho dovuto “piegare” a certe esigenze e ho dovuto attendere, anche un po’ con le dita incrociate, l’evolversi della situazione. Mi sono divertito e credo che sia stata una cosa utile, anche per rompere la routine di un lavoro bello e che amo, ma che spesso costringe a fare di continuo le stesse operazioni. In più mi sono fatto accompagnare da mio figlio, ed è stato tutto ancora più bello».

Per il suo “esperimento” Elia – il cui birrificio si trova a Varese, in Valle Olona – si è rivolto alla Locher Hopfen di Tettnang, cittadina del Baden-Württenberg nei pressi del confine con la Svizzera, località famosa proprio per il luppolo a partire dalla varietà tettnanger, ovviamente. «Locher è una farm molto attenta alla qualità, una delle migliori produttrici tedesche di luppolo e da quando l’ho scoperta me ne sono innamorato» racconta Elia, che ha assistito al raccolto della sua “porzione” di luppolo e all’essiccazione di parte di esso.

Il “saphir” lascia il segno…

«Per realizzare questa birra ho usato 10 chili di luppolo fresco (in fiori, essiccato: il fresh hop) durante la bollitura e circa 30 chili di luppolo verde (il wet hop) nel whirlpool. Quantità notevoli rispetto a quello che usiamo generalmente. Abbiamo scelto il saphir, varietà che ha conferito alla birra una certa morbidezza nonostante, appunto, la messe di luppolo usata per brassarla. Lavorare con il saphir fresco è stata una cosa eccezionale: l’intensità e la varietà dei profumi è davvero incredibile, e credo valga la pena una volta all’anno imbarcarsi in questo tipo di lavorazione».

La birra sarà una imperial pils e dovrebbe essere pronta per il mese ottobre, tanto che “50&50” intende svelarla al pubblico proprio in occasione del Varese Beer Festival autunnale che sarà nuovamente organizzato alla Schiranna, sempre con la collaborazione di Malto Gradimento (intanto, in questo modo, vi abbiamo anticipato il primo produttore presente!). «Di questa birra non ci saranno bottiglie – avverte Elia – Abbiamo deciso di produrre solo fusti, anche per favorirne il consumo rapido. Il bello del fresh hop è proprio la possibilità di sfruttare al massimo la freschezza del luppolo e le sue note olfattive e gustative, quindi non vale la pena lasciare invecchiare il prodotto finito».

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