La genziana fa “flirtare” la birra artigianale con quella industriale

D’estate, lo sanno tutti, Rimini può essere terra di amori brevi, capaci di infiammare una vacanza o una sola notte. Flirt da portare con sé in inverno, da custodire nel cuore o da raccontare agli amici, al ritorno, davanti a una birra. Quella birra che d’inverno, invece, a Rimini è anche protagonista della principale rassegna del settore, il Beer&Food Attraction che si è aperto sabato 15 in Riviera. E proprio nei padiglioni della fiera è stata annunciata una notizia che farà discutere nel mondo dell’artigianale e che, rapportato sull’estate romagnola, ricorda un po’ una di quelle scappatelle di cui sopra.

Enrico Galasso (Peroni) e Jurij Ferri (Almond ’22)

I protagonisti della vicenda sono due birrifici: uno artigianale e uno di proprietà industriale, anche se il marchio è nato (all’estero) in ambito craft. I nomi sono presto detti: Almond ’22, azienda longeva, molto apprezzata e nata per iniziativa di Jurij Ferri (QUI una nostra intervista di due anni fa) e Meantime che dopo essere stato per anni una bandiera del movimento britannico (QUI un articolo di Malto Gradimento) venne acquisito da SAB Miller per poi passare al gruppo giapponese Asahi che controlla anche Peroni.

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La giapponese Asahi pronta a “bersi” Birra Peroni

Paghereste una Birra Peroni tre miliardi di euro? D’altra parte le quotazioni di mercato sembrano essere queste… Scherzi a parte, uno dei più famosi (se non il più famoso di tutti) marchi di birra – industriale – di origini italiane potrebbe entrare presto nel portafoglio della Asahi, grande e antica azienda giapponese del settore, nota in Italia per essere presente nei tantissimi locali che propongono la cucina del Sol Levante (sushi, sashimi e dintorni: dite la verità, l’avete bevuta anche voi qualche volta…), e che si sono letteralmente moltiplicati in questi ultimi anni.PeroniX2 Continua a leggere

Quando la birra va a canestro

Chi mi conosce sa che la mia principale occupazione lavorativa è quella di giornalista sportivo, con un particolare affetto verso il basket. Uno sport che in diverse occasioni è stato sostenuto dai produttori di birra: la possibilità di dare a una squadra il nome dello sponsor ha ingolosito alcune aziende (non moltissime in realtà) che si sono legate alle società della palla a spicchi per periodi più o meno lunghi. Una consuetudine comunque non solo italiana, se si pensa ad alcune squadre importanti (Efes Pilsen Isanbul, Union Olimpia Lubiana…) che hanno sulla maglia il nome di una birra locale. Continua a leggere