Vaccinazioni obbligatorie, raccomandate, facoltative. Il sistema sanitario italiano prevede una serie di vaccini da farsi tra i 3 mesi e i 15/16 anni. Si tratta di interventi di prevenzione nei confronti di alcune malattie infettive: grazie a queste azioni, patologie, come il vaiolo, sono state debellate mentre altre, come la poliomielite o la difterite, il tetano o l’epatite virale B sono quasi scomparse. Non si tratta solo di un problema personale ma anche di contagi nelle comunità. Ecco perché ogni regione ha deciso un calendario specifico, garantendo i vaccini gratuitamente alla popolazione.
La dottoressa Franca Sambo, responsabile del Dipartimento della Prevenzione all’Asl di Varese, chiarisce alcuni dubbi ricorrenti
Perché è necessario vaccinare il bambino?
La vaccinazione è il modo più sicuro ed efficace per ottenere protezione da alcune gravi malattie. I benefici della protezione contro queste malattie superano di molto i rischi legati alla vaccinazione.
Ma i vaccini sono sicuri?
Sono estremamente sicuri e, nel corso degli ultimi anni, medici ricercatori e operatori sanitari hanno perseguito l’obiettivo di rendere questi prodotti sempre più affidabili ed efficaci. Le complicanze dopo una vaccinazione sono estremamente rare mentre la probabilità di gravi conseguenze (incluso il decesso) dopo malattie prevenibili con vaccini è in alcuni casi elevata. Certo, come qualsiasi farmaco, anche i vaccini possono presentare qualche rischio. Prima di consigliare una vaccino, i medici fanno un’attenta valutazione di rischi e benefici, bilancio che può variare con il tempo, in rapporto all’eliminazione o meno di una certa patologia o alla disponibilità di nuovi prodotti. Recentemente, per esempio, le raccomandazioni circa la vaccinazione antipolio sono cambiate: ora si opta per la somministrazione di un vaccino inattivato proprio perché la mancanza di casi conclamati ha abbassato i livelli di tolleranza di eventuali controindicazioni
Quali sono i possibili effetti collaterali?
Anche se i vaccini moderni sono molto efficaci nell’assicurare elevati livelli di protezione, ci possono registrare effetti collaterali che, però, sono sempre di breve durata non sono permanenti. Per esempio: con il vaccino della difterite-tetano-pertosse possono insorgere, entro 4 ore, febbre lieve, arrossamento e gonfiore nel punto dell’iniezione e dolore ( uguali sintomi per l’epatite B) per il vaccino Polio Sabin orale, sempre entro 4 ore si possono presentare diarrea o stanchezza, mentre con il vaccino Polio Salk iniettivo potrebbero capitare leggera febbre, dolore, arrossamento o gonfiore nel punto della puntura. Per il vaccino morbillo, parotite-rosolia tra i 5 e i 12 giorni dopo la vaccinazione potrebbero insorgere febbre lieve, rush cutaneo, ingrossamento della ghiandole. Nel caso il malessere si prolungasse per più di due giorni, però, è meglio consultare il medico per capire se non sono sintomi legati ad altre malattie. Se, invece, dopo la vaccinazione il bimbo fosse irrequieto perché prova dolore nella sede dell’iniezione, si può somministrare del paracetamolo. Solo se questo stato si dovesse protrarre oltre le 24 è bene rivolgersi al medico o al servizio vaccinale. Se, invece, fosse la gamba a destare preoccupazione perché gonfia, arrossata e calda, allora è sufficiente applicare un panno pulito e fresco o somministrare del paracetamolo. Anche in questo caso, è consigliabile rivolgersi al medico se i sintomi perdurassero oltre le 24 ore. In caso di febbre è bene dargli molto da bere, fare un eventuale bagno con spugnature e somministrare paracetamolo nel caso la temperatura interna fosse superiore a 39 gradi.
Vaccini e autismo: si sente a volte parlare di una possibile correlazione
Sono stati fatti diversi studi per capire se il vaccino anti rosolia-parotite e rosolia potesse causare l’autismo, il disordine comportamentale cronico che comincia a manifestarsi durante la prima infanzia. Uno dei primi studi suggeriva che potessero esserci dei legami, ma è stato successivamente dimostrato che conteneva gravi errori nel metodo di ricerca. Hanno continuato a indagare e cercare possibili correlazioni ma non sono emerse evidenze di alcun genere. La causa di questo disturbo è ancora sconosciuta ma oggi si tende a sostenere che la malattia abbia origine prima della nascita, probabilmente nel primo trimestre di gravidanza. La correlazione tra vaccino e autismo è dovuta alla comparsa dei sintomi che, di solito, avviene tra i 12 e i 18 mesi di vita, lo stesso periodo in cui viene somministrato il vaccino.
Quanto dura la protezione vaccinale?
La maggior parte protegge per tutta la vita. È il caso di rosolia, morbillo, parotite, polio. Altre, come la pertosse, offrono una copertura più limitata circa 5 anni, la fase della vita in cui la malattia è più grave. Altre, infine, come il tetano dura almeno 30 anni ma la copertura va affievolendosi ed è consigliabile ciclicamente ( 10 anni) fare una dose di richiamo
Tutte le persone sono protette con la vaccinazione?
Anche se i vaccini assicurano elevati livelli di protezione, l’efficacia non è mai del 100%. Quelli per rosolia, polio, tetano, morbillo, per esempio, garantiscono una copertura del 95%. Tre dosi di pertosse hanno una garanzia del 85%, tre dosi di epatiteB proteggono i bambini nel 95% dei casi. Il discorso, però, va poi considerato nel contesto globale: più persone vaccinate ci sono, meno rischi si corrono per cui, anche le persone a cui il vaccino non assicura la copertura possono stare tranquille perché agiscono in un ambiente sano, senza patogeni.
Cosa succede se intercorre più tempo tra una dose di vaccino e quella successiva?
Non è di solito necessario ricominciare il ciclo. È però importante rispettare il calendario vaccinale perché gli intervalli di tempo sono stati stabiliti per ottimizzare la risposta immunitaria dell’organismo.
Il calendario vaccinale
A tre mesi si fa il vaccino esavalente: si tratta della prima di tre dosi contro la polio, la difterite, il tetano, la pertosse, l’epatite B e l’haemophilus influenzare tipo b ( è tra le principali cause di meningite batterica nei più piccoli e di polmonite). La somministrazione è intramuscolo nella coscia o nella parte alta del braccio ( a seconda dell’età): le componenti antipertosse e antiaemophilus non sono obbligatorie ma raccomandate. In aggiunta si effettua il vaccino antipneumococco.
A cinque mesi il secondo richiamo dell’esavalente e antipneumococco.
A undici mesi il terzo richiamo dell’esavalente e antipenumococco
A 12/15 mesi si effettuano il vaccino contro rosolia, parotite e morbillo con una puntura sottocutanea nella parte alta del braccio e il vaccino contro il meningococco con un’iniezione intramuscolare nella coscia
A 5/6 anni si effettua il richiamo di tetano, difterite e pertosse oltre alla polio e a morbillo, rosolia e parotite
A 11 anni solo le bambine vengono vaccinate contro il papilloma virus che provoca il tumore al collo dell’utero.
A 15/16 anni il richiamo per tetano, difterite e pertosse: la vaccinazione non è obbligatoria ma è fortemente raccomandata e la somministrazione avviene per via intramuscolare nella parte alta del braccio.
In caso, un genitore può decidere di non vaccinare il proprio figlio?
Al genitore vengono chiariti i rischi individuali a cui è esposto il minore ma anche i mancati benefici che derivano alla collettività. In ogni caso, La Regione Lombardia, in accordo con i tribunali dei minori, ha predisposto una procedura standard che, dopo aver comunicato più volte in modo ufficiale la necessità di sottoporre il minore al vaccino, una volta verificato che non esistano situazioni di trascuratezza o abbandono del bambino e, tantomeno, di potenziali condizioni patologiche che potrebbero aumentare i rischi di contagio, prevede la comunicazione della decisione al medico curante e al responsabile della scuola frequentata e, nel caso di situazioni di pericolo, anche al Comune di residenza e al Tribunale dei minori. Una volta compiuti i 18 anni, al giovane verranno di nuovo offerte le possibilità vaccinali.
Vorrei sapere visto che i vaccini sono cosi’ sicuri perchè esiste la legge 210/92?
INDENNIZZO A FAVORE DEI SOGGETTI DANNEGGIATI DA COMPLICANZE DI TIPO IRREVERSIBILE A CAUSA DI VACCINAZIONI OBBLIGATORIE, TRASFUSIONI.
Buona giornata
Micheke
La dottoressa Franca Sambo ha spiegato che, in quanto farmaci, la possibilità di avere controindicazioni esiste sempre. Al di là di tutto, la legge risale al 1992 e la stessa dottoressa ha chiarito che la ricerca in questo campo mira sempre ad elevare l’efficacia e la sicurezza dei medicinali
Buongiorno,
mi piacerebbe sentire anche un’altra campana che non lavori nel SSN. E’ pieno di bibliografia che sconsiglia l’uso dei vaccini in età precoce. Non dico che non siano utili, ma semplicemente di valutare i costi/benefici. Sembra che i vaccini abbiamo solo benefici, in realtà non è cosi’. Se fossimo invasi dalle malattie per cui si richiedono i vaccini obbligatori sarei il primo a sostenere l’utilità di essi. Ormai sono migliaia i genitori che non sottopongono a vaccinazione i loro figli e di questi sapete quanti hanno contratto malattie per le quali bisogna sottoporsi a vaccinazione obbligatoria?Nessuno. La domanda quindi è: Perchè sottoporsi a un trattamento sanitario, quando non esiste un rischio concreto?Se mi dovessi recare nell’africa equatoriale, probabilmente mi sottoporrei al vaccino per la febbre gialla, non per questo mi viene richiesto di vaccinarmi in italia. Concludendo, penso che le miagliaia e migliaia di vaccinazioni siano solo un grande business…
Cordiali saluti
Michele
Giusta osservazione. Le richiamo, però, l’attenzione sulle parole della dottoressa Sambo che ha parlato di ambiente sano come risultato di campagne vaccinali di anni che hanno permesso di debellare alcune patologie e di contenere al massimo la diffusione di virus pericolosi. Riflettiamo, dunque, anche sul fatto che se oggi non ci sono determinate malattie mortali è anche grazie a politiche sanitarie adottate negli anni passati.
Caro Michele,
libero di non vaccinare i tuoi figli: si chiama patria potestà e sei libero di esercitarla come meglio credi.
Si consiglia la vaccinazione per quelle malattie che endemicamente sono tutt’ora presenti in italia – o si presume che possano essere “importate” da viaggiatori/vacanzieri/migranti.
Vuoi evitare la vaccinazione “Difterite-Tetano-Pertosse”: fai pure.
Poi però non ti lamentare se dal lago maleodorante, un’insetto ti punge e…
Più che un’intervista mi pare la trasposizione delle lettere prestampate che le asl mandano ai genitori dubbiosi. Ne ho ricevuta anche io una, quando ho fatto una serie di domande e ho avuto da parte del pediatra, dell’asl locale e poi dall’asl provinciale solo prese di posizione precostituite, identiche, apodittiche. Questa nemmeno distingue tra vaccinazioni obbligatorie e facoltative.
“Prima di consigliare un vaccino i medici fanno una attenta valutazione di rischi e benefici!”? Basta andare in un ambulatorio asl in cui si vaccina per vedere che spesso il medico non è nemmeno presente. Delle iniezioni si occupa un infermiere. Fuori un piccolo, avanti un altro.
I dati sulle reazioni avverse sono colpevolmente sottostimati, dal momento che la legge che prevede la raccolta dei dati sulle reazioni al vaccino è totalmente disattesa da parte del sistema medico-sanitario. Ma vi pare che se il massimo rischio fosse davvero solo un po’ di febbre ci sarebbero tante preoccupazioni?
Per fortuna medici che esprimono con competenza e fondamento pareri diversi (mi riferisco anche al commento di Michele) ce ne sono anche all’interno del SSN.
Giustamente, ha notato che l’intervista ricalca la lettera che lei ha ricevuto a casa. D’altra parte, la dottoressa intervistata ha redatto quella lettera e le domande a cui risponde sono quelle che più spesso si è sentita porre nel corso della sua esperienza lavorativa. La dottoressa Sambo è responsabile dell’Asl che è l’istituzione sanitaria del territorio e dipende da Regione e dal Ministero. La linea che propone è quella decisa a livello di Stato italiano e ricalca il modello indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Non si parla di un medico che parla a proprio nome ma di un rappresentante della comunità internazionale di sanità. Poi ci sono i pareri contrari e lei fa bene ad analizzarli. Senza dimenticare che le campagne vaccinali sono politiche adottate dalla maggior parte delle nazioni e, chi non le attua, lo fa spesso per motivi economici.
Mario, prova a metterti nei panni del legislatore. Cos’è preferibile: pochi casi di reazione inattesa e imprevedibile al vaccino, oppure la decimazione dei bimbi? Prova a valutare l’esperienza degli stati uniti col vaccino della polio, ad esempio: basta vedere la pagina wiki dedicata a Sabin per farsi un’idea.
Poi: la valutazione rischi/benefici non si fa in ambulatorio, ma nelle sedi opportune. In ambulatorio si fa l’iniezione – e basta l’infermiera.
Purtroppo è impossibile identificare a priori i bambini che avranno reazioni impreviste ai vaccini, e non ho dubbi che se esistesse un modo, lo applicheremmo volentieri – ma resta la domanda: un legislatore cosa dovrebbe fare secondo te?
Qual’è la posizione della ASL di Varese e della Regione Lombardia sul nuovo vaccino anti meningite B, da circa un anno in commercio in Italia e somministrato gratuitamente in alcune regioni italiane.
La nostra asl non lo possiede quindi non può vaccinare nemmeno a pagamento, c’è nelle farmacie.
Come mai la Lombardia e Varese non si sono ancora espresse al riguardo?
E’ vero che per fortuna è una malattia rara, ma quando colpisce uccide quasi sempre… sapendo questo e sapendo che c’è un vaccino perchè non fornirlo, almeno a pagamento?
La risposta della dottoressa Sambo
ASL Varese recepisce e applica il CALENDARIO VACCINALE approvato dalla Direzione Generale Sanità di Regione Lombardia con DGR n.IX/4475 del 05/12/2012 e gli eventuali successivi aggiornamenti.
Nella citata DGR, Regione Lombardia ha, in relazione all’introduzione di nuovi vaccini, definito un modello decisionale per l’adozione/modifica delle strategie di offerta vaccinale, secondo criteri e metodi scientifici (epidemiologia, sicurezza, prove d’efficacia, valutazione d’impatto, ecc.) , elementi su cui si fondano le scelte sanitarie.
Gli Organi tecnici incaricati da Ministero della Salute (CNESPS – Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della
Salute) e da Regione Lombardia (Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano) reperiscono e analizzano le informazioni scientifiche, verificando attendibilità e indipendenza delle fonti utilizzate, per completare le valutazioni
indicate nella metodologia sopra descritta.
In merito all’introduzione del nuovo vaccino antimeningococco B, è stato predisposto dal CNESPS un documento, nel giugno 2014
disponibile al sito http://www.epicentro.iss.it/temi/vaccinazioni/IstruttoriePneumoMeningo.asp , nel quale sono indicati dati ed evidenze disponibili per l’introduzione della vaccinazione antimeningococco B nei nuovi nati e negli adolescenti.
Tale documento fornisce ai decisori (Ministero della Salute e Coordinamento Inter-regionale della Prevenzione) elementi per
valutare l’opportunità di includere il nuovo vaccino antimeningococco B nel calendario vaccinale.
Le conclusioni dell’istruttoria sono le seguenti:
“Il vaccino 4CMenB mostra, ad oggi, un buon profilo di immunogenicità nei confronti delle malattie invasive da meningococco B, ma rimangono aperti alcuni quesiti relativi all’efficacia clinica, la possibile comparsa di reazioni avverse rare, la durata della risposta immunitaria nel tempo e l’effetto della vaccinazione sulla circolazione batterica. ……omissis … Sulla base di considerazioni sul rischio/beneficio individuale, sembra esserci consenso sull’uso del vaccino contro il MenB nel corso di focolai epidemici e sull’offerta a gruppi ad alto rischio di contrarre la malattia (ad esempio i soggetti immunodepressi). “
Proprio sulla base di quanto esposto, in attesa di prossimi aggiornamenti da Regione Lombardia, abbiamo, nella nostra ASL, somministrato il vaccino ad alcuni bambini che, per motivi immunologici, presentavano aumentata suscettibilità al meningococco.
Gentilissimi,
le vaccinazioni sono un ottimo strumento per la prevenzione…ma è sempre stato usato male dai medici stessi. Ci siamo dimenticati delle centinaia di bimbi rovinati dalle vaccinazioni in passato? Quando vaccini tuo figlio nessuno ti chiede se ha la febbre, è un periodo buono o meno ecc… Errore gravissimo. Dei medici. Che continuano a fare finta o ignorano per davvero che se il bimbo sta bene la vaccinazione sarà un ottima arma per lui in futuro ma se viene vaccinato mentre non è in perfetta forma può correre molti rischi.Io non ho mai portato mio figlio a vaccinarsi nelle date..da ambulatorio!!A meno che non stesse benissimo. Le date le devono scegliere i genitori e i medici promuovere questa scelta. Primo…Per non parlare di tante altre cose che il medico obbligatoriamente presente dovrebbe chiedere ai genitori del vaccinabile… Meno menefreghismo da parte dei medici e vedrete che i genitori collaboreranno sul serio. Un genitore sveglio capisce benissimo come sta il proprio bimbo e se il momento giusto per una vaccinazione, non il medico che non lo ha mai visto in faccia. Semplice no?
Salve, ho letto che il richiamo tetano-poliomielite dei 15 anni non è obbligatorio. Come mai l’asl di competenza del mio territorio mi ha inviato una lettera dove dichiara che sono obbligatori? Non è scorretto? Ho anche letto che in caso di ferite sospette se è trascorso da 1 a 5 anni dal vaccino viene fatto un richiamo, e se sono passati dai 5 ai 10 vengono somministrate le immunoglobuline. A questo punto mi chiedo che senso abbia fare i richiami.
Non è chiaro dalla sua richiesta dove le risieda e quale sia l’azienda sanitaria a cui si riferisce. Abbiamo inoltrato la domanda all’Ats Insubria di Varese. Ecco la risposta:
Buongiorno, premettiamo che ATS Insubria – Agenzia di Tutela della Salute del territorio, a cui afferiscono le tre ASST Lariana, Valle Olona e Sette Laghi, si occupa ora della supervisione e del controllo del processo vaccinale che adesso è erogato e organizzato nei distretti che fanno riferimento alle Aziende Socio Sanitarie Territoriali.
In riferimento ai quesiti della signora confermiamo che il ciclo di base dell’antitetanica è ancora obbligatorio rispetto alle prime 3 dosi da somministrare nei bambini nella prima infanzia, mentre i richiami successivi sono raccomandati nell’interesse della salute dei cittadini.
Salve,in seguito a vaccino meningite b entrambe le mie gemelline zoppicano , vorrei sapere se é normale o se devo portarle a visitare dal pediatra…
I responsabili dell’ATS Insubria rispondono che, per qualsiasi problema di salute, in particolare quando sia temporalmente vicino ad una vaccinazione, è sempre indicato rivolgersi al proprio medico di fiducia.
Buonasera,
A causa di un cambio residenza non ho mai ricevuto l’avviso per il primo vaccino di mia figlia. Contattando l’asl di competenza, l’hanno fissato quando mia figlia avrà 4 mesi compiuti. Si raccomanda di fare il primo tra il secondo e il terzo mese di vita, è tassativa questa tempistica? O solamente indicativa? In definitiva chiedo: non è troppo tardi fare il vaccino dopo i 4mesi? Grazie.
Buongiorno!
Vorrei sapere a chi rivolgersi per effettuare una vaccinazione per ogni patologia . In particolare, se un genitore volesse far somministrare solo i vaccini obbligatori( polio, difterite, tetano e epatiteB)e non l’ esavalente quale prassi dovrebbe seguire?
Ringrazio.Luisa
Qui ci sono alcune risposte e l’indicazione di enti preposti a cui rivolgersi direttamente http://www.wikivaccini.com/
non ho fatto il richiamo del vaccino parotite – morbillo – rosolia, oggi mio figlio ha 16 anni compiuti, è necessario fare il richiamo? Ci possono essere delle complicazioni data l’età (è nella fase di sviluppo)?
Per sua tranquillità si rivolga al medico curante. Può iniziare a cercare risposte in questo sito http://www.wikivaccini.com/
Io ho un leggero dolore nel punto dell’iniezione
C’è da preoccuparsi?
In genere, dopo la vaccinazione, si consiglia un po’ di ghiaccio o pomate con proprietà lenitive proprio nel punto dell’iniezione.
Per ogni dubbio può consultare questo sito http://www.wikivaccini.com/
Salve, mio nipote ha 30 mesi e i suoi genitori non hanno voluto mai vaccinarlo. Adesso che si sono separati, la mamma vorrebbe fare vaccinare il bimbo. È possibile a quest’ età cominciare i vaccini?
I tecnici dell’Ats Insubria rispondono: “ Le vaccinazioni si possono sempre recuperare adattando il calendario vaccinale all’età del bambino”
Salve,Come si puo fare,una mia amica non ha la residenza qui in italia il bambino ha 7 mesi e nato in italia ma oer la colpa della residenza non si puo fare primo vaccino cone poso fare ad fare questo vaccino se non ho la resistenza?grazie
Gentile Gabriela. deve rivolgersi al Centro vaccinale territorialmente competente. Chieda a loro e ci faccia sapere
Adesso i vaccini sono obbligatori!!!! In Romania sono morti 28 bambini per la rojiola e tutti non avevano fatto il vaccino per qui io non posso prendere una responsabilità così grossa ,poi chi sono io per decidere che i vaccini non fanno bene????!!!
Buonasera.
Vorrei un’informazione se possibile. Ho fatto a mia figlia il suo primo esavalente a tre mesi, oggi la bambina compie otto anni e non le ho mai fatto richiami. È necessario ricominciare con la vaccinazione? Oppure posso passare al secondo richiamo di esavalente? Quanto dura la copertura?
Gentile Marta
il servizio sanitario provvederà a prenderla in carico in base a un nuovo calendario vaccinale che verrà studiato sul caso personale
ciao,
se la prima dose di un vaccino, ad esempio MPR è stata fatta verso i 2 anni e non 13-15 mesi (come consigliato) il richiamo previsto verso i 5-6 anni deve essere posticipato? grazie mille
sono andata per richiedere il certificato delle vaccinazioni per la scuola ( mio figlio ha 16 anni e mezzo ) e mi hanno detto che da luglio 2017 tutti i ragazzi devono fare un altra dose di vaccino antipolio. Non riesco a trovare questa nuova legge per avere chiarimenti. Io pensavo che fosse immunizzato avendo fatto i vaccini da quando è nato. Grazie per i chiarimenti .
ATS Insubria suggerisce di contattare il n. verde 800 769622, attivo nei giorni feriali dalle 9:00 alle 12:00 e al quale rispondono gli operatori competenti, che la aiuteranno a valutare il suo specifico caso.
Il nuovo Decreto relativo all’Obbligo vaccinale stabilisce, infatti, per ciascuna coorte di nascita, il nuovo calendario vaccinale.
Dovevo far fare i vaccini morbillo, rosolia, parotite, varicella a 13 mesi. Mia figlia adesso ha 18 mesi… posso farli ugualmente? A 15 mesi doveva fare la meningite acwy e a 18 mesi la meningiteB ( praticamente ci siamo accavallati)
Contatti il centro vaccinale per chiarire la poisizione di sua figlia e prendere i nuovi appuntamenti