Attimi celebri

La tanto attesa pubblicità. Me la ritrovo davanti mentre mangio, per caso. L’agenzia ovviamente ha di meglio da fare che mandarmi un reminder con scritto “Marco-san, da stasera potrai vederti xy volte al giono in tv. Grazie della tua onorevole collaborazione”. D’altronde sono talmente gentili, come da copione, che avrei potuto quasi non essere stupito, nel venir contraddetto.

Godo i miei pochi (30?) giorni di impercepibile celebrità collaterale.

http://home.tokyo-gas.co.jp/pa-cho/tvcm/m2009_13_b.html

Ero consapevole della famosa capacità giapponese di pubblicizzare potenzialmente qualunque cosa, oltre ogni ragionevole logica, quando sono arrivato.

Ma non avevo la minima idea del motore instancabile che ci sta dietro. Centinaia di agenzie. Piccole come uno sgabuzzino, o palazzi di diversi piani. Casting, provini, audizioni. Per reclamizzare uno scaldabagno, una zuppa, una rivista; un pò come da noi, ma alla centesima potenza. Sugli schermi, sui cartelloni, bocche spalancate, sorrisi tiratissimi; nell’acquisto l’estasi suprema, l’apice del sogno giapponese.

O almeno era quello che mi veniva da pensare quando il regista mi diceva di sorridere DI PIU’!, e di sembrare più eccitato (per l’incredibile fornello a gas)

– Aprite di più la bocca, più stupore!. CIAK!

tsuma

Una volpe per amica

La notizia fa il giro del mondo. La foto è cliccatissima, a quanto pare: una volpe sale le scale mobile di una stazione della metropolitana di Londra. Ebbene sì, incontrare uno di questi animali in giro per la città – sembrerà strano – è cosa abbastanza consueta, soprattutto di notte.

http://www.corriere.it/gallery/cronache/12-2009/volpe/1/volpe-metro_a869a958-e341-11de-b4bf-00144f02aabc.shtml#1

http://www.corriere.it/gallery/cronache/12-2009/volpe/1/volpe-metro_a869a958-e341-11de-b4bf-00144f02aabc.shtml#1

Quante volte sono rientrato a casa a piedi e, da qualche parte, ho incrociato una volpe. Passeggiano come grossi gatti, spesso si spaventano e si infilano nel primo giardino a nascondersi e ti fanno passare. Una notte ce n’era una che rovistava nel sacco delle bottiglie vuote di un pub, vicino a Victoria Park: le ha fatte rotolare tutte per strada con grande fragore e poi se n’è andata, guardandosi furtivamente alle spalle.