(d. f.) Il nostro oste maledetto, pian piano, si sta appassionando di birre italiane: la sua ricerca procede, anche se resta in Lombardia. Oggi Ale ci presenta una produzione bergamasca, meno conosciuta rispetto ad altre esperienze della nostra regione ma, a leggere il suo parere, meritevole di attenzione. A voi!
Le golden ale sono un po’ il “cavallo di Troia” con cui i mastri birrai inglesi cercarono di irretire i palati continentali assuefatti alle canoniche lager tedesche. Rispetto agli standard tipici delle birre albioniche, mancano di quel carattere acquoso (o watery per fare un po’ i fighi…) che a un primo sorso può indurre nell’errore di considerarle “senza corpo” abituati, come siamo, alla effervescenza naturale delle acque continentali.
Dom Byron, giovane birrificio di Clusone (anche se a breve si trasferirà ad Albino, in uno stabilimento più grande e attrezzato alle sperimentazioni) ci propone questa Icarus, fedele alla tradizione inglese, prodotta con acqua di fonte delle Valli Orobiche, che ha caratteristiche di leggerezza e mineralità che ben si adattano a questo stile.
La Icarus si presenta con una bella schiuma spumosa, persistente e candida, con un colore arancio torbido, profumi di agrumi (pompelmo), fiori di sambuco e ginepro.
Al palato, risulta gradevolmente amarognola e leggermente astringente, frizzantina e… watery, anche se non eccessivamente.
Grazie ad una gradazione modesta, è una birra che si beve facilmente, di gusto e che lascia a ricordo una piacevole persistenza finale curiosamente agrodolce. Un buon esordio.
Tipologia: golden ale
Colore: arancio
Alcool: 4,6%
IBU: n.d.
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