Birra dell’anno 2020: premiati tre birrifici della provincia di Varese

Sono tre i riconoscimenti finiti tra le mani dei birrai del Varesotto nel corso della partecipata premiazione del concorso “Birra dell’Anno”, la manifestazione organizzata da Unionbirrai che ha il suo momento clou nella prima giornata del “Beer&Food Attraction” di Rimini, quella del sabato.

Kuaska sul palco in qualità di presentatore

Quarantadue le categorie (!) tra le quali era articolata la 15a edizione del concorso, che ha anche espresso un, chiamiamolo, “vincitore generale”, il cosiddetto “Birrificio dell’Anno”: si tratta di Ritual Lab, azienda romana (ha sede a Formello) molto giovane, visto che è nata solo nel 2015, ma immediatamente competitiva ad altissimi livelli con le proprie produzioni.

Veniamo però alla provincia di Varese che, anche quest’anno, si è tolta qualche soddisfazione. In particolare in una categoria stilistica nella quale è molto difficile emergere per via dell’alto numero di partecipanti, quella delle pils, nelle quali i nostri birrifici hanno occupato due dei tre gradini del podio. A vincere il primo premio è stata Birra Mastino (da Verona) con la sua 1291, seguita però al secondo posto dalla Vetra Pils di, appunto, Vetra (che ha sede a Caronno Pertusella) e al terzo posto dalla Pills di The Wall, il birrificio di Venegono Inferiore. Con la medesima birra, Vetra ottenne addirittura la vittoria due anni fa, nel 2018: il nuovo “podio” non fa che confermare non solo la qualità ma anche la costanza che lo staff diretto da Stefano Simonelli è riuscito a dare alla sua lager. Al di là delle pils invece, The Wall ha ottenuto un ulteriore riconoscimento tra le american IPA (altra categoria, la numero 12) ad alta concorrenza: la Firewitch non è in questo caso salita sul podio ma ha ricevuto una menzione ufficiale.

Birra dell’anno 2020Tutti i risultati (sito Unionbirrai)

Pochi minuti dopo la premiazione delle pils, la prima della lunga serie orchestrata come al solito da Lorenzo “Kuaska” Dabove, è stata la volta della categoria 8, che potremmo riassumere con “ambrate di origine britannica”: qui è toccato a Orso Verde salire sul palco per ritirare il terzo premio grazie a uno dei suoi storici cavalli di battaglia, la Backdoor Bitter. Davanti alla creatura di Cesare Gualdoni&Co. si sono piazzate la Cosmo Rosso di Perugia e la Magda del Petroniano.

Vale qui la pena ricordare che a Birra dell’Anno partecipano solo quei prodotti che sono stati iscritti al concorso. Non pochi, visto che quest’anno – lo vedete nella foto in alto – sono state ben 2.145 le birre inviate alla manifestazione in rappresentanza di oltre 300 birrifici e beer firm tutti appartenenti alla sfera artigianale. I giudici (108) con una buona rappresentanza di stranieri hanno lavorato tra giovedì e venerdì sui vari tavoli, prima di emettere verdetti resi noti solo da “Kuaska” al momento della premiazione.

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