“Caso Navigli”, PicoBrew si difende: “Abbiamo rispettato le norme”

Gli assembramenti creatisi ieri – giovedì 7 maggio – sui Navigli di Milano, tradizionale luogo di appuntamenti e movida, hanno causato parecchio malcontento tra tanta gente che, ancora rispettosa delle regole dovute all’epidemia, si è arrabbiata nel vedere gruppi di persone a distanza ravvicinata e con poche protezioni godersi uno spicchio di primavera. Magari con una bella birra in mano, magari con una birra buona in mano, visto che fotografie e video diffusi dai principali media nazionali hanno più volte inquadrato anche il celebre – nel mondo craft – “pub itinerante” di Pico Brew, birrificio che ha sede proprio a Milano e che da anni ha scelto di girare con un carretto a pedali per vendere le proprie birre (ovviamente con regolari licenze).

La presenza di Pico Brew ha creato un certo dibattito sui social, tanto da costringere il birrificio a una replica ufficiale, pubblicata sul proprio profilo Facebook per spiegare l’accaduto e per ribadire la propria attenzione alle norme in vigore in questi giorni. Mentre il sindaco Beppe Sala ha minacciato la chiusura del’area se la situazione si dovesse ripetere (QUI l’articolo di VareseNews), noi vi proponiamo alcuni dei passaggi più importanti redatti dall’azienda milanese.

«Abbiamo riaperto rispettando le norme – spiega lo staff di Pico Brew – tanto che, proprio ieri, le autorità preposte sono venute a più riprese a controllare la situazione e non hanno rilevato nulla di irregolare da parte nostra e intorno al carretto. Era la prima volta dopo due mesi che uscivamo sul Naviglio e probabilmente avremmo potuto essere più bravi a far presente a qualcuno dei nostri clienti che si doveva essere più responsabili, e di questo ci scusiamo. Tuttavia, non possiamo prenderci noi l’incarico di far rispettare le norme di sicurezza a tutti i singoli privati che passano sul Naviglio. La nostra responsabilità si ferma ai nostri clienti fino a un numero ragionevole di metri di distanza dal nostro Pub Itinerante».

A propria discolpa, Pico Brew prosegue: «Per tutta la durata del servizio abbiamo indossato i dispositivi di protezione e rispettato le norme di sicurezza. Approfittando del fatto di avere le ruote, nei momenti di maggior assembramento ieri ci siamo spostati, cinque volte in cinque ore, di almeno 100 metri dal punto in cui stavamo operando, proprio per dare il buon esempio. Ci dispiace essere coinvolti, nostro malgrado, in un caso che può farci passare da irresponsabili, ma abbiamo agito nei limiti consentiti dal decreto».

Per evitare ulteriori problemi Pico Brew – che esorta però tutti ad affrontare la cosiddetta fase-2 con responsabilità per progredire verso la ripartenza del Paese – ha annunciato che il proprio “Pub itinerante” non andrà sui Navigli nei giorni a venire, scegliendo zone diverse e meno a rischio assembramento, proseguendo anche l’attività di consegna a domicilio secondo programmi e regolamenti.

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