(franz) Dopo qualche tappa “italiana” (novità non da poco per un amante delle tradizioni straniere) il nostro Ale Div torna a occuparsi di specialità belghe. Antiche, per di più, visto che la protagonista della sua degustazione odierna è una birra a fermentazione spontanea creata da uno dei produttori più noti del panorama dei lambic.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris. Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Lo stesso sentimento di Catullo, gli stessi tormenti, infine la risposta: amo. Le geuze sono birre strampalate, difficili, che possono urtare fortemente il naso e il palato al primo assaggio, stupiscono e repellono, eppure vantano una nicchia di fedeli trangugiatori che le ritengono capolavori d’arte indiscutibili e imprescindibili.
La Oude Geuze di Boon è un classico dei classici dello stile: brassata con metodo ancestrale, vanta una miscela all’80% di lambic invecchiato 18 mesi a cui vengono aggiunti il 5% di strong ale belga e un altro 5% di lambic giovane. Rispecchia una tradizione centenaria e rimane una stella polare del genere. Imprigionata da un elegante tappo di sughero, a sua volta chiuso in una gabbietta, si presenta con la grazia e la classe di uno spumante. E la somiglianza non finisce qui… Color mandarino torbido, con i lieviti in sospensione, spuma candida, presenta una gamma di fragranze e aromi unici e tipici, che vanno dagli agrumi, alla pera, al sidro, fino ad arrivare a sensazioni minerali, quasi sulfuree. In bocca si tramutano in una frizzante rincorsa di acido e dolce che rimandano, appunto, più ai metodi classici che non alle parenti strette delle abbazie locali. La persistenza è delicata, ma consistente, inebria e fa venire voglia di un’altra sorsata. Una birra di classe che, una volta che ci si è fatti il palato, non ci si stanca mai di bere.
Tipologia: gueuze
Colore: ambrato chiaro
Alcool: 6,5%
IBU: 15
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