Il “Sociale” di Malnate fa tris con una doppelbock

Periodicamente torniamo (volentieri) a occuparci del “Birrificio Sociale di Malnate”, la prima realtà brassicola del Varesotto che ha per l’appunto obiettivi legati alla solidarietà e all’inclusione. Il “Sociale” è tuttora una beer firm, visto che le birre sono prodotte sull’impianto di Serra Storta a Buscate ma in poco più di due anni ha consolidato la propria attività ed è ormai parte della vita cittadina.

Dopo aver esordito con la “Cotta 14”, una golden ale, e aver ampliato la propria offerta con la “Beerlinghina” – una extra special bitter – messa in commercio nello scorso febbraio, ora il “Sociale” è ha annunciato l’uscita di una terza birra che si distingue in modo netto dalle precedenti. Lo stile prescelto arriva infatti dalla tradizione tedesca ed è a bassa fermentazione.

La nuova birra si chiama “Malbock” ed è una doppelbock prodotta con la collaborazione del birraio di Serra Storta, Marco Serazio. Il nome prescelto ha (come per la Beerlinghina) una stretta connotazione locale: il termine dialettale Malböcc infatti descrive una parte antica del centro storico di Malnate. «Quando indicemmo il concorso per dare nome alla bitter, un nostro concittadino ci disse che aveva pronta la denominazione per la bock: ora l’abbiamo potuta usare» racconta Thomas Mentasti, una delle anime del progetto. È lui a spiegarci il perché sia stata scelta una doppelbock come terzo prodotto della serie: «Ci interessava una birra da lanciare prima di Natale ma allo stesso tempo non volevamo realizzare una produzione limitata: era nostra intenzione uscire con una referenza da avere in catalogo per tutto l’arco dell’anno. La doppelbock ci è sembrato il giusto compromesso e la abbiamo realizzata grazie all’intesa con Marco Serazio, con cui collaboriamo da tempo». Per informazione, la nuova nata è disponibile in bottiglie da 33 e 75 cl (lo stesso formato delle altre birre) oltre che in keykeg.

Le bottiglie di “Cotta 14” e “Beerlinghina”

Oggi il “Birrificio Sociale di Malnate” è presente – oltre che nel punto vendita proprio – in una decina di locali e in due ristoranti ma le birre vengono anche distribuite attraverso i GAS, i gruppi di acquisto solidale, basati in zona. Sono una decina quelli che periodicamente inviano i propri ordini. «Nel 2020 ci apriremo di più al di fuori dai confini malnatesi – assicura Mentasti – Intanto stiamo per procedere con la prima assunzione di una persona con disabilità, perché abbiamo sempre ben chiaro il nostro obiettivo».

L’attesa, oltre che per la Malbock, è anche su un altro versante: quello della possibile sede per un birrificio proprio. «Abbiamo aderito a un importante bando della Fondazione Cariplo insieme ad altre due realtà simili alla nostra: l’idea è quella di acquisire insieme un grosso capannone dove impiantare una serie di attività con riflessi sociali. Un progetto ambizioso, ma per dargli seguito dobbiamo attendere i verdetti del bando».

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