L’estate sta bevendo – 3) Piergiorgio Ronchi

sun-beer_FotorIl clima prealpino di questa settimana prova a confonderci le idee, ma il calendario per fortuna ci regala certezze: tra un mese esatto scocca ufficialmente la stagione calda e quindi Malto Gradimento propone la terza puntata della rubrica “L’estate sta bevendo”, dedicata al trend birrario previsto per questo 2015.

Dopo aver sentito i pareri di un giornalista (Maurizio Maestrelli) e di un blogger (Daniele Pirola), tocca oggi a un’altra figura importante, quella di un responsabile commerciale. A dire la sua è infatti Piergiorgio Ronchi che ricopre questo incarico per “The Wall”, il birrificio di Venegono Inferiore che in pochi mesi ha raggiunto importanti quote di produzione.

Staff_The_Wall«Questo per me, nel mondo dei grandi appassionati potrebbe essere l’anno delle sour. Le belghe come Cantillon, ovviamente, ma anche gli stili tedeschi come gose o berliner weisse» è l’esordio di Piergiorgio, che per la sua attività alterna la frequentazione dei festival ai contatti continui con distributori ed esercenti in giro per l’Italia. «E accanto a queste – prosegue Ronchi (primo da destra nella foto) – mi pare di poter dire che ci sarà una riscoperta degli stili più antichi. Per quel che riguarda invece i consumatori mediamente appassionati, credo che si rivolgeranno ancora al mondo delle apa, che ormai sono entrate stabilmente nel circuito, oppure alle pils. Dalla Pilsner Urquell, birra storica che potremmo considerare “d’ingresso”, a salire per esplorare il mondo di quelle artigianali».

Se dunque Ronchi considera le apa come uno stile ormai radicato, lo stesso non può dire delle cosiddette american ipa: «Mi pare che certe birre con un bouquet ricchissimo, fruttato-tripicale, e di alta gradazione, abbiano iniziato a perdere un po’ il proprio fascino».
A questo punto è inevitabile anche la domanda su ciò che NON berremo nell’estate 2015: «Purtroppo la birra scura continuerà a non sfondare. Questo però lo dobbiamo a una cattiva abitudine italiana di credere che le scure, in generale, siano birre forti e pesanti. Ovviamente non è così: una dunkel è più dissetante di tante chiare o ambrate, ma farlo capire al bevitore medio continua a essere difficile».

A questo punto, anche Piergiorgio è chiamato a dire la sua sulla principale tendenza “spinta” dalla grande industria, quella delle birre che si presentano come fossero artigianali. «Di certo queste birre, che sono definite crafty, influenzano l’opinione del pubblico medio alto, quello che non si accontenta di una semplice birra da scaffale ma che è interessato a provare qualcosa di nuovo. A mio parere resta un’influenza negativa, perché la filtrazione e soprattutto la pastorizzazione a cui sono sottoposte le crafty tolgono alla birra una buona parte degli aromi che potrebbe sprigionare se rimanesse “viva”. La ritengo un’arma a doppio taglio: da un lato porta comunque curiosità verso il mondo della birra, dall’altro c’è il rischio che consumatori poco esperti si facciano idee sbagliate. Quel che di certo non mi piace è che l’industria, usando termini come “artigianale” si spinge ai confini dell’etica».

L’ESTATE STA BEVENDO – 2015
1) Maurizio Maestrelli (8 aprile)
2) Daniele Pirola (22 aprile)

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