Per concludere degnamente le festività invernali – nelle quali sono stato più che morigerato dal punto di vista della birra e degli alcoolici in genere – ho deciso di stappare una delle “natalizie” arrivate nella «mia personalissima cantina». come direbbe il mitico Rino Tommasi.
Si tratta della sorella stagionale della celebre Delirium Tremens, la belga famosa anche per la particolarità di bottiglia ed etichetta, caratterizzate dall’elefantino rosa.
La Delirium Christmas, questo il nome scelto dal birrificio Huyghe di Melle che ha inventato la fortunata serie dell’elefantino (rilanciando così una storia brassicola locale che risale al Seicento), ha i tratti della classica birra di Natale. Alcoolica anzitutto – 10% che si sente tutto… – speziata, ma anche calda: si presenta nel bicchiere di un colore tra l’ambrato e il castano, dotata di una schiuma fine, rigogliosa e persistente. Le spezie – i produttori ne accreditano ben sette nella ricetta – si sentono sia al naso sia soprattutto in bocca, dove il dolce del malto è preminente.
Il finale è comunque dettato dall’amaro, persistente ma non particolarmente marcato. Nel complesso la Delirium Christmas appare ben equilibrata e piacevole – l’ho abbinata con biscotti fatti in casa (tranquilli, non da me…) allo zenzero e a un po’ di cioccolato fondente – e assolve bene al suo compito di birra di Natale. Anche se, forse, mi aspettavo di sorseggiare qualcosa di più particolare.
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