ARRIVO AD ISIOLO :) SECONDA TAPPA, PER IL LAGO TURKANA, COMPLETATA !

Partiti da Nairobi venerdì 19 ottobre alle ore 14:00, tutti quanti insieme, io, Lilli, Tony e Simone ci siamo diretti ad Isiolo, tappa molto importante per il viaggio verso il lago Turkana.

Lasciandoci così alle spalle il confortevole alloggio della Consolata, dopo ben 6 ore di viaggio, attraversando paesaggi naturali molto belli, dalle sconfinate distese di ananas di proprietà Del Monte alle risaie di Karatina per costeggiare il grandioso Monte Kenya.

Siamo giunti venerdì in giornata alle ore 20:00, dopo aver percorso circa 250 km, per il 90% su strada asfaltata, la restante parte su sterrata.

Una volta giunti, la famiglia di Simone ci ha accolto calorosamente, aiutandoci a scaricare i bagagli, il materiale per il progetto e salutandoci con abbracci, strette di mano e saluti in swaili: “Karibu, asante sana”.

Dopo aver mangiato un piatto di pollo e un po’ di formaggio, stanchi dal viaggio, ognuno di noi ha preso la propria stanza, accomiatandosi col salute della buonanotte “lala salama”.

LA NOTTE

E’ stata una notte difficile per me, dopo aver chiacchierato con alcuni cugini di Simone, mi reco a letto.

Butto a terra i numerosi insetti che si trovavano sparsi sul materasso, in questi giorni ce ne sono moltissimi perché è il periodo delle piccole piogge, preparo alla belle e meglio il materasso foderandolo con un lenzuolo, tiro la lunga zanzariera che copre tutta la superficie del letto.

Spruzzo l’autan tropical che personalmente lo trovo efficace al 50%, qualcosa fà, certo non è il DDT.

Tolgo le scarpe, respirando questa buonissima miscela gassosa di aria+veleno (autan, non le mie scarpe ;)) e mi addormento.

Ore 3:00, sento un dolore molto acuto e immediatamente un bruciore che metà basta per dire molte parolacce.

Mi preoccupo un po’, la stanza è buia, non ho nessuno che può aiutarmi e sono immerso da insetti.

Subito, mi calo i pantaloni e con la luce del cellulare controllo la puntura/morso che mi ritrovo, zona inguinale, che fortuna !

Il dolore ed il bruciore è un crescendo, se sfioro la parte morsicata è peggio.

Cerco l’insetto affannosamente, mi giro e rigiro nel letto, trovo alcuni maggiolini di varie dimensioni e colori, neri e marroni, moscerini lunghi 1-3 cmnel materasso che camminano, cerco di ucciderne la maggior parte.

Arrivano le 4:00, cado nel sonno della stanchezza.

Ore 5:00, sento un digrignare di denti fuori dalla porta, non è un bel suono.

Immediatamente mi risveglio, mi metto accovacciato sul letto, con nelle mani il cellulare ed un pugnale, la mia mente mi riporta le immagini ed i flash di quando Tony, Lilli e Simone si ritrovarono un branco di iene sotto casa, forse è il mio momento.

Orecchie tese e ben allungate sento il digrignio smettere, facendo posto al canto dei galli ed al suono della radio.

Buona giornata tra me e me, mi dico, è stata la migliore nottata della mia vita.

Il sole sorge, sono le 6 ed io felice di vedere nuovamente cosa succede attorno a me, mi alzo, indosso le scarpe e finalmente esco dalla stanza del “sonno”, meravigliandomi della semplice bellezza che appare ai miei occhi.

Aspetto il risveglio dei miei compagni di viaggio ed alla fatidica domanda, “dormito bene ?”, sorrido, rispondendo “Alla grandissima”.

Racconto a loro, l’intera nottata, Lilli, la nostra Farmacista on the road, mi dà della crema antinfiammatoria da applicare intorno alla ferita, la metto, si riaccende il focolare del bruciore, che sedo con una bella tazza di latte e cioccolata in polvere, giusto un deterrente, che mette gioia alle mie papille gustative.

Or ora mentre vi sto scrivendo, a volte mi giungono delle fitte, ma penso che il peggio sia passato.

Si pensa che sia stata un mantide religiosa femmina oppure un niungani, una sorta di animaletto che vive nel tessuto, punge e ritorna nella sua casa, come se niente fosse successo, mannaggia a lui.

In mattinata siamo andati sulla main road di Isiolo, per parlare con Arisha, un indiano che vende pannelli fotovoltaici, inverter e batterie. Siamo in leggera difficoltà economica, lo ammetto, ma siamo positivi e andiamo avanti col progetto.

Allego sotto alcune delle foto che possano trasmettervi la sensazione del nostro viaggio, per farlo insieme a noi.

Un abbraccio a tutti

Gabriele

ECCOCI ARRIVATI A NAIROBI :)

Eccoci qua, arrivati nella immensa, inquinata, caotica, vivace, colorata capitale del Kenya, Nairobi !

Si presenta cosi la city, agli occhi di un musungo, che ha visto per la maggior parte capitali europee.

Partiti dalla oramai vissuta Silvers sands of Malindi, località Vasco da Gama, con un bus locale della Dreamline, alle ore 19:30, dopo un lungo viaggio con 3 soste, giusto per avere il tempo di fare pipì, mangiare un boccone veramente volante e bere qualcosa di fresco, siamo arrivati a Nairobi alle 5:00 del mattino.

Tutto sommato il viaggio seppur lungo, durato 10 ore, è stato piacevole, inizialmente ho sudato 7 camicie dal caldo e dall’umidità “effetto vinavil”, poi entrando sempre di più nell’entroterra e col passare delle ore, ho trovato una sorta di equilibrio psicofisico, seppur molto precario, di benessere. Viaggio di 10 ore per 600 km, ho verificato sulla mia pelle che siamo in Africa.

Giunti alla piazza mercato di Nairobi, con una taxi siamo andati all’edificio della Missione Cattolica della Consolata.

Alle 7:00, Simone ed Io, ci siamo dati la buonanotte o meglio il buon riposo, puntando la sveglia per le 9:30.

Dopo essermi rotolato nel letto per circa un miliardo di volte, sono riuscito a chiudere entrambi gli occhi penso giusto per pochi minuti, perché il soave suono della sveglia mi ha chiamato ad alzarmi, con disumana celerità.

Ma come si dice qui “HAKUNA MATATA o HAKUNA SCIDA” !

La mattina l’abbiamo passata a cercare i timer e l’argilla necessaria per il progetto.

Dico subito che l’argilla qui a Nairobi, non sanno cosa sia, abbiamo provato in tutti i modi, e.g. udungo, clay & nothing else.

Con i timer diciamo che siamo stati più fortunati anche grazie al prezioso aiuto di Kariuki, amico di Simone.

Abbiamo camminato molto, abbiamo girato molti negozi alla ricerca dei nostri bisogni, c’è stato un piacevole intermezzo con un bel bicchiere di tropical juice, mango, arancia, lime, che  ci a rimesso un po’ in sesto, perlomeno col fabbisogno vitaminico.

Ci siamo recati inoltre alla sede della Rai International Africa, dove ci ha atteso il direttore Enzo Nucci. E’ stata una piacevolissima conoscenza, abbiamo potuto parlare tutti insieme delle problematiche e delle speranze del Kenya, una nazione in via di sviluppo.

Siamo tornati alla Consolata verso le 19:30, dove una bella doccia calda ed un buon pasto, ci attendevano.

by gabriele

Lettera inviata dal nostro carissimo Carlo: Lago Turkana

Ciao, Gabriele! Naturalmente saluto, insieme a te, Simone, Tonino  e Lilly. So
che tra poche ore  partirete per Isiolo e che da li’ proseguirete per il Lago
Turkana.Il mio non e’, dunque. un  saluto come i tanti che ci siamo finora
scambiati. E’ un saluto espresso con grande emozione, perche’ il vedervi fare i
preparativi, mi fa rivivere la mia partenza, per la stessa meta, nel dicembre
di due anni fa, con Simone, Leba ed altri amici, E rivivo le difficolta’ e il
fascino del viaggio,dalla durata di un intero giorno, caratterizzato, certo, da
un po’ di apprensione, dovuta principalmente ai racconti uditi da chi aveva
compiuto lo stesso percorso , nei quali non mancava mai il riferimento
all’estrema fatica ed anche ad una certa pericolosita’. Ma un viaggio,anche,
interessantissimo e stupendo per la verginita’ dei luoghi che si attraversano,
per i paesaggi davvero inconsueti, per i contatti che si hanno con le fiere
popolazioni dei villaggi che si attraversano: contatti brevi e fugaci , ma
talmente intensi  che restano indelebili nella memoria. Emozioni che in me si
riaccendono al solo ricordo. E con il ricordo ritorna anche l’angoscia, che
provai gia’ forte, allora,  dovuta al pensiero sul domani di quella primordiale
regione del Kenya e, ahime’, temo che un tale pensiero si possa estendere a
molte altre regioni dell’ Africa. Un continente in trasformazione! Si’, ma che
tipo di trasformazione? Quella in cui, finalmente, comincia a diminuire il
numero di persone, soprattuto bambini, che muiono per fame, o per malattie,
inizialmente non gravi, ma che diventano tali e poi mortali,per mancanza di
medicinali? No! Quel numero resta agghiacciante! Aumenta, anzi, giorno dopo
giorno. Una trasformazione, forse, in cui i Paesi piu’ ricchi del mondo non si
limitano piu’ ad una politica di aiuti a queste popolazioni, di cui si e’
sempre favorito il permanere nella passivita’ piu’ assoluta,ma vanno
finalmente, coalizzati, per avviare un processo  di autonomia, fornendo mezzi e
scuole di formazione  agraria e tecnologica?    Magari! Niente di tutto questo.
Ancora, come sempre, solo  interventi, nella sostanza, speculativi, nei quali
risulta palese che il Paese che viene ad operare in questo straordinario
continente lo fa pensando quasi esclusivamente ai propri interessi.Basti, come
esempio, la neocolonizzazione in corso da parte della Cina, molto presente in
Kenya; e anche nella regione che inizia a nord di Isiolo e si estende appunto,
attraverso i territori dei Samburu, in direzione del lago Turkana. Persone come
me e come voi, che caparbiamente credono che le cose debbano e possono
cambiare. anche se preoccupate dei disastri ambientali derivanti da autostrade
ed altre infrastrutture, cercano di capire se cio’ possa comportare almeno la
soluzione di qualcuno dei tradizionali e drammatici problemi di questa Terra,
madre dell’umanita’. Ma, per quanto si rifletta, non si riesce a scacciare il
timore che il tutto servira’ a dar vita ad un turismo di elite, oltre che a
favorire, in forme piu’ moderne, l’usuale sfruttamento.Queste considerazioni
amare possono spiegare bene perche’ io plaudo a questa vostra straordinaria
iniziativa: un progetto che si prefigge di iniziare, e far progredire la
produzione di ortaggi, con tecniche di avanguardia, come nel caso della coltura
del pomodoro con il metodo dell’idroponica. Perche’ ho condiviso il vostro
entusiasmo subito dopo aver preso visione del vostro progetto? Semplice: e’ un
progetto che collima perfettamente con l’idea che, vivendo in Kenya da qualche
anno, ho maturato circa il tipo di volontariato costruttivo, quello, per
intenderci, che da’ vita ad un processo di autonomia. Ed e’ bene che i
benefattori che vorranno fornire il contributo economico affinche’ il Progetto
prenda corpo e si sviluppi, prendano coscienza,grazie a voi, che amare l’Africa
e voler fare per essa qualcosa di fattivo e duraturo, significa partire da
questa idea del volontariato e di ogni forma di cooperazione:  basta con gli
aiuti-elemosina, spedizioni di denaro a mega organizzazioni caratterizzate da
mille rivoli di dispersione. Concentrarsi su delle realta’  concrete,limitate,
ed operare in modo da favorire lo sviluppo di un intero gruppo etnico per volta
e non, come accade, generalmente, privilegiare un esiguo numero di persone al
suo interno, andando oltretutto a frantumare quello spirito di solitarieta’
esistente tra poveri, con il rischio, concreto, di alimentare sentimenti
d’invidia che possono sfociare nell’odio. Un gruppo di persone animate
dall’ideale di operare direttamente in queste realta’, nelle quali ognuno dei
benefattori, che spero siano sempre piu’ numerosi, potra’ venire a constatare,
come il proprio contributo venga utilmente impiegato. Al mio saluto si
accompagna l’auspicio che questa vostra bellissima idea si concretizzi e si
sviluppi; avendovi conosciuti ed ammirando il vostro fervore, sento che le
premesse ci sono tutte. A me , che sto per compiere i 70, e che opero da quando
andai in pensione,dieci anni fa, nell’ambito del “Progetto Kenya” di cui faccio
parte, fa bene il vostro entusiasmo. Quanto al nostro comune amore per
l’Africa, e per tutte le altre regioni del mondo in cui ugualmente vivono
esseri umani privi di ogni mezzo per la sopravvivenza, mi piace rafforzarlo
parafrasando tre versi di una profonda poesia di Hikmet,un sensibilissimo poeta
turco: ” Finche’ ci sara’ nel mondo/ un uomo in catene in nome della liberta’/
non mi riterro’ un uomo libero”. Ecco, adattandoli a questi vostri, e miei,
ideali, gli stessi versi potrebbero recitare: “Finche’ ci sara’ nel mondo un
essere umano/ che a causa dell’indigenza non puo’ conoscere la dignita’ di
esistere/ non potro’ ritenermi un essere umano dignitoso”.
Carlo

PARTENZA PER IL LAGO TURKANA :)

Siamo quasi arrivati al giorno tanto atteso, domani, mercoledì 17 ottobre, si parte per il villaggio Loyangalani, sul lago Turkana.

Loyangalani è un villaggio del Kenya popolato quasi esclusivamente dalla tribù dei Turkana, anche se negli ultimi anni hanno trovato insediamento anche Samburu.

La popolazione presente è stimata attorno alle 12.000 persone e la gran parte di essa si dedica alla pesca.

La tribù dei Turkana che vive a Loyangalani sopravvive grazie alla pesca del Tilapia e del pesce persico del Nilo.

Il primo viene pescato con reti, mentre per il Persico vengono utilizzati gli ami.

A Loyangalani, è presentela Missionedella Consolata, che attualmente è composta da quattro suore ed un missionario, Fr. Andrew.

Nella missione è presente l’unico dispensario medico della zona.

All’interno della stessa è presente una sorgente d’acqua calda, dove l’acqua sgorga ad una temperatura di39,5 °C.

È l’unica acqua potabile dell’intera zona, si consiglia onde prevenire problemi gastrointestinali, di purificarla, mediante l’uso di filtri a carbone attivi, a ceramica e altri tipi.

Avendo l’acqua del Lago Turkana un pH 14, berla può provocare grossi problemi e solo la tribù degli Ol Molo la beve con conseguenti danni ai reni.

I periodi per visitare Loyangalani vanno da aprile a novembre, questo perché da dicembre a marzo, la temperatura può in certi casi raggiungere i58 °C.

Sarà un viaggio lungo e fatto a tappe, prima tra le quali è Nairobi, la capitale, dove incontreremo alcune persone amiche di Simone e dove faremo alcuni acquisti necessari per il mio stanziamento al lago, per gestire e avere la supervisione del progetto.

Faremo una breve sosta a Nanyuki, per proseguire verso Isiolo, dove compreremo le ultime cose necessarie per il progetto.

Avendo come appoggio logistico ed operativo la casa di Simone costruiremo il telaio, faremo una prova di circolazione dell’acqua, testeremo il numero di piantine che riusciremo a coltivare, etc…

Una volta conclusa questa parte di realizzazione del progetto, carichi di speranza e positività ripartiremo un’altra volta, senza più soste, si spera ;), per il lago Turkana, soprannominato “Il Mare di Giada”.

by gabriele

Angera with chai :)

Ebbene sì, si chiama proprio così, come la nostra ridente cittadina sul Lago Maggiore, questo tipico piatto keniota. Ai fornelli Hellen ci mostra come si preparano queste crepes africane da accompagnare con farcitura salata (formaggio & formaggio) o dolce (nutella), buon assaggio !!!

Angera with chai (tè + milk) !

Uji Tayari, Chakula njema 🙂

 by gabriele

NESSUN LUOGO E’ LONTANO…

Ho pensato tante volte di trasformare il mio pensiero in parole scritte e oggi è sbucato da un angolo della mia timidezza il coraggio! E’ passato quasi un mese dal nostro arrivo in Kenya e devo ammettere che mi sembrano passati mesi… può sembrare irreale ma quando arrivo qui tutto ciò a me familiare svanisce, ritrovandomi a dover ricreare la mia dimensione. Tutto ciò accade per diverse ragioni, una di esse è l’essere completamente in balia di me stessa, in una terra che è tutt’altro che semplice da comprendere ma soprattutto per non avere quella sicurezza che puoi trovare tra le mura di casa tua con la tua famiglia , qui sono sola… io! Ogni giorno ti ritrovi ad affrontare un’ avventura diversa fuori dal nostro ordinario, un esempio potrebbe essere quello di questi giorni: “ Influenza intestinale e cosa succede? C’è pochissima pressione dell’acqua in tutta Malindi se non ai piani terra e ovviamente noi dove siamo? Al 5° e di conseguenza siamo a secco! Ma dopo qualche ora la fortuna ci ha assistito perché è il periodo delle piogge, per cui ci siamo attrezzati di catini e abbiamo raccolto l’acqua piovana… e acqua fu! Il WC è di nuovo funzionante!!!” Devo dire che ormai mi sono abituata a queste sorprese e ci ridiamo sopra, perché sappiamo che dietro l’angolo qualcosa di inaspettato arriverà e la soluzione migliore è quella di farsi tante risate! Ma in altre occasioni ovviamente più significative la paura di non farcela mi assale, un semplice malanno può apparire come la più grande tragedia mai vista ma poco dopo ritorna trionfante l’amore che ho per questo paese per ciò che mi ha regalato in tutti questi anni. Basta poco in realtà, un sorriso, una stretta di mano ma soprattutto uno sguardo… quello sguardo che solo chi non ha nulla da perdere ti può regalare, solo chi non ha il timore di sembrare meglio o peggio di te ti può donare… ecco cosa mi ha spinto a trasferirmi qui, il fatto che ogni giorno hai la possibilità di metterti alla prova nella più assoluta umiltà, perché quasi tutti devono combattere per sopravvivere. Mi sono ritrovata ad essere osservata per la mia diversità fisica come il colore della pelle o addirittura per il colore del mio sangue… già sapevate che noi bianchi abbiamo il sangue verde? Queste parole mi sono state dette da una bambina di 3 anni che ho conosciuto in un orfanotrofio anni fa, era terrorizzata dalla mia presenza, il suo pianto era incontrollabile… per lei ero un extraterreste… dopo parecchi minuti di osservazione mi ha toccato le mani, ha visto che erano come le sue, 10 dita, le unghie ecc… ma c’era qualcosa che non tornava nei suoi occhietti…mi ha girato la mano con il palmo verso l’alto e mi ha detto : “il tuo sangue è verde!” e io:  “Scusa?”. Penso di essermi sentita come l’adulto che osserva il disegno del piccolo principe raffigurante (nella sua mente) un boa che ha mangiato un elefante! Al momento pensavo di aver sentito male ma osservando il colore delle vene sotto la mia pelle mi sono dovuta ricredere, effettivamente era verde scuro! Mi sono fatta una grande risata e lei vedendo che appoggiavo il suo pensiero ha iniziato a comprendere che non ero poi così mostruosa e abbiamo iniziato a giocare insieme! E’ proprio vero che la diversità sta soltanto negli occhi di chi guarda in modo diverso! Questa è solo una delle tante storielle che mi sono successe in Kenya, e naturalmente le altre spaziano da esperienze meravigliose ed allegre ad altre estremamente tristi e mortificanti, ed ognuna di esse ha scalfito in me un’ emozione, che solo una volta ritornata alla mia routine riuscivo almeno in parte a comprendere, perché a volte non sapevo dove cercare una risposta ma ho capito che ciò che accade non sempre ha una logica, è semplicemente così e noi possiamo solo accettare, apprendere e cercare di fare in modo che non si ripeta con la stessa frequenza! E’ stata dura arrivare a questa conclusione e so che ogni volta che mi capiterà di vivere una nuova esperienza il mio cervello e il mio cuore lotteranno per contrastare le mie emozioni, ma fa parte di questa scelta di vita, accetta e rispetta altrimenti torna indietro! Tra qualche giorno inizierà il lungo viaggio per il lago Turkana e non so cosa aspettarmi! Simone ha detto che sarà un viaggio duro e sconvolgente… ciò che però mi ha fatto riflettere tanto delle sue parole è stata l’interpretazione del “tempo”! L’assenza di tempo… poche volte mi è capitato di dimenticarlo e pensare di mettere i piedi in un luogo dove ciò si è fermato mi lascia attonita, perché avere il tempo per scoprirsi e scoprire significherà fare un viaggio nel viaggio… ma questo però potrò comprenderlo e raccontarlo solo una volta arrivata  lì, come è giusto che sia! Parto senza aspettative ma soprattutto parto con quella carica che questo gruppo ha creato, crediamo molto in questo progetto e ogni giorno ci confrontiamo e parliamo di quello che ci aspetterà in loco e di quello che dovremo fare per renderlo funzionante! E’ una bellissima sensazione quella di convivere insieme, pur essendo estremamente diversi l’uno dall’altro, l’ essere uniti da uno scopo comune, rende questa esperienza importante anche dal punto di vista umano perché ci stiamo mettendo in gioco cercando di raccogliere ciò che l’esperienza giornaliera ci regala! Ci credo e sono felice di provarci! E poi come direbbero qui: Inshallah…

 Grazie a tutti Lilly

 N.B.

Il titolo è stato scelto perché ovunque noi ci troviamo l’amore di chi ci vuole bene non diminuisce… un grazie alle mie sorelle per questo regalo che porto legato al polso e che mi permette di ricordare ogni giorno l’immensa fortuna di avere qualcuno che ti vuole bene incondizionatamente dalle nostre scelte!

MAGI – ACQUA

Abbiamo parlato di acqua, questa parola comincia ad avere un peso in questa parte del mondo.

Nei nostri numerosi incontri, per la redazione del Progetto Pilota Idroponica presso il Lago Turkana, si è parlato spesso di acqua, dei suoi possibili utilizzi, della sua carenza, della malnutrizione alimentare che causa, della sua energia potenziale applicata a mezzi meccanici, delle statistiche estratte dal Report della FAO “The state of food insecurity in the world2011”, di posti dove la mancanza d’acqua è visiva ad occhio nudo e influenza lo stile di vita degli abitanti locali.

La data per la partenza è fissata per martedì 16 ottobre.

Destinazione il villaggio Loyangalani sul Lago Turkana.

La nostra prima tappa sarà Nairobi, la capitale, dove incontreremo Marco, un volontario del CEFA.

La seconda Isiolo, lì avremo modo di iniziare a realizzare il progetto per poi trasportarlo su jeep fino alla destinazione finale, in compagnia di Dominique Lociuc.

Passeremo così dall’immensa massa d’acqua blu dell’oceano Indiano, ai paesaggi quasi irreali della savana, per sconfinare nelle praterie deserte del Chalbi.

Sarà un viaggio lungo, ricco di esperienze ed incontri, umani ed animali, ci immergeremo in luoghi dove ben poche persone hanno osato finora, ma tutte costoro ne sono ritornate cariche di primordiali verità.

 

Interview with the journalist of Malindi, Mr. Kenneth Aloise

Riporto di seguito l’interessante intervista nata tra una birra e l’altra, una piovosa sera di ottobre, con il giovane giornalista di Malindi, Mr. Kenneth Aloise.

Ci snocciola con competenza e facilità di parlantina, la città dalle molteplici facce, by day and by night, Miss Malindi !!!

Signore e signori, a voi tutti, buon ascolto 🙂

Tematiche dibattute:

1-Tourism in Malindi, good or bad ?

2-Drug and prostitution problems

3-% Hiv

4-Increasing of sexual trade

5-Age of prostitution

by gabriele