Nuovo impianto e “open garden”: viaggio tra le novità del mondo Baladin

Baladin ci riprova: ancora una volta quello che é il più famoso birrificio artigianale italiano cerca di tracciare una nuova via, un nuovo modo per essere originale, per espandersi, per chiamare su di sé l’attenzione (non sempre è non necessariamente favorevole) del mondo che ruota attorno a malti e luppoli. E per ingrandire se stesso e il proprio business.

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Teo Musso davanti alla Cascina Coda, spiega le novità di casa Baladin

Il birrificio di Piozzo (Cuneo) prova a crescere ancora di più, sia a livello produttivo sia a livello “filosofico” grazie all’inaugurazione di una nuova sede a trent’anni dall’apertura del primo pub da parte di Teo Musso, e a venti dalla fondazione dell’allora microbirrificio, uno dei primissimi in Italia e senza dubbio uno di quelli che più hanno contribuito all’esplosione del movimento nazionale. Ma vediamo nel dettaglio ciò che è stato svelato a Piozzo nella serata di mercoledì 13 luglio, data scelta per la prima “apertura delle porte” della nuova realtà baladinistaContinua a leggere

Ago-Kuaska-Teo: tris d’assi a Milano

(franz) Malto Gradimento non riesce ad arrivare ovunque – ci mancherebbe – ma ogni tanto ha le sue “talpe” nei luoghi dove vanno in scena manifestazioni e appuntamenti legati al mondo della birra. E’ il caso, per esempio, della serata che si è tenuto al Baladin Milano martedì 16 febbraio con ospiti i nomi più importanti – sfido chiunque a dire il contrario – della ventennale storia della birra artigianale italiana. Per raccontarvi quello di cui si è parlato ci affidiamo a Eugenio Peralta, “Navigatore Capo” del sito “L’uomo è una locusta” oltre che amico, collega e fiancheggiatore del nostro blog. Buona lettura.TeoAgo

Una serata come tante quella di martedì 16 febbraio al Baladin Milano: a parlare davanti a una folta platea di appassionati c’erano “solo” Lorenzo Dabove in arte Kuaska, Teo Musso e Agostino Arioli (nella foto), in pratica i tre personaggi che hanno fatto la storia della birra artigianale italiana. Continua a leggere

“Classico” e “Pop”: la doppia svolta di Baladin vista da vicino

Da un lato il mondo pop, dall’altro quello classico. Si potrebbe cominciare da questa doppia visuale a raccontare l’evento birraio e mediatico organizzata da Baladin ieri – lunedì 23 novembre – e aperto a un numero relativamente limitato di esperti, giornalisti e blogger di settore, tra i quali il sottoscritto – Damiano Franzetti – per Malto Gradimento.

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Classico e pop dicevamo, e forse non è un caso che sia stato proprio uno come Teo Musso – che piaccia o no, è un vero e proprio esploratore a 360° per quello che riguarda la birra – a prendere contemporaneamente due strade che a prima vista sembrano portare in direzioni diametralmente opposte. Continua a leggere

Kuaska, Teo e Schigi: il “Barbaresco” punta altissimo

BarbarescoI dettagli non sono ancora stati diffusi, ma una cosa è certa: nel mese di aprile al “Barbaresco” di Legnano sarà possibile incontrare tre personaggi con pochi eguali nel mondo della birra artigianale italiana.
I nomi, o meglio i soprannomi, agli appassionati, dicono già tutto: Kuaska, Schigi, Teo. Continua a leggere

Alleanza tra birra e cioccolato: nate le “Kikke” Baladin

foto 1 (1)Il matrimonio tra cioccolato e birra non è certamente una novità: sono tanti gli esempi di abbinamenti che si contano tra questi due mondi così gustosi e appassionanti. E lo stesso Teo Musso – uno dei grandi protagonisti di questo articolo – aveva già esplorato questo connubio collaborando già a fine anni ’90 (quando la sua Baladin era giovanissima) con artigiani piemontesi come Amedei, Gobino e Rizzati e in tempi più recenti con un marchio importante come Venchi.
Nessuno però, fino a questo momento, aveva inventato una “collana” di cioccolatini con gusti e profili sensoriali pensati appositamente per affiancare una serie di birre. E qui tornano in gioco Baladin e Teo Musso, visto che la parte brassicola di questa novità è proprio la sua. Continua a leggere

Open Baladin: a Torino la nuova sfida di Teo Musso

Gal04«Ormai tendo a fidarmi quando Teo mi dice una cosa, e non mi chiedo come riuscirà a realizzarla: fino a ora è riuscito a completare progetti che parevano impossibili, quindi quando c’è di mezzo lui è inutile essere scettici. Alla fine ce la fa». Rubiamo una frase di Maurizio Maestrelli, uno dei veterani del giornalismo brassicolo italiano, per spiegare l’approccio con cui ci siamo avvicinati alla “pre-inaugurazione” di Open Baladin Torino, cui Malto Gradimento è stata invitata.
E in effetti Maurizio ha ragione: il “menestrello di Piozzo” è pronto a vincere questa nuova scommessa: portare un locale nel centro del capoluogo piemontese per sostenere la grande birra artigianale italiana (non solo la sua) ma anche per riqualificare un tratto di città. Continua a leggere

La splendida colpa di Teo Musso

BaladinMiPrimo (o tra i primissimi) in tutto quello che inventa, Teo Musso è ora anche il primo mastro birraio italiano della generazione artigianale ad avere una sua autobiografia di alto profilo. Per raccontare la storia di uno dei grandi pionieri del movimento artigianale si è mossa nientemeno che Feltrinelli (con due big: prefazione di Carlin Petrini e appendice di Maurizio Maestrelli), che da qualche settimana ha lanciato “La birra artigianale è tutta colpa di Teo”. Un volumetto scritto dal piemontese Marco Drago e firmato anche dall’inventore e anima di Baladin, uno dei marchi più noti ai cultori della materia, che ha anche valicato con successo i confini nazionali grazie alla qualità delle sue birre e all’intraprendenza del suo “papà”. Uno che da giovane si alternava tra musica folk, abiti e trucco da gitano e un mestiere di fabbro, e che grazie a un formidabile intuito ha creato un piccolo impero costituito oltre che dalla produzione brassicola, da ristoranti e birrerie (l’ultimo nato è Baladin Milano di cui vi abbiamo parlato in questo post) e tanto altro ancora, bibite comprese visto il recente impegno di Musso con il marchio Lurisia. Continua a leggere

Wish You Were… Yier

Benedetto Facebook, benedetto Twitter. I social network hanno permesso a chi non poteva essere ieri sera – martedì 11 – a Lurago Marinone – di vivere a distanza la serata organizzata al Birrificio. Un evento speciale, visto che serviva a presentare la Yier, il blending composto dalla Yi di Agostino Arioli (Birrificio Italiano) e la Er di Teo Musso (Le Baladin), i due grandi pionieri della birra artigianale italiana.

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Agostino & Teo, il dream team della birra

Da una parte Agostino Arioli, dall’altra parte Teo Musso; come se nel tennis Federer e Nadal giocassero un doppio dalla stessa parte della rete. Due dei massimi birrai artigianali italiani (forse bisognerebbe dire “i due massimi” ma magari qualcuno si offende…) hanno fuso le proprie esperienze maturate al Birrificio Italiano (Agostino) e a Le Baladin (Teo) per realizzare la YIER. Un blending – una miscela – nata da due birre che vanno a formare un terzo prodotto che promette un risultato eccezionale. Una birra “una e trina” come l’hanno definita i protagonisti.

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Un regalo “da divano”

Quest’anno sotto l’albero mi è andata bene. I regali natalizi non sono stati abbondanti di numero ma sono tutti graditi e gradevoli, tra libri, abbigliamento e altro ancora.
Però al numero uno metto il pacco che mi è arrivato dalla famiglia R., amici storici dei Von Martitt. Una confezione piuttosto voluminosa ed elegante che ha preso posto alla base dell’albero di Natale ed è rimasta diligente al suo posto fino alla mattina del 25 dicembre.

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