Dopo il parto e l’esperienza in reparto, mamma e bambino rientrano a casa per iniziare il cammino della vita. Può accadere, però, che i primi momenti facciano insorgere un dubbio, una preoccupazione. Ingigantire una difficoltà può creare ansia nella madre e, di riflesso, sul bambino. All’ospedale Del Ponte, al momento delle dimissioni, madre e figlio ricevono un appuntamento con l’ambulatorio dell’allattamento. È un servizio di supporto e sostegno che svolge Stefania Viero, infermiera pediatrica che accoglie le mamme, le ascolta e risolve i piccoli, grandi dubbi che possono esserci: « Qui arrivano tutte le donne alla prima gravidanza – spiega l’infermiera – Si tratta di un incontro di un paio di ore in cui parliamo di come sta andando, approfondiamo la relazione, verifichiamo come la mamma vive il momento della poppata o il cambio del pannolino».
L’incontro avviene in tempi brevissimi, tre/cinque giorni dopo le dimissioni: « È il momento in cui emerge di più il lato emozionale per cui è bene intervenire con tempestività. Se poi il problema dovesse protrarsi, forniamo i contatti dei consultori nel territorio, dove si trova un servizio di ascolto strutturato».
Il problema più sentito è quello di non avere sufficiente latte, di non alimentare a dovere il neonato. Oppure si lamenta dolore nell’attaccamento al seno: «Spesso, al momento della dimissione è prevista un’aggiunta di latte perché non è ancora arrivata la montata completa. Questo può provocare incertezze: quando il latte arriva, le madri rimangono incerte perché il bimbo aumenta la richiesta di suzione. Non sempre, però, l’esigenza del bimbo di attaccarsi al seno è una necessità alimentare. Il bimbo ritrova in quell’abbraccio materno, il calore del rapporto vissuto per nove mesi nella sua vita intrauterina. Altra cosa, invece, la capacità della madre di svuotare completamente il seno: è bene sfatare determinati comportamenti che richiedono un’alternanza tra i due seni scandita dal tempo. Il neonato può anche utilizzare il capezzolo come ciuccio, quindi chiede di attaccarsi ma senza succhiare e svuotare il seno. In queste prime settimane sarebbe meglio tenere nel cassetto il ciuccio così che la produzione di latte sia adeguata. L’unico modo per tenere sotto controllo la crescita del figlio è il pannolino che è la fotografia di come il bambino si sta alimentando. Si ricorre anche alla pesata, intensa non come doppia pesata, ma all’incontro con il neonato viene pesato nudo perché tale controllo, dopo la dimissione, possa essere di verifica della sua crescita».
Il rapporto mamma bambino va costruito di giorno in giorno: «Quotidianamente si impara qualcosa, si scopre qualcosa. I cambiamenti sono costanti e le novità sono continue: è un viaggio di conoscenza reciproco. Importante anche il momento del bagnetto e quello del cambio del pannolino. Io osservo tutto: dal momento in cui entrano in ambulatorio a quando escono. Le vedo svestire i propri figli, cambiarli, allattarli. Le madri sono un po’ impacciate, è naturale, perchè si sentono sotto esame. Ma non c’è nulla da insegnare: io le aiuto a ritrovare la sintonia con il bimbo».
Particolare è il caso del parto gemellare: « Sono, in genere, bimbi prematuri e le madri hanno maggiore difficoltà ad acquistare il ritmo. Si teme di non avere latte a sufficienza ma la ghiandola mammaria reagisce sempre in modo adeguato: se stimolata adeguatamente, assicura il latte per entrambi i bambini. Il rischio maggiore, nei primissimi giorni, è che il piccolo prematuro non riesca ad attaccarsi adeguatamente. In questi casi può essere utile il tiralatte per continuare la stimolazione della ghiandola».
Nell’ambulatorio arrivano, solitamente, le madri. Ci sono, però, anche molti padri che si presentano e vogliono capire se intervengono in modo corretto nella vestizione o nel cambio del figlio.
L’ambulatorio è situato nel padiglione ottagono dell’ospedale Del Ponte: una sala in penombra che accoglie sette poltrone per l’allattamento. Un ambiente tranquillo e rilassante dove le madri vengono rassicurate nel cammino della maternità.
Articolo discreto, ma il discorso sulla doppia pesata è davvero anacronistico e mi lascia molto perplessa! Le raccomandazioni UNICEF sono ben diverse, e la doppia pesata va ritenuta il più delle volte non sono inutile ma addirittura dannosa! La pesata nei primi giorni si può pensare una, massimo due volte a settimana, controllando se il bimbo sporca un adeguato numero di pannolini al giorno. Inoltre: allattamento a richiesta, cioè quante volte (solitamente almeno 8 al giorno) e quanto tempo il bimbo desidera; e applicazione delle curve di crescita UNICEF per i bimbi allattati al seno, che prevedono un aumento medio di peso settimanale di almeno 125-130 grammi, e non 150-200 come si sente dire ancora troppo spesso nel quasi 2014.
Elisa, ostetrica in ASL Amica del Bambino
Grazie per il contributo fondamentale. Più che un obbligo, l’infermiera ostetrica Stefania lo propone in ambulatorio come un elemento di valutazione per placare l’ansia. Anche Stefania, comunque, raccomanda soprattutto di controllare il pannolino, vero indicatore della quantità di cibo ingerito
Brava Elisa! Sono una semplice mamma, di due figli ormai di 17 e 12 anni.
La mia esperienza di allattamento è stata motivo di grande gratificazione, un allattamento esclusivo e prolungato, non certo privo di fatica, ma una manna specie per il mio figlio più grande, allergico a tutto tranne che al “latte di mamma”!! Ho allattato i miei figli a richiesta, cadendo anche io specie con il primo nella trappola della doppia pesata! Con la seconda tutto più facile ovviamente. Entrambi non hanno conosciuto ne ciucci ne biberon, svezzati dal seno ciascuno secondo i loro tempi. Per me, dopo due cesarei vissuti con grande delusione, l’allattamento è stato una grande soddisfazione. Ero vista come una mosca bianca, quasi un irresponsabile quando dicevo che il mio bambino a 11 mesi viveva solo del mio latte!! Eppure pesava più di 10 kg!! So con certezza che il seno materno non è solo nutrimento, ma conforto e amore, almeno per i miei figli e per me è stato così. Se potete mamme, provateci almeno, fatevi aiutare a vivere questa bellissima esperienza. Auguri!