Piccole perle lucenti compaiono nella bocca. Durante il primo anno di vita del bambino spuntano i dentini: « In effetti – spiega la dottoressa Emma Demattio, odontoiatra alla clinica La Quiete di Varese – già in gravidanza si formano i denti da latte e può capitare, ma in casi davvero eccezionali, che il neonato nasca con un dentino».
Nella quasi totalità dei casi, quindi, è dai sei mesi che spuntano i primi
incisivi, di solito quelli inferiori : « La nascita dei denti è un momento di disagio per il bambino – spiega la dottoressa Demattio – può sentire fastidio e ciò incide sul suo umore, sulla sua tranquillità. Non ci sono, invece, evidenze scientifiche che dimostrino la correlazione tra la nascita dei dentini e l’insorgenza di febbre o tosse. È certo, invece, che aumenti la salivazione».
Ma cosa fare per alleviare il fastidio delle gengive infiammate? « Non ci sono grandi rimedi. D’altra parte è un malessere passeggero, che può durare un paio di settimane al massimo. Si può dare al piccolo qualche cosa di freddo da masticare».
Una volta spuntanti gli incisivi inferiori, tra i 4 e i 6 mesi di età, a distanza di un mese circa arrivano quelli superiori. È poi la volta degli incisivi laterali sia superiori sia inferiori : « Ogni bimbo, comunque, è un caso a sé e la dentizione segue tempi variabili. Si può arrivare anche sino agli otto mesi prima di veder spuntare il primo dentino».
Il principale consiglio che la dentista raccomanda è l’igiene di mamma e bambino: « Appena spuntano i denti è bene iniziare a pulirli. Ci sono in commercio degli spazzolini adeguati per l’età ma può bastare anche una garzina. Raccomando igiene anche alla madre: in bocca ci sono germi e batteri. Le carie, in fondo, sono malattie del dente provocate da germi che si trasmettono per via aerea. La distanza spesso ravvicinata tra il viso della mamma e quello del piccolo può provocare conseguenze. Ci sono studi che dimostrano come la scarsa igiene della madre favorisca l’insorgenza delle carie nei bambini».
Ulteriore raccomandazione è l’utilizzo del fluoro: « Sin dalla nascita è bene dare al bimbo dosi di fluoro: ci sono goccine per i più piccoli e pastigliette da introdursi appena il bimbo può masticare. La presenza del fluoro a diretto contatto con i denti è più efficace, inoltre il latte inibisce l’assorbimento del fluoro. Ricordiamo, inoltre, che proprio in questa fase inizia la mineralizzazione dei denti permanenti e il fluoro è essenziale».
Discorso a parte merita il ciuccio: « Il ciuccio, così come il dito, provoca alla lunga le malocclusioni sia sul piano sagittale, sia su quello trasversale e quello frontale. Nei primi anni, le ossa sono in formazione e il ciuccio si interpone tra la lingua e il palato incidendo sulla formazione non corretta. Il rischio è quello di arrivare alla deformazione del palato e del “morso aperto” cioe’ quando si crea dello spazio fra le arcate anche se i denti posteriori sono a contatto: un difetto di masticazione che andrà corretto in seguito ricorrendo all’apparecchio. Il consiglio, dunque, è quello di togliere il succhiotto o il dito tra i due e i tre anni quando il problema si corregge ancora naturalmente. Protrarre oltre, invece, è più rischioso. Tra ciuccio e dito, infine, non ci sono grosse diversità sul piano delle conseguenze: è bene ricordarsi, però, che il dito in bocca è molto più difficile da levare…».
La dentizione da latte completa avviene nell’arco di circa tre anni: disagi e irritabilità possono presentarsi a ogni eruzione. Solo per i molari da latte può capitare che ci siano più problemi. Dai 3 ai sei anni, la situazione dei denti rimane immutata. Poi inizia il ricambio, fino ai 12 anni, con i denti permanenti.
« L’ultima raccomandazione riguarda l’utilizzo di miele e bevande zuccherate – conclude la dottoressa Emma Demattio – evitate di mettere miele sul ciuccio del bambino o biberon con bevande zuccherate: in questa fase è importate tutelare i denti dagli zuccheri che favoriscono l’insorgenza delle carie».