Parto fisiologico o taglio cesareo? L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di ridurre l’incidenza della medicalizzazione del parto. All’ospedale di Busto, nel reparto di ostetricia diretto dal dottor Paolo Beretta, il numero dei tagli cesarei è stabile e rappresenta il 22% dei parti annuali. Si tratta per tre quarti dei casi, di cesarei programmati e di questi, la metà è legata a precedenti interventi. In un caso su 5, si interviene a causa della posizione podalica del bimbo che, spesso riesce a rigirarsi grazie alle pratiche effettuate dal personale ostetrico (64%). Un terzo degli interventi chirurgici, infine, viene realizzato a causa di emergenze insorte durante il travaglio.
Il cesareo per donne già “cesarizzate” è una pratica che l’ospedale di Busto mira a contrastare spiegando che il parto fisiologico avviene senza problemi nel 77% dei casi e solo nello 0,5% ha registrato complicazioni. In letteratura, si parla della possibilità, per le donne pre-cesarizzate, che l’utero si rompa nel punto della precedente cicatrice: ciò avviene nello 0,3/0,8% dei casi. La rottura, però, è un evento possibile anche per chi non si è stata sottoposta a cesareo precedente ( 0,1/0,2%). Nel 2012, l’equipe del dottor Beretta ha assistito 136 partorienti “cesarizzate” : 92 hanno scelto il taglio, 44 hanno voluto affrontare il travaglio fisiologico riuscendo a completare l’espulsione in 34 casi.
Il parto cesareo viene effettuato con l’ausilio della partoanalgesia, disponibile 24 ore su 24
Se 1/3 di cesarei è fatto in emergenza, non è possibile che il 3/4 di cesarei sia programmato – al massimo i 2/3, no?
Comunque, non credo che un donna possa scegliere: è parto naturale (magari assisitito con la partoanalgesia, sempre sia benedetta) fintantoché non sopravvengano cause di forza maggiore: urgenza, posizione podalica, precedenti ravvicinati cesarei… O per lo meno, avevo capito così.