La maternità è un evento gioioso, atteso, fantasticato. Si attende che la Natura faccia il suo corso per poter assistere al miracolo della vita che si rinnova. È un progetto che si sviluppa in nove mesi, un percorso di avvicinamento fisico ma anche psicologico. Poi, qualcosa accade. E il finale, diverso da quanto fantasticato, lascia spauriti. Il piccolo arriva in anticipo, qualcosa va storto e la Natura accelera il suo rituale. Il parto avviene quando ancora non si è pronti: in anticipo, con un carico di preoccupazione e di ansia per quella vita sbocciata prematuramente. L’abbraccio materno e paterno si svuota mentre il bimbo viene affidato alle cure di medici e infermieri, deposto in una culla termica, collegato a macchine. Così inizia un nuovo percorso inaspettato: nel reparto di terapia intensiva neonatale. Un luogo quasi invisibile ai più, un luogo riservato a pochi, carico di emozioni e di ansie.