TAGLIAERBE VIRTUALI
Aver letto il libro di Ernest Cline “player one” (recensito lunedì scorso) mi ha fatto venire una gran voglia di realtà virtuale. Se ne parlava tanto già negli anni ’90, era il sogno dei ragazzini cresciuti a pane e videogiochi (a 16 bit), indossare un visore e dei guanti aptici (al tempo il massimo che si poteva immaginare era il power glove di Nintendo già citato dal Pongy nel suo articolo dedicato al “padre” della grande N) ed essere catapultati in una realtà dove è possibile fare ed essere ciò che si vuole, dove il gioco non è dentro uno schermo ma circonda il videogiocatore. “Il Tagliaerbe”, film del 1992 rappresenta la vera e propria icona della cultura virtuale e il riferimento per chi, come me, sognava ad occhi aperti di poter mettere le mani su questa nuova tecnologia. Il film di fantascienza del regista Brett Leonard, ispirato dall’omonimo racconto di Stephen King per la prima volta porta sul grande schermo la realtà virtuale in una forma che oggi potrebbe sembrare un po’ datata ma per quegli anni appariva sicuramente di grande effetto (un film che ogni gamer dovrebbe vedere almeno una volta).