Vendite di Windows 8 molto al di sotto le aspettative per Microsoft

Che Windows 8 avesse fatto storcere il naso a molti è risaputo, in alcuni il nuovo sistema si è rivelato addirittura deludente, come nel già citato caso di Gabe Newell, proprietario di Valve, e la partenza molto lenta sul mercato sembra confermare queste perplessità.

Le vendite di Windows 8 faticano a salire e secondo una fonte affidabile all’interno di Microsoft, sono ben al di sotto delle predizioni della compagnia, tanto da essere definite deludenti dalla stessa.

La medesima ha fatto inoltre sapere, che la compagnia incolpa principalmente i produttori di PC, colpevoli, a detta loro, di un “inabilità nel fornire prestazioni adeguate”, ed è forse questa la ragione per cui Microsoft ha recentemente cominciato a competere coi suoi stessi partner mettendo sul mercato il suo Tablet Proprietario Surface.

Se nel quadro includiamo inoltre la notizia del recente ritiro di Steven Sinofsky, capo della divisione Windows di Microsoft, dalla compagnia, viene naturale ipotizzare non stia filando esattamente tutto liscio, e che forse incolpare i produttori di hardware non è la strada giusta da seguire.

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Buon compleanno, Xbox live!

Dieci anni fa in questa settimana, Microsoft mise in moto Xbox Live. Non è stato il primo servizio online per console, né il più ricco, ma è stato sicuramente il primo a sposare con successo le console ed il gioco online, nonché il più longevo. Dieci anni dopo, la visione online di Microsoft è diventata una parte fondamentale dell’esperienza di gioco sulla piattaforma che contano ed ha senza dubbio cambiato il gioco per sempre: l’idea del videogioco come una esperienza di rete, sempre connesso, è ormai profondamente radicata in ogni creazione dell’industria videoludica.

I vantaggi di Xbox live non sono stati marginali: riuscire a tenerci in contatto con amici da ogni parte del globo per condividere esperienze di gioco che lunghe distanze e altre barriere avrebbero impedito. Siano essi avversari o collaboratori, giocare con altre persone è di gran lunga più interessante e imprevedibile di qualsiasi IA, le vittorie condivise sono più dolci, i trionfi condivisi più memorabile, di quelle che si limitano a coinvolgere solo la fredda logica di silicio. Anche nei giochi single player, le estensioni social del servizio ci rendono parte di una community, capaci di metterci in contatto con vecchi amici o amplificare la competitività con i vari trofei, GamerPoints, Obbiettivi e Leaderboard. Sul fronte degli sviluppatori, Xbox Live (e i suoi simili) è diventato un tesoro, non esclusivamente economico per i vari DLC, ma anche ricco di dati, dando loro la possibilità di vedere quello che i giocatori fanno realmente con i giochi, una volta portati a casa dal negozio.

Un altro pregio che va riconosciuto al servizio Microsoft, di cui è facile scordarsi, è che ha unificato le piattaforme online dei vari publisher. Molti grandi editori non erano propensi ad appoggiare Xbox live all’inizio. Considerandosi leader di mercato e maestri nelle loro relazioni con i clienti, volevano ovviamente appoggiarsi al loro servizio online. Per quanto Microsoft sia stata egoista e interessata economicamente a conformare i publisher alle regole prescritte per Xbox live, saremmo fermi a mille iscrizioni per i diversi servizi on-line di ogni publisher, barcamenandoci fra varie friend list e account, senza alcuna chat cross game, e niente messaggi o sistemi di achievements.

Assieme al grande successo di Xbox Live, sarebbe difficile non notare il fatto che il servizio ha anche la reputazione di posto malfamato. Sovraeccitati dall’anonimato e dalla natura aggressiva di molti giochi multiplayer, i discorsi online sono spesso razzisti, sessisti, omofobi e vili. Anche disattivare la chat vocale per essere risparmiati questi abusi spesso non basta. Ci sono i messaggi ricevuti a fine partita e se su quelli ricevuti dai maschi non esiste un archivio, su altri siti abbiamo testimonianze, tra il divertente e l’inquietante, dei messaggi ricevuti dal gentil sesso.

Un’altra cosa che salta subito all’occhio – anzi alle orecchie – è che, nonostante il fatto che l’età media di un giocatore su console è superiore ai 20 anni, la maggior parte di quelli che giocano, o almeno giocano e parlano, sembrano essere molto piccoli. Adolescenti e preadolescenti aggressivi (dalla restante parte del popolo internettiano italiano soprannominati “bimbiminkia“) costituiscono una percentuale molto elevata della base “visibile” di Xbox Live, anche se la logica e le ricerche suggeriscono essere una parte relativamente piccola dei giocatori reali. Come mai? Benché non esista una risposta univoca, potrei azzardare una semplice ipotesi: il carattere anonimo e in gran parte privo di regole di Xbox Live è un ambiente tossico che finisce per essere accettabile e accessibile agli adolescenti con scarsamente socializzanti.

Soluzioni? Dal punto di vista di un giocatore, si può usare Xbox Live come una rete chiusa in cui si interagisce solo con i propri amici. Funziona, ma la maggior parte dei giochi insiste sul matchmamaking con altri giocatori “pubblici”, ed in alcuni casi è impossibile giocare se non passando dai server aperti a tutti. Se è vero che esistono staff di persone che rintracciano i giocatori che praticano gli abusi per bannarli, il crescente afflusso di giocatori verso l’online diventa un problema troppo grande per essere trattato dalle persone. Inoltre, gli esseri umani commettono errori: un esempio banale è quando Microsoft, dopo aver blaterato su quanto Xbox live metta in risalto l’espressione di ogni singolo giocatore, ha vietato ai gay di dichiararsi tali online, invece di mettere a tacere quelli che semplicemente abusano di tale parola solo a mo’ di insulto.

Un’idea molto promettente viene da League of Legends, un gioco online assolutamente infame per la cattiveria vera e propria della sua comunità, ha recentemente introdotto un sistema in base al quale, piuttosto che segnalare chi si comporta male, le persone possono assegnare punti karma a chi si comporta bene – con premi per i giocatori che vengono votati più spesso. E funziona. Incitare la buona condotta sembra incoraggiare le persone a giocare secondo le regole, mentre la minaccia della punizione fa solo uscire il ribelle sboccato che è in ogni adolescente. Collegare il proprio account con i social network, costringendo le persone ad assumersi la responsabilità delle proprie azioni e dichiarazioni non è neanche la panacea universale, scoprendo che alcune persone sono felici di essere degli stronzi anche con il proprio nome, ma resta sempre utile. Soprattutto, la semplice idea di usare il grafico sociale come una parte fondamentale del processo di matchmaking sembra essere incredibilmente potente: giocare con persone che si conoscono, amici di amici o conoscenti anche un po’ distanti, permette ai giocatori maggiori possibilità di avere una piacevole esperienza.

Queste soluzioni, e altri ancora ancora migliori, sono di vitale importanza per lo sviluppo del servizio di gioco online nel prossimo decennio. Il primo decennio di Xbox Live è stata una storia di successo, ma le sue strutture sociali sono sogno utopistico, il sogno di persone che si ricordano del gioco online ai tempi di Quake e di tutti gli altri giochi online usciti a quel tempo, dove nascevano delle community online affiatatissime. Ma una comunità di giocatori non coincide con tutti i giocatori, e mentre una comunità è in grado di affrontare le sue teste calde individualmente, la società dei giocatori deve realizzare sistemi e servizi per affrontare con un volume di persone molto più grande di loro. Spetta a tutti i soggetti coinvolti – fornitori di servizi, sviluppatori, publisher, lettori e persino i media – la responsabilità di rendere il gioco online un buon posto per tutti, non solo per i bulli.

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Intervistiamo Nintendo: Luca Bianchi ai microfoni di Fanbit.it

Il 3DS, la nuova WiiU, un mercato creato dal nulla e la crisi attuale: che cos’è Nintendo in questi anni? Ce lo racconta Luca Bianchi, responsabile alle vendite per i distributori italiani per Nintendo Italia al microfono di Fanbit in diretta radiofonica questa sera Venerdì 16 Novembre alle 21:30.

I temi saranno quelli più scottanti sulle poche vendite della console portatile, su come la casa giapponese voglia uscire su un mercato fermo con una nuova console da 300€ a salire. Per finire, come da tradizione Fanbit.it, ci saranno le domande più rilassate e divertenti, avendo la possibilità di parlare con un fiorentino che lavora a stretto contatto con i Giapponesi: come ci vedono e perchè gli piaciamo tanto.

Luca Bianchi, prima di iniziare a lavorare in Nintendo nel lontano 2006, lavorava per realtà grosse come Vodafone, Blu e Q8 quindi viene spontaneo chiedersi che cosa è cambiato nel suo personale modo di lavorare a contatto con console, videogiochi e giapponesi.

 

**UPDATE 19/11/2012***
Clicca sull’immagine qui sotto per andare direttamente al podcast dell’intervista a Luca Bianchi di Nintendo Italia.

Fanbit.it è una trasmissione radiofonica che parla di videogiochi, informatica e cinema in diretta ogni venerdì sera sulle frequenze della varesina RMF. Oltre al canale radiofonico tradizionale, potrete ascoltare Luca “Loco” Locorotondo, Giancarlo “Pargilo” Pariani e Davide “Toddy” Todaro anche in podcast sul sito o comodamente sul vostro lettore mp3 preferito grazie al feed del podcast, il tutto sempre controllato dal nostro buon regista Luca “Junior” Mauri.

Per ascoltare Fanbit in diretta streaming, clicca qui ogni Venerdì sera dalle 21:30 alle 22:30 (richiede Windows Media Player).

Scritto da Luca “Loco” Locorotondo
Rivenditore di Videogiochi e Hardware
Sviluppatore Web – Speaker Radiofonico e Appassionato

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Hitman Absolution

Il Team IO Interactive di Square Enix, a partire dal 20 Novembre, porta sugli scaffali il nuovo Hitman Absolution!

L’agente 47 torna nei suoi soliti panni, dopo aver inscenato la sua morte per sfuggire all’agenzia, per giustiziare i suoi amici di un tempo, che ora lo hanno tradito!

 

In questo nuovo capitolo della saga è stato mantenuto il solito stile di gioco, a schemi con bersagli ben identificati, ma in un territorio molto più vasto e  molto più ricco di dettagli come mai si è visto nella saga. Oltre a questi elementi, ad “impreziosire” questo titolo avremmo a disposizione la modalità “ISTINTO“, che ci consentirò di individiare nemici ed obbiettivi (in mezzo ad una folla, o dietro a un muro) e a prevederne i movimenti, dandoci importanti informazioni su come poter agire.

La nuova modalità “istinto”

Come in ogni altro capitolo della serie avremmo a disposizione diversi modi di affronare il gioco, pianificando bene ogni nostra mossa, oppure improvvisando sparatorie, esplosione e via dicendo, insomma… Per andare a bersaglio tutto è lecito ! L’agente 47 dal canto suo conosce mille modi per passare innosservato, travestimenti, distrazioni, e uccisioni silenziose sono il suo pane quotidiano!

E se pensate che questo gioco sia una passeggiata, bè preparatevi a ricredervi! Hitman ha ben 5 livelli di difficoltà, i primi due sono per novizi e gli altri 3 per utenti navigati, già al livello Normale (2 livello di difficoltà) i nostri travestimenti non reggeranno per molto, e presto le guardi ci scopriranno, questo ci porta a star il più defilati possibile ed evitare le guardie tutte le volte che possiamo! Mentre all’ultimo livello l’interfaccia grafica sparirà completamente, la modalità istinto non sarà disponibile, non avremmo nemmeno un indicatore col numero di colpi che ci rimangono, insomma una modalità pura, qualcosa di molto simile alla vita vera se vogliamo osare dire così..

Appuntamento quindi al 20 Novembre, su tutte le piattaforme di gioco: Pc, Xbox360, PS3, ancora non ci sono indiscrezione su un’eventuale uscita su Wii U.

Toddy

 

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Secondo trailer per Grand Theft Auto 5

Siete curiosi di vedere il prossimo trailer ufficiale di Grand Theft Auto 5? Io si 🙂 Rockstar Games sa come far salire l’attesa su un titolo che ha fatto (e sta facendo) la storia dei videogiochi. Alle ore 17:00 di oggi Mercoledì 14 Novembre (mentre scrivo mancano 15 minuti) sarà possibile che cosa ha in cantiere la software house più violenta del mondo videoludico (conosciuto :D).

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Console in regalo per il Decimo Anniversario di Xbox Live

Per i veri veterani di Xbox Live questo Decimo Anniversario sarà uno da ricordare, tutto è cominciato ieri, in seguito ad alcuni messaggi su Twitter postati da alcune personalità di Microsoft, che affermavano “abbiamo in programma di celebrare con voi” promettendo dettagli a breve.

E i dettagli non si sono fatti attendere, per la rete hanno iniziato infatti a circolare immagini e segnalazioni da parte di utenti Xbox Live che si sono visti recapitare misteriosi pacchi provenienti dalla compagnia, che una volta aperti hanno rivelato una console Xbox 360 Slim commemorativa per i 10 Anni di Xbox Live, completa di controller abbinato, il tutto ovviamente ricolorato per l’occasione con uno sgargiante logo che troneggia su entrambi i dispositivi.

A detta di coloro che hanno ricevuto questo gioiellino nessuno aveva partecipato ad alcun tipo di evento e non aveva ordinato nulla, nessuno di loro inoltre lavorava nel business, l’unica cosa che hanno in comune è essersi registrati ad Xbox Live al suo debutto nel 2002, si pensa quindi che questo sia un modo per festeggiare ripagando gli affezionati del servizio online.

Ancora non si sa quanto estesa sia questa distribuzione, ma col crescere dei numeri di questi giorni sarà più facile capirlo, veterani di Xbox tenete quindi gli occhi aperti poiché a breve la vostra buca delle lettere potrebbe contenere grandi sorprese.

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Full Optional

Questo post è nato come uno sfogo personale. Non sempre si deve parlare di cose alte, auliche e astratte, l’osservazione della realtà porta a ragionamenti sconcertanti.

La verità è che ho acquistato di recente lo Starter Kit per PS Vita e principalmente per la custodia morbida, dato che di simili e/o compatibili non se ne trovano e sono stato costretto ad utilizzare quella della vecchia PSP, decisamente stretta per il nuovo handheld Sony. Dopo tanto tempo, e con l’occasione di avere 10€ di sconto sul prodotto, mi sono spinto all’acquisto, mai pensando di trovarmi di fronte ad una simile dotazione.

Premetto per i fan Sony di lungo corso che hanno acquistato la PSP che in questo kit è contenuto tutto quello che veniva regalato con il Premium Pack della PSP. Stavolta invece, con “soli” 25€ vi portare a casa un laccetto, cui plastiche e tessuto sembrano buoni per un Wii Remote, non di certo adatti ad una console di 3 etti; un piccol(issim)o panno in microfibra per pulire gli occhial… pardon, lo schermo; un proteggi schermo anteriore la cui applicazione sembra nata da una tortura cinese (abbastanza difficile capire come si fa seguendo le istruzioni, meglio prendere la mira e applicarlo ad occhio); un porta cartucce in plastica anonimo, non agganciabile in alcun modo alle custodie; la cover rigida, che fa anche da poggia-console nel caso vogliate tenere la Vita in piedi sul tavolo giocandoci o guardando un film, e l’agognata custodia morbida con pochissimo spessore, ottima per portare la console in giro in borse e borselli con minimo ingombro e senza il rischio di rigare la scocca o gli schermi o fare incastrare le levette in oggetti o cerniere all’interno della borsa. Anche quest’ultima custodia, rispetto a quella morbida di PSP, presenta qualche difetto. A causa della differente disposizione delle porte per le cuffie e per la ricarica sulla console, è possibile solo ascoltare la musica grazie ad un piccolo spazio lasciato nella zona del jack audio e non si può caricare la console mentre è nella custodia. Con PSP bastava inserire la console al contrario nella cover morbida per far sporgere l’attacco alla rete elettrica, al posto di quello audio, e caricare la console con la cover, comodo per le camere incasinate come la mia dove il rischio “caduta-da-un-mobile” è molto alto.

Un acquisto che, insomma, mi ha lasciato l’amaro in bocca. Più che un kit, un pack, anzi un pacco, che non giustifica il suo prezzo, visto che un laccetto da cellulare, forse migliore di quello incluso, lo si può recuperare facilmente in un negozio di elettronica cinese a qualche centesimo di euro e lo stesso discorso vale per il proteggischermo, per pannetto in microfibra potete rivolgervi a un ottico ed è vostro con qualche spicciolo d’euro, sempre che l’ottico non ve lo regali del tutto, mentre Ebay pullula di portacartucce migliori, personalizzati o addirittura astucci con cui è possibile portare in giro console, giochi e schede di memoria. Talvolta c’è spazio anche per un tramezzino, nel caso di fame improvvisa tra una partita e l’altra.
Per farla breve: a meno che non vi servano necessariamente le cover Sony (come nel mio caso), evitate di comprare questo kit.

Quello degli accessori per le varie console, siano essi originali e non, è un mercato strano che alterna delle boiate clamorose, come i vari fucili per i giochi di caccia per Wii e PS Move, di Cabela, Big Ben, e persino Nintendo/Sony, a oggetti semiutili, come la Balance Board o la Cyclette, ad altri praticamente imprescindibili: sfido chiunque a trovare un giocatore con il controller wirless per 360 che non abbia a portata di mano il Play & Charge kit.

La nuova frontiera dell’accessorio è di non essere un accessorio. Mi spiego meglio, l’accessorio deve diventare un must have. Microsoft l’ha capito prima di tutti, lanciando una 360 a costo contenuto – la versione core – con cui si può solo giocare. In single player. Volete il multiplayer? La maggior parte dei giochi lo ha, ma online. Basta con questi split screen a 4 giocatori sulla stessa console che fanno retrò, i controller hanno 4 led ma per motivi estetici e di design. E, quindi, bisogna pagare il servizio online (1 anno per 50€). Visto che si è online con l’abbonamento gold, per sfruttarlo a fondo, serve un Hard Disk (80€) per poter scaricare contenuti e aggiornamenti. E se la vostra 360 è lontana dal vostro modem avete bisogno dell’adattatore wifi (altre 80€ per un’antenna USB). E visto che siete online con gli amici perché non parlare loro con l’apposita cuffietta (20€) da centralinista con microfono incorporato?

Ok, Microsoft ha venduto la console in perdita e per rientrare delle spese ed ha sfruttato gli accessori, ma la mossa più bieca è che gli accessori più costosi sono anche quelli che non possono essere costruiti da terze parti, Microsoft lo vieta espressamente, solo lei può guadagnare da questo business.

A questo punto sono molto contento quando Nintendo ha annunciato che Wii U è una console a misura di utente, non solo perché si può scegliere la console base con poca memoria (8gb) per spendere meno e poi attaccare un qualsiasi hard disk esterno USB 2.0 con cui scaricare giochi, demo e quant’altro senza dover pagare un capitale in hard disk griffati dalla casa produttrice, ma anche perché ogni controller creato per Wii U è ricaricabile senza la necessità di comprare altri accessori e ogni batteria è sostituibile dall’utente, che potrà anche scegliere tra le varie batterie compatibili che usciranno sul mercato.

Per chi vuole una console full optional, con accessori come le basette di ricarica per il controller-gamepad o i supporti per tenere il Wii U in verticale, con 5o€ in più può acquistare il pacco premium, abbondantemente consigliabile, sia per la memoria della console molto più capiente – ben 4 volte la capacità di base, 32gb –  ma anche ampiamente ripagata dal gioco inserito nel bundle, che è un party game molto semplice ma da solo costa comunque la bellezza di 50€. Brava Nintendo!

Andrea Gargano

P.S. Possibile che nessuna casa di accessori abbia mai pensato ad un “porta barra sensore/Kinect/PS Eye” da attaccare sulla TV? Oppure una base di ricarica con gli attacchi per caricare contemporaneamente i controller Wii/PS3/360 e anche PSVita e 3DS? Qual’è l’accessorio che vorreste voi?

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Games Week 2012

Un pò di numeri: Games Week 2012 è aperto al pubblico dal 9 all’11 Novembre 2012 al polo fieristico di Milano, il MiCo (Milano Congressi). Dopo il buon successo della prima edizione, AESVI ha deciso di proseguire anche quest’anno con la manifestazione, assegnando l’organizzazione a Digital Events.

I visitatori avranno a disposizione 8092 mq di spazi dedicati ai videogiochi grazie alla presenza di nomi del calibro di: Activision, Asus, Namco Bandai, Electronic Arts, Eurogamer, Everyeye, Game Art Gallery, Game Legends, Gamerland, Gametime, Ign, Milestone, multiplayer, Nintendo, Playstation, Spaziogames, Telecom, Walt Disney, Ubisoft, Warner Bros, Xbox 360, Xcalibur e il partner con il suo “centro commerciale” Gamestop.

Al GamesWeek 2012 avrete modo di mettere mano alla novità del 2012 che tutti attendono, Nintendo WiiU e i suoi videogiochi a corredo, come ZombieU. Sulla scia degli sparatutto invece avrete a disposizione Call of Duty Black Ops 2 sulla quale lo sviluppatore ha preferito incentrare lo stand sulla modalità Zombie e multiplayer. Redbull si è gettata nell’organizzazione di tornei e sarà quindi presente con il suo Redbull Game Tour a bordo delle F1 sponsorizzate da Namco Bandai. Electronic Arts ha calcato nuovamente la scena con Fifa 13, mostrandoci qualcosa anche di Crysis 3 e Dead Space 3 (la fila per Dead Space 3 non ne vale la pena). Ubisoft, infine, ha mostrato la sua serie dei conigli Rabbids su WiiU e alcune postazioni di prova di FarCry 3.

Al Games Week 2012 hanno divertito molto i cosplayer che giravano per i corridoi della manifestazione, come Master Chief (da Halo), Kratos (da God of War), i Kirby, Super Mario Tanuki e d’oro, Nomad (da Crysis) e tanti altri.

Non vi resta che andare a Milano al Games Week 2012, ma se ancora siete titubanti e incerti, guardatevi il video girato e montato dagli amici di Fanbit.it nei corridoi della manifestazione.

Scritto da Luca “Loco” Locorotondo
Rivenditore di Videogiochi e Hardware
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Need for Speed: Most Wanted

Il 2 Novembre è uscito Need for Speed: Most Wanted, disponibile per tutte le piattaforme di gioco: ps3, Xbox360, WiiU, Pc, Iphone, iIpad, psvita e pure Android , insomma ho detto tutte!

il gioco sembra volere riprendere la linea della vecchia serie need for speed, dove ricordiamo, nel 2005 era uscito l’omonimo gioco Most wanted. Questo nuovo titolo vedremo mischiati insieme il buon comparto tecnico della serie Need For Speed e la grandissima giocabilità dei vari Bornout! Infatti Most Wanted è sviluppato dal Team Criterion, che in questi anni si è sempre occupata della serie Bornout.

Questa volta avremmo l’obbiettivo di battere i primi 10 piloti  più ricercati della città e diventare quindi il più ricercato, il Most Wanted appunto! Farlo non sarà uno scherzo, la IA è ben studiata e i piloti ci daranno del filo da torcere nel corso del gioco, oltre alla polizia che avremmo alle calcagna quasi sempre che diventa sempre più agguerrita col progredire del gioco.

Per giocare servono riflessi pronti, accellerare molto e frenare pochissimo ! Dovete arrivare primi, i secondi non li guarda nessuno, e voi puntate in alto ! Come nella serie Bornout, ci sarà una barra del turbo da riempire, più pericolose sarà la nostra guida, (derapate, salti, guida in contromano.. ), più la barra salirà in fretta dandoci la possibilità di avere un’ulteriore spinta.

A differenza dei precedenti capitoli della serie NFS, le macchine non verrano sbloccate a seconda del denaro o dai punti che prenderemo alla fine delle varie gare, ma le sbloccherà l’esplorazione della città di Fairhaven, ci saranno 41 modelli di auto, riprodotte fin nel minimo dettaglio, unica eccezzione sono le 10 macchine più ricercate, per averele bisognerà raggiungere una certa quota di speed point, e poi battere la macchina stessa nell’evento proposto.

Per potenziare la propia vettura ci saranno 5 eventi di power up per ogni macchina, questa porta il giocatore in single player ad essere costretto più volte a cambiare auto per essere sempre al top, e tutti questi potenziamenti non hanno un riscontro visivo sull’auto.

Il multyplayer invece prende parecchio! Oltre ad avere un ottimo sistema di guide online avremmo anche un aggiornamento in tempo reale degli eventi free roaming che affronteremo durante il gioco.. Ad esempio: passando davanti ad un autovelox avremmo subito un riscontro della nostra velocità, migliore o peggiore dei nostri amici ? Fate un salto  di metri e metri distruggendo un cartello, la vostra immagine verrà impressa sui cartelloni pubblicitari delle partite dei vostri amici rosiconi!

Insomma un prodotto davvero ben studiato, il single player forse un pò ripetitivo, ma di qualità sicuramente ottima, e l’ottimo Multiplayer è la cigligina sulla torta, il lavoro di Criterion si vede e si sente, i brani riprodotti durante le sessioni di gioco danno un tocco di adrenalina in più che non guasta mai.

Toddy

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Rivelato un nuovo titolo della serie Uncharted

Secondo quanto descritto sul sito dell’Australian Classification Board, sarebbe in arrivo un nuovo Uncharted, il cui titolo completo è “Uncharted: Fight for Fortune”, il titolo è inoltre classificato come un multipiattaforma.

Tra gli sviluppatori è inoltre nominato One Loop Games, che sul suo sito rivela di aver completato due progetti segreti, uno dei quali è il loro “grande progetto”.

In passato questa compagnia ha già lavorato su titolo come: Star Wars Episode III: Revenge of the Sith, Full Spectrum Warrior e The Saboteur.

L’ultimo debutto di  Uncharted su console Sony risale agli inizi di quest’anno con uno spin-off per PlayStation Vita che aveva seguito l’uscita del terzo capitolo per PlayStation 3, stavolta però trattandosi di multipiattaforma vedremo lo stesso titolo disponibile su entrambe le console, e visto che la pratica di acquistare un titolo e poterlo usare su entrambe, già vista con Retro City Rampage, non è ancora molto popolare tra gli sviluppatori, questa situazione potrebbe complicare la vita ai possessori di entrambe le console.

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