Il Dr.Atl:precursore infuocato dell’Arte Messicana

dr-alt0GERARDO MURILLO, chiamato Dr. Atl (Messico, 1875/1964)

Il Pittore Gerardo Murillo, Dr. Atl, nonostante le forti contraddizioni politiche che hanno caratterizzato tutta la sua vita, è unanimemente riconosciuto come il vero precursore dell’ arte moderna messicana.

Pittore, scrittore, vulcanologo e politico è un artista che ha saputo raccogliere i grandi insegnamenti dell’arte italiana per formare, in Messico, una generazione di artisti che hanno rivoluzionato la cultura messicana e latinoamericana.

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Antonio Berni: l’Italia grande d’Argentina

Di una delle grandi ondate di emigrazione italiana della fine del 1800 era anche la famiglia Berni. Una marea di poveri italiani a cui in Argentina è stata data una nuova opportunità…che molti hanno accolto e hanno lavorato duro per costruire  questo grande paese latinoamericano….e anche per protestare contro le condizioni disumane di lavoro a cui erano costretti gli emigranti.

In questa battaglia per la giustizia sociale spicca  il pittore ANTONIO BERNI, nato a Rosario nel 1905, appunto da una famiglia di emigranti italiani, e considerato ormai una icona dell’Arte Argentina…uno dei più grandi maestri dell’Arte Latinoamericana del secolo scorso.

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Masolino a Castiglione Olona

L’ultima volta che sono andato a trovare Masolino da Panicale a Castiglione Olona i custodi mi hanno raccontato che le Scuole d’Arte e Accademie di Lugano e Mendrisio visitano spesso questi luoghi, ma che i Licei Artistici di Busto e Varese quasi non si vedono. Non so se è vero, ma mi posso immaginare che con la inoculazione delle “Arti Contemporanee” a livello didattico esclusivo ed escludente, ormai l’insegnamento di Masolino forse si pensa che non serva più ai futuri “artisti emergenti” del nostro belpaese. Continua a leggere

EDUARDO SIVORI, il risveglio della cameriera

EDUARDO SIVORI, AUTORITRATTO

EDUARDO SIVORI, AUTORITRATTO

Nel “Museo Nacional de Bellas Artes (MNBA)” a Buenos Aires, Argentina c’è, oltre che a tutto il resto, anche un’opera che è un autentico gioiello.
Si trova nel primo piano, settore Arte Argentina del sec.XIX e inizi sec.XX.
E’ un dipinto ad olio di quasi due metri di altezza intitolatoEl despertar de la criada” (Il risveglio della cameriera), ed è un capolavoro di Eduardo Sívori, nato a Buenos Aires en 1847 e venerato Maestro di tutta una generazione di pittori argentini.

Eduardo Sívori visse dal1882 a Parigi, dove frecuentò l’Accademia Colarossi e lo studio di Puvis de Chavannes……nel 1987 dipinse “El despertar de la criada” (Le lever de la bonne) che espose al Salone. Però al suo rientro in Argentina gli fu proibito presentare questa opera perché considerata “troppo audace”….Quando Sivori mostrò questo quadro nella “Sociedad Estímulo de Bellas Artes” si parlò di pornografia e i critici accecati dalla falsa morale dell’epoca si scagliarono contro l’opera e il suo autore. Continua a leggere

BARTOLOME ESTEBAN MURILLO, troppe vergini

05Chissà se oggi sono veramente tante….ma nel 1600 a Siviglia il Pittore MURILLO ne ha dipinte moltissime, forse troppe, come ci suggerisce lo scrittore Javier Rioyo nel seguente articolo, che ho tradotto all’Italiano proprio perché parla di un argomento che ho sempre pensato…. tutte quelle estasi gloriose circondate da cherubini e serafini, eppure con una pittura così solida, densa e realista!


Bartolomé Esteban Murillo
è un grandissimo pittore spagnolo, una delle figure più importanti della pittura barocca spagnola, cioè pittura della Controriforma

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SIQUEIROS, il Polyforum di Città del Messico

211Il “POLYFORUM CULTURAL SIQUEIROS” che si trova nel centro di Città del Messico non è, tra le opere di David Alfaro Siqueiros, di quelle che mi entusiasmano.
La trovo troppo meccanica e artificiale, forse per gli stessi materiali sintetici della policromia e le rigide e lisce lamine di amianto/cemento dei supporti. Più che l’insieme, mi piacciono particolarmente alcuni dettagli, figure o zone plastico/pittoriche.
Mi affascina invece l’audacia, la trascendenza, la sfida di Siqueiros verso se stesso e verso il mondo, per questa opera d’Arte immensa, forse la più grande del XX secolo…quasi novemila metri quadrati di pittura, altorilievi e sculture integrate alla architettura, appositamente realizzata per contenere questa rappresentazione “totale” intitolata “LA MARCIA DELLA UMANITA’”.

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JOSE CLEMENTE OROZCO, l’uomo in fiamme

6Nella città di Guadalajara in Messico esiste forse la più importante opera d’arte del XX° secolo: L’UOMO DI FUOCO, o L’UOMO IN FIAMME (“El hombre en llamas”) di José Clemente Orozco.
Luis Cardoza y Aragón scrive che …”La cupola dell’Hospicio Cabañas a Guadalajara è- con ‘Guernica’- la opera murale più ambiziosa del nostro secolo”
Però personalmente, pur essendo grandissimo ammiratore di Picasso e del ‘Guernica’ che ha sconvolto le arti e le coscienze di un intero periodo storico europeo, credo che l’opera di Orozco a Guadalajara stia ad un livello differente: è una opera non legata necessariamente ad una epoca storica né a un continente né a una visione del mondo. In Orozco c’è tutto, ed è una opera della umanità di ogni tempo. Continua a leggere

ERNESTO DE LA CARCOVA:“Senza pane e senza lavoro”

0SENZA PANE E SENZA LAVORO” è un dipinto a olio del pittore argentino Ernesto De La Cárcova, che mi è stato segnalato enfaticamente dal collega Maurizio Governatori, il quale ha avuto la fortuna di ammirarlo recentemente nel Museo di Belle Arti di Buenos Aires.
E’ un capolavoro dell’Arte Argentina, dipinto da un pittore di origine italiana, che racconta la storia della fame italiana arrivata in Argentina. E’ un dipinto emblematico della storia di milioni di italiani accolti fraternamente da altri popoli e nazioni e, ciononostante, italiani che hanno lottato in questi paesi contro la ingiustizia sociale e contro lo sfruttamento. Continua a leggere

ANTONIO LUIGI GAJONI, scritto inedito:” Dono ad un giovane pittore”

antonio-luigi-gajoni-2mmmmmDono ad un giovane pittore” è uno scritto del grande Maestro ANTONIO LUIGI GAJONI, inedito, importantissimo, probabilmente del 1919.

Quelli erano anni in cui i Pittori dipingevano e la Pittura era ancora un linguaggio umano e non ancora “desaparecido” (fatto scomparire) dai poteri e dai potenti della terra.

E’ uno scritto serio, profondo, meticoloso e in alcune parti abbastanza difficile da capire, proprio per la oscura situazione e l’analfabetismo pittorico che stiamo vivendo oggi, e perciò va letto con la dovuta maturità, umiltà, attenzione e senza i pregiudizi frivoli e/o i filtri politici della cosidetta “Arte Contemporanea”…può ancora essere attuale e insegnare parecchio ai giovani.
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AGNOLO BRONZINO: sorpresa rivoluzionaria!!!!!!!

agnolo_bronzino_003_venere_cupido_e_il_tempo_1540yAgnolo di Cosimo, detto il BRONZINO mi ha sempre dato la impressione del bronzo, del metallo, del freddo, ghiacciato, preciso, tagliente, lontano, chiuso, arrogante….insomma impossibile, non solo nel senso pittorico, ma anche umano, politico, sociale, culturale….insomma TUTTO per non appassionare dei giovani pittori come noi, che stavamo a Firenze frequentando l’Accademia di Belle Arti.
Poi la vita è andata avanti, tra alti e bassi, e il BRONZINO non ci ha più sfiorati, a noi, che pensavamo che sul tema del “colore” (tra l’altro) non era stato detto tutto, che c’era ancora cammino da fare o che, addirittura, stavamo ancora nella “preistoria”del colore nella pittura.
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PAOLO UCCELLO a Prato: fiaba e gioco e grande Pittura!

0Del recente viaggio degli amici e colleghi TOGNARELLI e GOVERNATORI a Prato, ne rimane la forte impressione ed emozione di cui abbiamo scritto recentemente su Filippo Lippi, e questa, altrettanto poderosa di cui ne parliamo oggi, sul Maestro PAOLO UCCELLO: cioè del …“pittore celeberrimo Paolo di Dono, soprannominato Paolo Uccello, nato nel 1397 da un barbiere fiorentino, Dono di Paolo, e morto nel 1475”….un pittore che opera…”trent’anni dopo la morte di Masaccio…….dopo….il grande capitolo del Primo Rinascimento, quello di Brunelleschi, che ne è il padre, di Donatello e di Masaccio”……(Federico Zeri, Un velo di silenzio, Ed.BUR Arte 2003) Continua a leggere

FILIPPO LIPPI a Prato…bellissimo!

8-filippo-lippi-salome-riceve-la-testa-del-battistaGli amici Pittori  Gianfranco Tognarelli e Governatori Maurizio hanno recentemente visitato il Duomo di Prato dove, nel 2007 sono terminati i restauri della Cappella Maggiore che contiene i celeberrimi affreschi di FILIPPO LIPPI…opera che, come disse il Vasari, è “la più eccellente di tutte le cose sue“.

Gianfranco Tognarelli tra l’altro commenta:…..”Filippo Lippi è grandissimo, pienamente rinascimentale nella forma, si sente Masaccio a monte anche se forse non domina l’insieme in un tutt’uno allo stesso modo, ma i brani sono altissimi. Non so se dalle foto che ho cercato di illuminare si pùò vedere, sono fatte in condizioni difficili…. Continua a leggere

IL MAESTRO DI CAMPODONICO:colori fatti di luce!

giro-ditalia-087A Urbino, nel Palazzo Ducale c’è la Galleria Nazionale delle Marche, dove si possono ammirare diversi capolavori della Pittura Italiana: opere di Raffaello, Piero della Francesca, Paolo Uccello, Luca della Robbia ecc.
E c’è anche un capolavoro assoluto, un gioiello che da solo vale una visita a Urbino: l’opera di un pittore sconosciuto del 1300, chiamato MAESTRO DI CAMPODONICO.
Di lui rimangono pochissime opere, ritrovate appunto nella frazione Campodonico di Fabriano, Provincia di Ancona nella Regione Marche. Continua a leggere

GIORGIONE, 500 anni fa se n’è andato, giovanissimo

01La notizia della morte di Zordi o Zorzo di Castelfranco, detto GIORGIONE (per via “delle fattezze della persona e della grandezza dell’animo”, come ci racconta il Vasari), è contenuta in due lettere: una di Isabella d’Este a Taddeo Albano del 25 ottobre 1510 e la successiva risposta del 7 novembre in cui viene detto che il pittore era morto di peste nell’ottobre 1510.

Quindi è passato mezzo millennio esatto, nello scorso ottobre,  dalla scomparsa di GIORGIONE, che con solo 33 o 34 anni ha lasciato un segno permanente e universale nella Storia dell’Arte,  sul fronte del linguaggio esprerssivo della Pittura.

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I BRONZI DORATI di Pergola

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Visitando il bellissimo territorio ondulato, coltivato e a volte primitivo dell’entroterra marchigiano, nella Provincia di Pesaro e Urbino, non si può evitare una visita alla cittadina di Pergola, dove è conservato il famoso gruppo scultoreo denominato “I BRONZI DORATI”.
Sono opere uniche del periodo tardo-repubblicano, probabilmente dell’età compresa tra Cicerone e il secondo triumvirato (50 – 30 a.C.). Continua a leggere