Baladin ci riprova: ancora una volta quello che é il più famoso birrificio artigianale italiano cerca di tracciare una nuova via, un nuovo modo per essere originale, per espandersi, per chiamare su di sé l’attenzione (non sempre è non necessariamente favorevole) del mondo che ruota attorno a malti e luppoli. E per ingrandire se stesso e il proprio business.

Teo Musso davanti alla Cascina Coda, spiega le novità di casa Baladin
Il birrificio di Piozzo (Cuneo) prova a crescere ancora di più, sia a livello produttivo sia a livello “filosofico” grazie all’inaugurazione di una nuova sede a trent’anni dall’apertura del primo pub da parte di Teo Musso, e a venti dalla fondazione dell’allora microbirrificio, uno dei primissimi in Italia e senza dubbio uno di quelli che più hanno contribuito all’esplosione del movimento nazionale. Ma vediamo nel dettaglio ciò che è stato svelato a Piozzo nella serata di mercoledì 13 luglio, data scelta per la prima “apertura delle porte” della nuova realtà baladinista. Continua a leggere
								

I dettagli non sono ancora stati diffusi, ma una cosa è certa: nel mese di aprile al “Barbaresco” di Legnano sarà possibile incontrare tre personaggi con pochi eguali nel mondo della birra artigianale italiana.
Il matrimonio tra cioccolato e birra non è certamente una novità: sono tanti gli esempi di abbinamenti che si contano tra questi due mondi così gustosi e appassionanti. E lo stesso Teo Musso – uno dei grandi protagonisti di questo articolo – aveva già esplorato questo connubio collaborando già a fine anni ’90 (quando la sua Baladin era giovanissima) con artigiani piemontesi come Amedei, Gobino e Rizzati e in tempi più recenti con un marchio importante come Venchi.



