Amici di “Blogger al forno”, che ci crediate o meno, quello che vedete qui di fianco sono io. Lo so, l’autoscatto è stato più rapido dello scatto del sottoscritto, ma la tecnologia – come vi avevo già detto – non è proprio il mio forte…
Detto questo, ora che vi siete messi il cuore in pace, passiamo alle cose serie. Lord Whirlpool ci ha chiamati per questo, d’altronde.
Ci sono giorni in cui non si ha voglia di fare granché. Capita a tutti. A me, lo ammetto, capita soprattutto quando sono dentro, ma proprio dentro, a una delle storie a cui sto lavorando. Mi ci perdo, ecco.
E’ una questione di concentrazione, solo di concentrazione: riesco a pensare solamente a quello che sto scrivendo, alla vicenda, ai personaggi… Il resto, a quel punto, non diventa che un dettaglio. Trascurabile, persino. Anche mangiare, a volte. E’ brutto da dire, ma è proprio così.
Per questo motivo, stavolta, vi racconto il modo in cui sono riuscito a riempirmi la pancia (con gusto, anche) senza uscire di casa né perdere troppo tempo davanti ai fornelli. Grazie al marchingegno di Lord Whirlpool, questo è ovvio.
Dunque, dopo un rapido inventario oltre lo sportello del frigorifero e le ante dei pensili, mi ritrovo a disposizione quello che serve per una semplice e veloce torta salata.
Primo passo: la pasta brisée. Per chi non lo sapesse (ogni riferimento a Luca Viscardi e/o Chiara Poli è puramente casuale…), si tratta di uno degli impasti più semplici (ma non ‘leggerissimi’ per via del grasso) in cucina: gli ingredienti sono 200 grammi di farina, 100 grammi di burro, acqua fredda e sale fino q.b. Come è facile intuire, si deve mescolare il tutto. Prima la farina con il burro e non spaventatevi se il composto risulta granuloso: è giusto così. Fatto questo, si devono aggiungere l’acqua fredda e il sale e si deve impastare con decisione finché la boccia non diventa bella liscia.
Mentre la mia palla delle meraviglie riposava placida sotto una scodella rovesciata, ho fatto resuscitare in un’altra scodellona di Pyrex un bel po’ di spinaci surgelati, dopodiché – approfittando del calore della verdura – ho aggiunto senza pietà una mattonella di formaggio molle (non voglio fare pubblicità, ma si trattava di Certosino Galbani). Potevo fermarmi qui? Certo che no. Qualche poderosa grattata di formaggio grana, un po’ di anelli fini fini di cipolla e una vaschettina intera di pancetta affumicata a cubetti. Non fate quella faccia, suvvia: la pancetta affumicata a cubetti è come l’acqua gasata, in ogni frigo non dovrebbe mai mancare.
Mescola e rimescola, dopo un saggio colpetto di pepe macinato, ho lasciato da parte il mio composto per dedicarmi alla pasta. Uno sbuffo di farina sull’asse e poi giù di mattarello, energico come poche altre volte. Il resto, come avrete già intuito, è venuto da sé: uno strappo di carta forno su un piatto in vetro da forno, poi l’impasto bello steso e, infine, il composto.
A cuocere a puntino, come ogni volta, ci hanno pensato il mio Jet Chef e la sua funzione Assisted. E la foto qui accanto, sebbene un po’ sfocata, lo dimostra. A proposito, una doverosa precisazione: i punti che possono sembrare bruciacchiati, lo giuro sulla tastiera Qwerty del mio PC, sono solo le zone con maggiore densità abitativa di spinaci.
Alla mia gaudente torta salata, a questo punto, non mi resta che abbinare un Valentini del 2001. Ci si sposa davvero bene. Provare per credere, come diceva quel tale dei comò.
Roberto Valentini – Impasto perfetto
Todaro – Euro 12,91
Prima indagine per il giornalista Castelli. Un industriale della ceramica viene assassinato nel suo stabilimento. Il nostro cronista inizia a indagare, varcando la linea d’ombra di un microcosmo tranquillo solo in apparenza. L’indagine è piena di sorprese e rivela trame segrete, rapporti oscuri e rancori che bruciano sotto le tonnellate di ceramica prodotte quotidianamente a Sassuolo, forse la capitale mondiale di questo prodotto. Su questa torta, anche una ciliegina: la prefazione di Marcello Fois.