Stavolta ero indecisa: proseguire nel racconto dell’avventura con la quiche o parlarvi dello strudel che si prepara in 5 minuti e si cuoce in 25? Niente di tutto ciò: rimando entrambe le questioni in favore di questo “intermezzo” fondamentale. Sabato scorso ho cucin… pardon: jetcheffato in diretta con Lord Whirlpool, Paolo Franchini e Luca Viscardi per Anche Io, la festa di Varesenews (ecco il resoconto della nostra riuscitissima cooking session), che ha portato al risultato che vedrete in foto più avanti. In questa, di foto, vedete invece il simbolo del mio intermezzo…“E che diavolo è?” direte voi. Ma come? Trattasi di spiritosissimo separa tuorlo a forma di pulcino, che ho ordinato su internet insieme a due spatole in silicone a forma di pulcino e a due assi pieghevoli per tagliare e versare direttamente i cibi nelle varie teglie, sempre a forma di pulcino.Sono impazzita? Forse.
Fatto sta che questa cosa del jetcheffare mi sta prendendo la mano.
Punto primo: come a questo punto saprete, prima di un mese e mezzo fa non avevo mai cucinato con successo manco un uovo sodo.
Punto secondo: come avevo accennato, jetcheffare mi rilassa, e ultimamente ho praticato questa sana, nuova risorsa. Meglio in cucina che sul web a far danni con la carta di credito. Fidatevi.
Punto terzo: quando uno usa la cucina, ha bisogno di alcune cose. Così, nelle scorse settimane ho fatto incetta di Pyrex di ogni genere e forma, poi ho scoperto le tortiere in silicone decorate (la torta di biscotti secchi qui accanto, fatta sabato in diretta, viene giusto da una di quelle).
Poi mi sono allargata: mi servivano l’apposito strumento in silicone per spennellare i dolci, i guanti da forno e le presine che piacessero a me (e chi lo toccava mai, il forno? Ho segni di ustioni datati 1991…).
Non potevo vivere senza il supermegaultraminipimer che sminuzza, trita, sbatte, monta e sa iddio cos’altro fa. Dopodiché è toccato ai libri: uno l’ho comprato subito, appena ricevuto il Jet Chef. Altri due li ho cercati nei giorni successivi. Uno, con ben 600 ricette, me l’ha volgarmente sottratto Viscardi dalla libreria in cui l’avevo visto (Luca, inizia a tremare: l’ho ordinato. Sta arrivando. La sfida è aperta! :-D).
Non ho finito: mi sono anche comprata uno splendido (e carissimo!) quaderno con la copertina rigida per i miei appunti culinari e le mie variazioni alle ricette. Ho riorganizzato la mia cucina e mi sono regalata il meraviglioso porta spezie da appendere (vedi foto n.3). Le uso… mi serve!
Insomma mi ha preso la febbre da shopping culinario.
Ho ordinato incredibili formine di silicone (sono già pronta per il Natale: ho la tortiera a forma di albero!) ed uno spettacolare porta-torte con campana per proteggere i miei dolci… Anche se di solito non durano fino al giorno successivo. Mia madre, fra l’impietosito e l’incredulo (“Hai cominciato a cucinare?!?”) mi ha ceduto giusto stamattina due storiche tortiere di famiglia da microonde.
Insomma: sono entrata nel tunnel (e con tutti i soldi che ci sto spendendo spero di restarci, a dirla tutta!).
Potevo, dunque, fare a meno dello spettacolare separa tuorlo a forma di pulcino?
Certo che NO.
Perché l’arrivo del Jet Chef ha cambiato la mia vita… Ed io – fatemi prendere un pochino di merito, suvvia – ho colto l’occasione per cambiare me stessa. In meglio.
Ora, quando mio marito va in piscina a tentare di affogarsi con il suo bravo brevetto da apneista, non deve più fare le corse per prepararmi la cena. Sono autonoma e mangio bene.
Ora, quando nel weekend lui deve viaggiare, non sono più costretta supplicare mia madre di nutrirmi, pena la morte per inedia: mi dò da fare. Un sacco.
Domenica scorsa, ad esempio, mi sono preparata un risottino, una torta salata e uno strudel meraviglioso.
Ma di questo vi parlerò la prossima volta…