Blogger al forno – Episodio cinque: Come ti improvviso lo strudel

Mi sento come se fossi, che so, posseduta dallo spirito di Suor Germana: eccomi qui a dispensare un pratico e semplice consiglio culinario. Come i blogger che scrivono davvero di cucina. Come quelli che sanno cucinare. Come quelli veri, insomma. Non sapete che emozione… Procedo dunque come ci si aspetterebbe:

“Arrivano ospiti all’improvviso? Volete chiudere una cena con un dolce facilissimo e veloce?

Ecco la soluzione: uno strudel pronto in trenta minuti secchi. Cinque per la preparazione, venticinque per la cottura (e se avete un Jet Chef, sappiate che viene addirittura meglio che col forno ventilato… Provare per credere!)”.

Come vado? Vado bene?

Premessa: questa non è la ricetta di uno strudel tradizionale. Questa è una variazione personalizzata della ricetta di mia suocera, che ti prepara un delizioso strudel in 30′ spaccati.

Cosa che viene utile più di quanto si pensi: minimo sforzo, massimo figurone. La mia filosofia, praticamente.

Ecco le (semplicissime) istruzioni: acquistate una pasta sfoglia pronta, di quelle già arrotolate. Io ho deciso che mi trovo meglio con la forma rettangolare, ma uso indistintamente anche quella rotonda.

Mettete a bagno in acqua tiepida una manciata d’uvetta. Srotolate la sfoglia, tagliate una mela e mezza – due (Golden, e se possibile un po’ mature). Disponete sulla sfoglia un primo strato di mela a pezzetti sbucciata e senza torsolo (tagliata come viene, irregolare e veloce). Cospargete con un sottile strato di zucchero (mezzo cucchiaio da tavola, per capirci) e cannella in polvere.

Aggiungete un po’ di uvetta strizzata e un po’ di pinoli. Coprite con un secondo strato di mela, poi di nuovo zucchero, uvetta, cannella e pinoli.

Chiudete sul lato lungo facendo combaciare i due lembi della pasta e “schiacciando” per sigillare bene.

Poi chiudete anche i due lati corti, arrotolando di lato e poi indietro come si fa con i pacchetti regalo (eh? No, dico, chi ve lo spiega così? Solo io, solo io… Lo so. Siate comprensivi).

Dopodiché, separate un tuorlo d’uovo e spennellate tutta la superficie della pasta chiusa. Spolverizzate appena appena di zucchero e, a piacere, aggiungete granella di mandorle.

Infornate a 180° nel forno caldo (o nel Jet Chef, non preriscaldato) per 25′.

Per controllare la cottura, tastate i lembi corti: se sono “croccanti”, lo strudel è pronto.

Altrimenti proseguite la cottura per un paio di minuti (a me non è mai capitato: sono sempre bastati 25′, ma immagino dipenda dal forno).

Sfornate e cospargete di zucchero a velo.

Et voilà!

Se avete un Jet Chef, potete crispare lo strudel, ponendo la pasta ripiena direttamente sul piatto Crisp. Viene uno spettacolo. Ripeto: provare per credere.

E per la farcitura, al posto della mela potete usare pere, fragole, ciliegie, pesche, banane… Viene delizioso con tutto. O con un mix di tutto.

Leggero, facile e veloce.

Io ne avrò fatti una dozzina, finora.

E indipendentemente dal numero dei commensali, non ne è mai avanzata una fetta.

Una volta ho anche litigato con mio marito per l’ultima fetta (sono una ferma sostenitrice del “chi cucina, ha più diritto a mangiare”. Voi no?!)

Informazioni su Chiara Poli

Chiara Poli (www.chiarapoli.it ): giornalista specializzata in serie tv, è Direttore Responsabile del Magazine on line di Fox (http://magazine.foxtv.it) , la testata dei siti ufficiali delle FOX in Italia. Collabora con diverse altre testate (Telefilm Magazine, Sat Guida TV) e ha scritto per alcune delle più importanti riviste di settore (TV Sorrisi & Canzoni, Satellite). Preparerà al microonde le ricette ispirate ai film più famosi della storia del cinema.
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5 risposte a Blogger al forno – Episodio cinque: Come ti improvviso lo strudel

  1. Lord Whirlpool scrive:

    Bentornata Chiara! E con quale grinta, quale entusiasmo! Sei un esempio per tutti noi cuochi navigati, mestieranti un po’ blasé: una vera boccata d’aria. Grazie di esserci. Il tuo strudel è semplicemente perfetto.
    Un commosso
    Lord Whirlpool

  2. Chiara Poli scrive:

    Carissimo Lord Whirlpool,
    in effetti devo dire – e mi pare strano essere proprio io a farlo! – che la degenza ospedaliera che mi ha tenuto lontana dal Jet Chef, insieme al digiuno forzato per sei giorni che mi ha tenuta lontano da qualsivoglia cibo o bevanda eccetto l’acqua, l’ho superata anche grazie al pensiero dello strudel di bentornato che mi sarei auto-regalata una volta a casa.
    Ci è voluto un po’ più di quanto pensassi, perché dopo 9 giorni di ricovero ce ne sono voluti sei di cibo in bianco… Ma alla fine il mio bravo (e buono!) strudel di pere me lo sono regalato, con grande soddisfazione.
    Se me l’avessero detto sei mesi fa, non ci avrei creduto!
    Forse non detesto più cucinare… 😉

  3. Paolo Franchini scrive:

    Non posso che confermare quanto scrivi, mia prode collega BAF: anch’io, più volte, ho sfornato strudel dal marchingegno Jet Chef. E, ogni volta, sono stati un successo.

    La versione che mi vede impegnato di solito, per dirla tutta, prevede solo un paio di varianti. Niente di che, comunque, solo due dritte che mi hanno fornito le prime sfornate.

    Su consiglio di un amico etilista (chi scrive ne ha sempre almeno uno a portata di tumbler…), sono oggi solito ammollare l’uvetta in una scodella con acqua calda e brandy. Il sapore mette una marcia in più, provare per credere. Per la cronaca, è sempre l’amico etilista di turno a strizzare l’uvetta e a scolarsi la scodella, a mo’ di punch…

    Per dare poi una forma più classica al rotolone di Heidi, poi, compro la sfoglia rettangolare (anche perché farla è un mezzo delirio, più che altro per i tempi) e la taglio in due per il lungo. In questo modo, alla fine riesco a scofanare dal Jet Chef due sigaroni davvero okay.

    Prima di infornare, infine, mi concedo anche 3 o 4 piccole incisioni di sbieco, sul lato spennellato, perché il vapore respirato dalla cottura possa sfiatare senza deformare il missilone farcito.

    Provaci anche tu, Chiara, al prossimo giro di strudel. A tua suocera non rimarrà che battere in ritirata, sventolando un tovagliolo bianco.

  4. Chiara Poli scrive:

    Stimatissimo collega BAF,
    che meravigliosi consigli! Non mancherò di provarli (in effetti già prediligo la pasta rettangolare: hai ragione è di gran lunga più “precisa” per la composizione del Signor Strudel), con una particolare attenzione ai solchi trasversali.
    Dovrò, ahimé, sorvolare sul brandy per l’uvetta. Secondo i medici, il cortisone cozza con l’alcol.
    Ora conosci uno dei miei più grandi drammi personali: vado esclusivamente ad acqua. Manco la Coca-Cola, mi è concessa… Pensa che vita triste! Eppure riesco a sostituire egregiamente i liquori in tutte le ricette.
    Courage!
    🙂

  5. Paolo Franchini scrive:

    Ci possiamo consolare a vicenda con un calice di Boario frizzante, allora: anch’io viaggio in classe analcolica da un biennio…

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