Ogni tanto gli insegnanti servono…

Posto così come mi è arrivata, senza aggiungere altro.

A tutti Voi giunga il ringraziamento dei genitori, il cui pensiero credo di interpretare nel riconoscere l’apporto prezioso del vostro ruolo alla formazione dei nostri ragazzi.
Colgo quest’ultima occasione per una riflessione:
siamo in un momento difficile nel quale vi vengono richiesti impegno e sacrifici oltre misura che, purtroppo, non solo non sono commisurati ad un riconoscimento economico, ma il più delle volte, nemmeno ad un solo gesto di gratitudine.
Saper distinguere cosa è importante da ciò che non lo è, per riconoscere il giusto valore delle cose e migliorare le condizioni di tutti, anziché di pochi, è la sfida del nostro tempo.
E’ più facile adeguarsi ad un sistema di pensiero che disgrega piuttosto che unire, dirottando l’attenzione su temi di facciata.
La scoperta della bellezza del mondo che ci circonda ed il desiderio di mettersi alla prova per raggiungere traguardi personali e di insieme è un piacere che stanno tentando di togliere a tutti.
Anche la scuola diventa un’istituzione che non ha più visibilità ed alla quale si riducono gli investimenti per la mancata consapevolezza del valore umano e del potenziale a cui si rivolge. Non è più un luogo dove scoprire i talenti e coltivarli, dove esprimere i dubbi ed avere un sostegno per indagarli.
Il pericolo è che diventi un luogo dove viene periodicamente verificato il grado di ripetizione fedele di ciò che viene “programmato” da altri, nel tentativo di uniformare le opinioni di massa.
Questo toglie qualità e dignità al pensiero personale e, quindi, al futuro che non ci appartiene e che abbiamo chiesto in prestito ai nostri figli.
E’ con un’accorata preghiera che Vi invito ad interpretare ogni giorno il prof. John Keating (L’attimo fuggente) e a non mollare, a coltivare venti di passione, di disincanto, di ispirazione, di creatività al di là di ogni riconoscimento, per rendere giustizia all’unico merito che nulla e nessuno potrà mai compensare: l’aver contribuìto alla realizzazione di un individuo libero di esprimere ciò che è, nel rispetto di sé stesso e di tutto ciò che lo circonda …
Grazie di tutto!

P.S. E’ la lettera giuntami dalla sig.ra M.G., reppresentante di una classe quinta.

IL TABLET

Come ogni anno, in questo periodo, nelle Scuole si svolgono le Riunioni per Materie (qualche Dirigente ama, vezzosamente, definirle di  Dipartimento) e subito dopo i Consigli di Classe per deliberare l’adozione dei libri di testo per il prossimo anno scolastico. Le scelte sono anticipate dal via vai dei Rappresentanti delle Case Editrici che, puntualmente, propongono le novità.

La scelta dei libri è, giustamente, vincolata dal non superare il budget di spesa per alunno prefissato per legge  ed inoltre, per ovvi motivi, sono vietate nuove adozioni “a raffica”.

E allora tutti a scrivere con esattezza Autori, Titoli, Editori, Prezzi, Codici e nel caso di nuove adozioni le relazioni giustificative.

Ultimamentetablet, però, il vero oggetto di discussione è in altro. Si chiama TABLET. Continua a leggere

Quando ho chiesto aiuto a Paperino

A volte capitano le giornate storte.
Uno entra in classe e, immediatamente, percepisce (meglio sarebbe dire ne viene investito) un’ondata di apatia. Più che in una classe l’impressione è quella di entrare in un “mortorio”: facce lunghe, guance scavate, sbadigli, occhi vitrei … e fuori piove pure!
Dicevo, uno entra pimpante, animato dalle migliori intenzioni, pronto a dibattere di Galileo e delle Lettere Copernicane e … va a sbattere contro un muro di indifferenza.
“Prof, dobbiamo proprio?”
“Guardate che sono argomenti interessanti!”Paperino
Proprio oggi che piove?
“ …. si tratta della nascita della Scienza Moder ….”
“Si tratta di una mazzata!”
“Ma quale mazzata, su diamoci una mossa!”
Voglio morire!
“Pietà!”

Resto un attimo perplesso, sto per cominciare la solita tiritera di improperi quando, …. quando mi viene l’Idea!
Avviate il computer e andiamo su You Tube.Continua a leggere

Orientamento e dintorni

Qualche settimana fa si è concluso il cosiddetto “tempo dell’orientamento“.
Tutte le scuole, di ogni ordine e grado, si sono attrezzate per l’Evento (una vera e propria Epifania): open day e open night, Orientatori sguinzagliati in giro per la provincia a propagandare la bontà del proprio prodotto. Continua a leggere

Una volta c’era il signor maestro

Una volta c’era il signor maestroIl Maestro

Leggo,oggi su Varesenews che un bel po’ di insegnanti precari non percepiscono lo stipendio così come non lo percepiscono altri lavoratori impegnati nel Pubblico o nel Privato.
Ad essi va la mia totale ed incondizionata solidarietà ed auguro che le difficoltà possano risolversi al più presto. In altri contesti mi è capitato di affermare che nei confronti dei lavoratori ( ed anche delle Imprese creditrici che hanno bisogno di denaro per pagare i lavoratori ed investire) lo Stato è fellone.
Fellone nell’accezione etimologica del termine. Nel Medioevo tale era il mancatore di fé, ovvero il mancatore alla parola data; il reprobo non aveva scampo: marchiato per la vita! Continua a leggere

Meno male che a scuola ci sono gli alunni

Meno male che a scuola ci sono gli alunni.
Lo so che a prima vista, detta così, sembra una banalità. Magari lo è ma, fino ad un certo punto .
Ce ne sono di tutti i tipi, diversi l’uno dall’altro e ciascuno diverso dal giorno precedente. A volte sono svogliati, altre inventano scuse paradossali per giustificare evidentissime mancanze (fenomenale quella di un gatto portato al pronto soccorso), capita di vedere moribondi resuscitare l’ora successiva, per non parlare delle “pene d’amor”. I Romei si isolano e fumando, passeggiano “soli e pensosi” nei cortili mentre le Giuliette sono circondate da amorevoli prefiche che si prodigano coi fazzoletti sporchi di rimmel. Continua a leggere

Voti on line?

Collegio docenti,
tra gli argomenti all’ordine del giorno una voce che riecheggia da parecchio: mettere o no i voti on line? I proff. sono da tempo in agitazione e per questo molti si rifiutano di inserire i voti in internet. I motivi dell’agitazione sono parecchi ma, oggi, non è di questo che tratterò.
Dunque, Collegio docenti. Il solito parapiglia: Bogart contro Wayne, Connery contro Gable, la Lollo contro la Hepburn e la Novak mentre Ave Ninchi è persa tra le chiacchiere. Dico subito la mia posizione: non sono d’accordo e non da ora. I genitori, preferisco incontrarli, guardar loro negli occhi; non accetto di ridurre il contatto con le famiglie attraverso un numero a distanza. Conosco l’obiezione: non a tutti è possibile recarsi ai colloqui mattutini e quindi il voto on line sopperisce ….

 

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La fiducia

Buongiorno,
oggi ho riconsegnato in classe le verifiche svolte qualche giorno fa. Parte di esse sono state svolte in modo soddisfacente, altre in modo ottimale, alcune non hanno conseguito la sufficienza. Devo dire che le insufficienze mi hanno particolarmente soddisfatto.
Fermi!!!
Lo so che state pensando: il solito (o la solita) insegnante affetto da “sadismo progressivo”, quello che gode un mondo quando dispensa beffardamente voti negativi.
E invece no!
Vi state sbagliando e ve lo dimostro subito; abbiate solo un po’ di pazienza.
Dunque, a suo tempo, dopo aver distribuito le fotocopie del compito da svolgere mi sono reso conto di aver dimenticato il registro in sala docenti. Avrei potuto chiamare il bidello ma mi è balenata un’idea: ci vado io e confido nella lealtà dei ragazzi!
Pressappoco è andata così: “Devo assentarmi qualche minuto, non ho intenzione di chiamare nessuno per vigilare. Sarete da soli, posso fidarmi? Io scommetto di sì … che faccio … vado?”
Si sono guardati un attimo e: “Vada tra”
“Tra?”
“Tranquillo! Si aggiorni.”
“Allora vado, però sappiate che mi fido … però chi ne approfitta e copia è str ….”
“Troppi però. Vada!!!”
Sono andato. Al ritorno un silenzio che a volte, manco con le cannonate; ciascuno lavorava per conto suo.
Non hanno approfittato! Quelli che non hanno svolto il compito correttamente, si sono beccati il cazziatone di prammatica, subito dopo, però, i complimenti per l’onestà e la maturità dimostrate. Ne sono stato molto ma molto soddisfatto. Se volete, consideratelo come me: un passettino per sentirsi adulti e responsabili. Uno di questi giorni racconterò di un’opera di Pirandello: “Il piacere dell’onestà”

Gianni Barba

P.S.: Si capisce che a breve si farà una verifica di recupero

Benvenuti a scuola

Buongiorno a tutti,
è da un po’ di tempo che si discute animatamente di Scuola e dei problemi che l’affliggono; di quello che si fa (o più spesso di quello che non si fa …). Insomma se ne parla ed in genere se ne parla in toni poco lusinghieri (eufemismo): perdita di tempo, docenti sfaticati, fabbrica di asini, ecc. Solo ogni tanto qualcuno spessa una lancia …. ma, soprattutto, se ne parla dal di fuori (permettetemi: ex cathedra). Ed è per questo che da oggi comincia una chiamiamola così, “Corrispondenza di amorosi sensi”.
Ho scelto questo titolo, anche se, trattandosi di scuola, sarebbe stato possibile prendere a prestito qualche titolo dalla fantascienza: Cronache marziane, Fanteria nello spazio o Ai margini del caos; o, malgari, scomodare Proust se non addirittura il Dostoevskij delle Memorie dal sottosuolo.
Va bene, lo avete capito, lo confesso: sono un insegnante (al maschile o al femminile? Con l’apostrofo o senza?) e l’idea è quella di raccontarvi da un personale, anzi personalissimo, punto di vista ciò che succede quotidianamente, o quasi, in una scuola come tante.
A! dimenticavo: secondo me la parola insegnante non è un sostantivo, bensì, un participio presente. E così abbiamo eliminato il problema dell’apostrofo di prima.

Cominciamo dunque dall’attualità più immediata.
L’altro ieri, in una classe quinta, ho trovato questa scritta alla lavagna: “Come facciamo per sapere per chi dobbiamo votare senza fare una ca…ta?” Sulla cattedra parecchi “santini” e volantini di ogni “colore”.
Riassumo brevemente il mio intervento: “voi avete il diritto ma anche il dovere di andare a votare provvisti di tutte le informazioni del caso”.
“Come facciamo per informarci correttamente? Non si capisce niente!”
“Non è vero, voi che smanettate in internet, entrate nel web e collegatevi ai giornali on line: dal Corriere al Giornale, da Repubblica a Libero, dalla Stampa all’Unità, dall’Espresso a Panorama. Leggete le interviste, leggete i programmi, annotate le proposte che vi piacciono e pensate alla loro fattibilità. Confrontatevi con gli altri, difendete con passione le vostre idee, ma, siate disponibili ad ascoltare le ragioni altrui.
Soprattutto, non lasciatevi convincere dai qualunquisti che “tanto sono tutti uguali”.
Non è vero: imparate a valutare e a scegliere pronti ad accollarvene la responsabilità. Votate per chi cavolo volete, ma, fatelo consapevolmente, in piena libertà, anche per non vanificare il sacrificio di quanti, nel passato, sono morti per permetterci il diritto di scelta. E sappiate che il vostro voto non è un atomo sperduto; è la sintesi che vi lega ad altre scelte: coinvolge la vita di tutti a cominciare da quanto costerà il pane ed il latte …
Cari miei, si chiama Democrazia. Benvenuti nella Polis.

E, adesso tirate fuori i libri che cominciamo.

Gianni Barba