Posto così come mi è arrivata, senza aggiungere altro.
A tutti Voi giunga il ringraziamento dei genitori, il cui pensiero credo di interpretare nel riconoscere l’apporto prezioso del vostro ruolo alla formazione dei nostri ragazzi.
Colgo quest’ultima occasione per una riflessione:
siamo in un momento difficile nel quale vi vengono richiesti impegno e sacrifici oltre misura che, purtroppo, non solo non sono commisurati ad un riconoscimento economico, ma il più delle volte, nemmeno ad un solo gesto di gratitudine.
Saper distinguere cosa è importante da ciò che non lo è, per riconoscere il giusto valore delle cose e migliorare le condizioni di tutti, anziché di pochi, è la sfida del nostro tempo.
E’ più facile adeguarsi ad un sistema di pensiero che disgrega piuttosto che unire, dirottando l’attenzione su temi di facciata.
La scoperta della bellezza del mondo che ci circonda ed il desiderio di mettersi alla prova per raggiungere traguardi personali e di insieme è un piacere che stanno tentando di togliere a tutti.
Anche la scuola diventa un’istituzione che non ha più visibilità ed alla quale si riducono gli investimenti per la mancata consapevolezza del valore umano e del potenziale a cui si rivolge. Non è più un luogo dove scoprire i talenti e coltivarli, dove esprimere i dubbi ed avere un sostegno per indagarli.
Il pericolo è che diventi un luogo dove viene periodicamente verificato il grado di ripetizione fedele di ciò che viene “programmato” da altri, nel tentativo di uniformare le opinioni di massa.
Questo toglie qualità e dignità al pensiero personale e, quindi, al futuro che non ci appartiene e che abbiamo chiesto in prestito ai nostri figli.
E’ con un’accorata preghiera che Vi invito ad interpretare ogni giorno il prof. John Keating (L’attimo fuggente) e a non mollare, a coltivare venti di passione, di disincanto, di ispirazione, di creatività al di là di ogni riconoscimento, per rendere giustizia all’unico merito che nulla e nessuno potrà mai compensare: l’aver contribuìto alla realizzazione di un individuo libero di esprimere ciò che è, nel rispetto di sé stesso e di tutto ciò che lo circonda …
Grazie di tutto!
P.S. E’ la lettera giuntami dalla sig.ra M.G., reppresentante di una classe quinta.