filmsenzalimiti.it era un sito internet che permetteva di guardarsi “liberamente” in streaming moltissimi titoli cinematografici, spesso ancora nelle sale, senza spendere un’euro.
Il sito internet era già stato sottoposto a controlli dalle fiamme gialle a Febbraio 2013, periodo in cui accedendo si poteva vedere la solita immagine di sito sottosequestro.
Il meccanismo per cui, pochissimo tempo dopo sono potuti tornare online, è molto semplice: i proprietari non hanno mai pubblicato alcun video coperto da copyright e non hanno mai dato la possibilità di scaricarne. filmsenzalimiti.it è identificato come aggregatore di link, una sorta di libreria di siti esterni al proprio e quindi non direttamente responsabili da quello che viene fatto all’estero.
Tutto molto bello, fino a pochi giorni fa quando il sito viene rimesso nuovamente sotto sequestro, quando la Guardia di Finanza di Arezzo sulla decisione del tibunale di Viterbo decide di tornare alla carica identificando i proprietari come “pirati” violando quindi l’art. 171 della legge 633/1941 sulla protezione del diritto d’autore.
I proprietari di filmsenzalimiti.it si sentivano al sicuro grazie a questi cavilli legislativi, ma qualcosa è andato storto: ed era anche ora.
Dire di non piratare materiale perchè fisicamente il prodotto è hostato su un server straniero, è come offrire ad un’amico una cena sopra al reattore nucleare di Chernobyl.
La legge italiana in tal senso ha effettivamente qualche buco ma dovrebbe stare nel buon senso delle persone capire che sfruttare siti internet di questo tipo è illegale e immorale. Il problema è che fino a quando non si ha nelle mani un proprio prodotto messo in circolazione gratuitamente dopo averci passato per crearlo nottate insonni, dopo averci impregnato la propria passione, il tempo e il denaro… sarà dura capire che questo genere di siti sono solo un danno.
Se volete possiamo stare qui a raccontarcela che i film negli ultimi anni sono calati di qualità, che il prezzo del biglietto al cinema è alto, che il costo di un dvd non ha senso, etc…
ma darsi queste giustificazioni per guardarsi un film in streaming, mi sembra proprio una bella cazzata.
Luca “Loco” Locorotondo