EA regala inconsciamente centinaia di titoli

È stato un weekend molto faticoso per i computer degli utenti americani e canadesi dello store online Origin, infatti i poveri macchinari hanno visto centinaia di giga di memoria sparire per mano della piattaforma di EA, che ha inconsciamente regalato una miriade di titoli a tutti coloro abbastanza veloci da accaparrarseli.

Tutto è cominciato con un codice speciale distribuito ad alcuni utenti da Electronic Arts, tale codice veniva dato in premio dopo aver compilato un questionario, una volta ottenuto avrebbe dovuto permettere il download gratuito di un titolo presente su Origin.

Il risultato però è stato un altro, pare infatti che per via della scarsa protezione su tale codice fosse possibile scaricare una moltitudine di giochi senza che quest’ultimo si disattivasse, permettendo inoltre anche il download da parte di utenti esterni che non avevano ricevuto personalmente tale codice tramite questionario. Ovviamente la notizia della scoperta si è diffusa istantaneamente, provocando una spropositata quantità di download da parte degli utenti, che si è arrestata solo in seguito alla correzione dell’errore.

Insomma, ancora una volta Electronic Arts riesce a fare notizia nel modo sbagliato, gli amanti dei complotti ipotizzano già che tutto questo fosse un piano per ottenere l’impennata di registrazioni ad Origin portata dal bug, e chissà, conoscendo EA l’ipotesi non sembra neanche troppo assurda.

Una cosa però è certa, per molti utenti scontenti questa regalia è stata certamente una rivincita senza sensi di colpa.

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Che Vita!

Dopo gli ultimi numeri ufficiali rilasciati da Sony possiamo dire che PS Vita non ha avuto una partenza eccezionale. Una vita da cani per la povera console portatile Sony, la prima a dover fronteggiare due mercati e due concorrenti differenti: da un lato Nintendo ed il suo 3DS che, dopo il cospicuo taglio di prezzo e l’arrivo di una nuova ondata di giochi molto forti, sta prendendo quota nelle vendite, ed il sempre florido mercato mobile, con la sua convenienza in formato scaricabile.

Sony ha spinto moltissimo l’acceleratore sulla potenza hardware e la versatilità di PS Vita, salvo poi scordarsi di pubblicizzarla. Ha mostrato quanto la console sia differente ed abbia caratteristiche uniche, ma senza far vedere e distribuire molti giochi che andassero oltre la semplice demo tecnica. Questo ha creato nuovamente il vuoto di titoli sul mercato, come successe dopo il primo anno di vita di PSP. La carenza cronica di giochi che possano mostrare la vera forza dell’hardware sta penalizzando la console e le vendite, ed i consumatori attendono dei giochi che siano all’altezza delle loro aspettative, dei must have che facciano da cavallo di troia per fare entrare la console nelle case e nelle tasche di tutti.

Ma senza alcun taglio di prezzo all’orizzonte, Sony ha poche strade da seguire.
Stimolare le vendite con i bundle: come già sta facendo con giochi di richiamo con FIFA e come farà con il futuro Assassin’s Creed III: Liberation ed evidenziare lo store digitale, con la possibilità di acquistare dei codici nei negozi reali per poter scaricare i vari giochi. Ma ovviamente non basta. Servono giochi grossi e supporto delle terze parti. E Sony, anche in questo caso, sta commettendo nuovamente lo stesso errore fatto con PSP. Senza una grossa base installata gli sviluppatori non stanziano budget sufficienti per creare una esclusiva di rilievo, ma si limitano a dei porting. Sony deve investire nei propri studi, e in fretta, per creare una line-up forte, cosa che non è riuscita a fare al lancio, per attirare i consumatori sulla sua console.

Ora, i nodi vengono al pettine: le vendite che si registreranno durante il periodo di Natale saranno cruciali per il destino di PS Vita. A gennaio sapremo se, come possessori di questa console, potremo conservarla in uno scaffale polveroso a lungo, oppure finalmente portarla in giro e giocarci il più possibile, rendendoci fieri possessori dell’handheld.

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Bioshock Infinite, crea il tuo video preferito

Mancano pochi giorni al rilascio del nuovo video sull’attesissimo Bioshock Infinite: video che la stessa 2K Games non sa ancora com’è!

L’idea non è malvagia, e permette di creare attesa fra i pazzi videogiocatori in trepidante voglia di vedere qualcosa di più del gameplay da 15 minuti rilasciato mesi orsono.

Lo voglio così!

Votare le proprie preferenze è facile: per prima cosa è necessario avere un account facebook, e accedere alla pagina del gioco. Una volta che la pagina è “piaciuta” sarà possibile votare alcune delle proposte che la pagina vi propone, facendo quindi aumentare i voti per alcune scene piuttosto che altre: mentre scrivo questo pezzo, mancano ancora 9 giorni e un pezzo al termine del countdown, qundi mettetevi comodi e nel frattempo giocate a Xcom: Enemy Unknown uscito ufficialmente proprio oggi.

Assassin’s Creed 3

Ubisoft tempo fa fece partire un’azione di marketing molto simile a questa, invitando gli utenti a fare il più possibile MiPiace e condividere una certa pagina per riuscire a raggiungere un certo step e sbloccare la visione del video: noto con piacere che nel tempo i social network prendono sempre più piede e le aziende sperimentano “nuovi servizi” sempre più.

Scritto da Luca “Loco” Locorotondo
Rivenditore di Videogiochi e Hardware
Sviluppatore Web – Speaker Radiofonico e Appassionato

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Dishonored

Arkane Studios lancia sul mercato Dishonored, uno shooter games con tanto spazio allo stealth.

Vestiremo i panni di Corvo Attano, fedelissima guardia della Regina, mentre cerca di combattere un male che si espande in tutta la nazione, un morbo che stà decimando la popolazione più povera, mentre i nobili ed i ricchi stanno ben lontani dal farsi contagiare dai popolani. Propio mentre torniamo da una missione per la ricerca di una cura, ci troviamo incastrati nell’assissinio della Regina a noi tanto cara. Parte così la nostra storia, la vendetta! Trovare ed uccidere il vero colpevole e chi ci ha incastrati sarà la nostra missione principale, e per farlo incorreremo in una forza sovvrannaturale che ci darà dei poteri che ci renderanno vere e propie macchine da guerra..

Il gioco lascia moltissima libertà d’azione al giocatore, sostanzialmente le missioni hanno un’unico scopo: l’uccissione del bersaglio, come arrivarci e come farlo starà a noi però.. Grazie alla libertà d’azione che ci è concessa in questo gioco, vedremo letteralmente cambi dello svolgimento della trama.

Corvo avrà la mano destra sempre impegnata a reggere la spada, mentre nella sinistra avremmo a disposizione le magie, granate, una pistola ed una balestra, quest’ultime due possono essere potenziate per renderle più efficaci, ma la forte componente stealth limita di molto l’uso della forza bruta e quindi sarà più facile aggirare un bersaglio piuttosto che abbatterlo.

Ci saranno 9 livelli di gioco per una durata totale di quasi 18 ore a parere dei programmatori, e a seconda di come abbiamo giocato (più caoticamente o più stealth),avremo 2 finali da gustarci a completamento del titolo.

Il gioco è ben studiato, le atmosfere ed il sonoro sono molto azzeccate, ma la vera pecca è la grafica, che lascia un pò con l’amaro in bocca per un titolo di queste proporzioni!

Quasi dimenticavo, Dishonored è già disponibile per xbox360, ps3 e pc! Cosa aspettate a vendicarvi ?

Toddy

 

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Valve apre al pubblico i test per Prototipi Hardware

Secondo quanto letto sul forum di Steam, pare che Valve desideri rendere pubblico il test di prototipi studiati per videogiochi e hardware inediti.

La speranza dell’azienda sarebbe infatti accogliere il pubblico a visitare i suoi uffici per “testare prodotti rilasciati e non” e provare con mano prototipi hardware, cosa che suscita subito un certo interesse soprattutto pensando a cosa in particolare ci si troverebbe davanti, vista l’assenza di progetti conosciuti in lavorazione da parte di Valve, se non contiamo DotA 2, tecnicamente ancora in beta e Half Life 3 di cui non si sa realmente nulla.

L’impiegato responsabile del post in questione avrebbe annunciato: “Cerchiamo persone che vengano in Valve a svolgere playtesting per versioni rilasciate e non dei nostri giochi, provando inoltre anche alcuni prototipi hardware,”.

Insieme a queste parole è stato poi rilasciato un link ad un questionario da compilare per aderire all’iniziativa, che per ora è purtroppo aperta solo a chi abita nei dintorni di Seattle, ma c’è già la promessa di estensione a tutta l’area statunitense e in caso di buona ricezione, l’intenzione di un supporto internazionale per il futuro.

Insomma, le beta su Steam sono ormai una consuetudine, ma l’apertura letterale delle proprie porte da parte di Valve è sicuramente qualcosa di nuovo, che l’azienda stia già sviluppando i bracciali citati da Gabe Newell o il chiaccherato casco per la realtà aumentata? Solo il tempo ce lo dirà, ma una cosa è sicura, il futuro dell’intrattenimento videoludico è tutt’altro che a corto di sorprese.

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Wii U, cosa ci si deve aspettare?

Nintendo, dopo aver puntato tutto sulla sua console portatile 3DS, prova a fare un passo in avanti sul piano delle console casalinghe, rilasciando la nuova Wii: la Wii U.
I dati parlano chiaro, Wii U è una console estremamente più potente della precedente (non che ci volesse molto) e quasi si avvicina alla potenza bruta delle console di Sony e Microsoft anche se cè chi dice che in realtà risulterà superiore per qualità, per via dell’architettura interna ben differente e “old style“.

Wii U Old Style!?

Non travisate le mie parole. Wii U possiede un’architettura interna diversa dalle attuali console (CPU+GPU), che sono sostanzialmente dei computer per permettere un’utilizzo molto più multimediale: basti pensare che sulla Playstation 3 è possibile installarci Linux! Questa architettura più “generalista” distrae i calcoli interni che deve elaborare l’hardware, risultando quindi meno performanti di quanto non lo siano realmente.
Wii U, a differenza, possiede un’architettura GPGPU + CPU con una priorità di calcolo interna dedicata sopratutto al calcolo del 3D, potendo quindi “donarsi” molto di più di quanto non facciano le attuali console della concorrenza.

Quindi perchè Old Style?

Forse non tutti sanno che, molto tempo fa quando i coin-up andavano per la maggiore, i computer nelle case di quell’epoca non riuscivano ad eguagliare la potenza di calcolo e la qualità grafica che veniva prodotta nelle sale giochi: perchè? Perchè erano macchine da gioco sviluppate per fare solo quello, le schede madri non dovevano preoccuparsi di input/output se non di quelli strettamente legati al gioco, al contrario dei computer che dovevano controllare molti più input e fare molte più cose. A partire dalla prima Xbox, si è passati a un’architettura interna molto più vicina a quella dei computer, con i conseguenti rallentamenti sopra descritti.

Quindi Play3 e X360 schifo, WiiU fica?

Non ho detto questo: sono un’estimatore di Play3, ma quasi 10 anni dopo è normale aspettarsi qualcosa di nuovo e più performante. Wii U avrà in sostanza un modo di fare videogiochi diverso che, grazie al supporto delle api grafiche allo stello livello di DirectX 11, garantirà qualità grafica che le console attuali con un supporto paragonabile alle DirectX 9, non possono garantire.

Problemi di Marketing

Purtroppo l’uscita della Wii U è stata molto discussa e oscurata da altre, come l’Iphone 5 di cui se ne parlerà ancora per mesi e se a tutto questo aggiungiamo una line-up iniziale ancora incompleta e un problema di vendite con sul 3DS, capite bene che le fondamenta di Nintendo stiano un pò tremando nelle ultime settimane. Il Sun, autorevole giornale inglese, ha anche sconsigliato l’acquisto di questa console, etichettandola come obsoleta tra solo un anno con l’uscita di Playstation 4 e Xbox 720: anche se il parere del Sun sul mondo videoludico è pari a quello di Gordon Ramsay sulla costruzione di un muro a secco, crea non pochi problemi a una situazione traballante in partenza.

La stessa Nintendo ha paura

Non è una frase retorica, Nintendo sta davvero riguardando la sua morale e le sue solite regole. Lo si evince dalla disponibilità di un videogioco vietato ai minori di 18 anni, al Dayone, cosa mai successa prima, vale a dire Ninja Gaiden 3: Razor’s Edge.

Signori, possiamo stare qui le ore a fare virtualwar su idee che si basano su dati fittizzi e poco reali o su previsioni fatte a cazzum, ma l’unico modo per sapere se Wii U sarà un valido acquisto, è aspettare il 30 Novembre 2012 e acquistarla 😀

Scritto da Luca “Loco” Locorotondo
Rivenditore di Videogiochi e Hardware
Sviluppatore Web – Speaker Radiofonico e Appassionato

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XCOM: Enemy Unknown

XCOM: Enemy Unknow, è il reboot di un vecchissimo gioco a ruoli. Avete presente Civilization? Esatto, lo stile è propio quello, ed è infatti a Sid Meier (creatore appunto di Civilization), ed alla sua socità Firaxis Games,  che dobbiamo la nascita di questo nuovo titolo.

Il titolo gode di una grafica davvero ben elaborata, gli schemi di gioco sono infatti ben dettagliati, nulla che faccia gridare al miracolo, ma il suo lavoro lo fa e anche molto bene!

Ma passiamo al gameplay.. La nostra squadra sarà composta da 4 a 6 personaggi, ognuno con il propio arsenale e le propie abilità. Avremmo a disposizione diverse da classi con le quali giocare, starà a voi creare una squadra che sia equilibrata su ogni tipo di campo per svolgere al meglio la missione. I personaggi saliranno di livello, incrementato così diverse abilità, e grazie a dei “punti turno” potremo muoverci, sparare, curare, e metterci sottocopertura, una volta finito i turni saranno gli avversarsi a fare la propia mossa.

La storia parla del nostro pianeta, che vieneattaccato dagli extraterrestri, e starà a noi risolvere questa crisi, ogni nazione ci darà supporto, fornendoci soldi con i quali svilupperemo, nella nostra sede a fine missione, ricerche con le quali sbloccare attrezzature e abilità che ci aiuteranno in fase di gioco. A noi l’arduo compito di rispedire ET a casa insomma, stando attenti che le nazioni a noi amiche continuino a soppravvivere e quindi a fornirci risorse preziose!

Se il genere a turni vi piace, questo gioco è sicuramente una di quelle chicce che non possono mancare in casa vostra! Sviluppato per PC, XBOX360 e PS3 accontenterà praticamente tutti. appuntamento per il 12 Ottobre dal vostro rivenditore preferito insomma per acquistare questo titolo!





Toddy

 

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Nasce il primo controller per iPod, iPhone e iPad approvato da Apple

In questi anni Apple ha sempre evitato di introdurre un sistema di controllo alternativo per il gaming sui suoi dispositivi, in compenso aziende esterne hanno tentato più volte di rispondere alle richieste al suo posto, ad esempio con strani tasti adesivi da far aderire al touch screen, ma al contrario dei vari controller già disponibili per Android, funzionanti su tutti i sistemi che lo ospitano, niente sembra essere realmente compatibile con tutti i prodotti o software Apple.

Per risolvere questo problema è entrata in gioco Discovery Bay Games, che invece che concentrarsi sulla creazione di un pad adatto a tutti i giochi iOS ha pensato invece di concentrarsi su un prodotto compatibili con i software di singole compagnie, in questo caso la loro creatura è in grado di funzionare con tutti i giochi prodotti da Gameloft.

A sentirla così potrebbe sembrare un handicap, e in effetti per certi versi lo è, ma osservando bene la gamma di titoli offerta da Gameloft è facile rendersi conto del perchè di questa scelta, la compagnia infatti vanta attualmente una raccolta di giochi di tutto rispetto dalla buona qualità e giocabilità, come ad esempio N.O.V.A. 3 e Asphalt 7.

Per quanto riguarda il prodotto ci troviamo di fronte a qualcosa di molto semplice, vale a dire un rettangolo di plastica leggermente deformato per garantire più comfort per l’impugnatura, con i tasti standard che troviamo su tutti i modelli più classici, abbiamo quindi sul davanti la classica croce direzionale con due analogici e quattro tasti principali, mentre sul dorso sono sempre a portata di dito due comodi tasti dorsali.

Il sistema si collega facilmente ad ogni iPod, iPhone e iPad tramite bluethoot e sembra avere ottimi tempi di risposta, unica pecca oltre alla già citata compatibilità software può essere il prezzo che aggirandosi intorno ai 60 € rende sicuramente più difficile accontentarsi delle limitazioni.

Non rimane che sperare che altre compagnie prendano l’esempio di Discovery Bay, o che la stessa si metta al lavoro sull’allargamento della compatibilità nei suoi prodotti, per ora gioiamo per questo passo in avanti che anche se piccolo rimane comunque tale.

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I publisher non moriranno

Il nome publisher viene spesso associato a quelle persone cattive che costringono gli sviluppatori di videogiochi alle angherie: cancellano i progetti, rimandano i giochi, decidono i DLC e riscrivono in gran segreto i final di Mass Effect 3. E’ vero, avendolo vissuto sulla mia pelle, i publisher sono spesso costretti a fare scelte impopolari, ma non sono così cattivi. E’ anche grazie alle scelte dei publisher che esistono giochi come Assassin’s Creed, GTA, Fifa e molti altre serie famose.

Quello che in realtà fa un publisher è intuire il potenziale di un progetto (spesso su carta o in demo, quindi ancora in fase embrionale) e farlo diventare un gioco finito. Si occupa anche della commercializzazione e della pubblicità e di molte altre cose. Per rendere l’idea è quello che farebbe un editore di libri come Mondadori o Feltrinelli: uno scrittore sottopone il suo manoscritto all’editore che valuta una eventuale pubblicazione, se il libro è valido o ha un buon potenziale di vendita. Talvolta succede anche il contrario: l’editore cerca qualche bravo scrittore che possa sviluppare un libro su una idea (ad esempio per una nuova linea editoriale) o una licenza (come libri tratti da film, fumetti o videogiochi) o anche una semplice tendenza di mercato (ora vanno i vampiri, pubblichiamo anche noi il nostro romanzo sui vampiri). Dato il via libera alla pubblicazione, si sceglie quindi data, copertina, tipo di pubblicità e strategie di comunicazione da adottare e tutto il resto. Insomma l’editore rende presentabile per la vendita in libreria, persino curandone la distribuzione. Alla stessa maniera lavorano gli editori di videogiochi, con la differenza che, se per scrivere un libro basta una persona, per fare un videogioco serve almeno un piccolo team che talvolta va finanziato fino alla fine del progetto, come molti publisher fanno.

Grazie al successo degli store digitali, sia per PC che per piattaforme mobili, molti piccoli e medi sviluppatori si lanciano all’assalto di questi negozi virtuali, eliminando la barriera intermedia del publisher e vendendo direttamente il loro prodotto. Alcuni hanno anche un discreto know how su come pubblicare un videogioco e abbiamo assistito a casi di successo come Braid o Angry Birds. Alcuni sviluppatori arrivano a dichiarare entusiasticamente che i publisher non servono più, saranno i giocatori a scegliere i giochi da finanziare con il crowdfunding (tramite siti come Kickstarter) o da acquistare scaricandoli direttamente.

Falso. Quello che divide un flop da un successo, l’essere notato e comprato rispetto al passare inosservato spesso è un dettaglio. I publisher ricercano a fondo la soluzione migliore per lanciare un gioco. Scelgono ad esempio una data iconica, come nel caso dell’ultimo Uncharted o di Skyrim (1.11.11 il primo, 11.11.11 il secondo). Scelgono il miglior modo di comunicare il mood del gioco, puntando su qualcosa di particolare: non so se vene siete accorti, ma gli ultimi giochi di Suda 51 sono sempre stati lanciati facendo vedere interviste al designer che il gioco stesso. Oppure puntando su aspetti di contorno, come lo humor nel caso di Naughty Bear, un gioco mediocre ma che al lancio ha venduto molto per la sua bellissima campagna pubblicitaria. Spesso è anche per questo che devono prendere decisioni impopolari, modificando parti del gioco perché siano appetibili a tutti i giocatori e guidando gli sviluppatori al miglioramento di un prodotto.
Oppure pensate al finanziamento un gioco in crowdfunding: parte lo sviluppo, il team però ha problemi ed il progetto viene abbandonato. Oppure il videogioco è brutto o pesantemente ridimensionato rispetto alle promesse iniziali. Se LA Noire fosse stato sviluppato attraverso in crowdfunding probabilmente non avrebbe mai visto la luce.

I publisher sono una specie di “guardiani“. Potete giudicarli buoni, come nel caso di Nintendo per i suoi fan, o cattivi, come per EA, i signori del male, ma se esistono e resistono al tempo un motivo c’è.

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L’iPHONE PIU’ PERFORMANTE DI SEMPRE

 

Devo essere onesto: Apple non mi è simpatica, anzi forse è il contrario. Non sono neanche un giornalista professionista ma penso che essere onesti e mantenere una certa imparzialità sulle notizie sia già un buon inizio per diventarlo.

Secondo me Apple è un’azienda che spenna i propri clienti senza motivo. Oggi però devo mettere un punto a favore di questa casa produttrice che a quanto pare da una lezione di telefonia mobile a tutte le altre concorrenti. Arrivano i primi risultati prestazionali di questo nuovo Smartphone che atteso come pochi, vanta una potenza superiore al suo predecessore e non solo. Per esempio, il GeekBench misura una prestazione due volte e mezzo superiore rispetto all’iPhone4s.

IL CONFRONTO CON GLI ALTRI GIGANTI

Lo smartphone con la mela mozzicata sul retro fa impallidire anche gli altri smarphone che gli concorrono come il Samsung Galaxy S3 e il Motorola Raza M. Sempre con il test del GeekBench, che misura le prestazioni dei processori si scoprono differenze abissali: nonostante l’iPhone5 monti un processore dual-core, di conseguenza apparentemente inferiore al quad-core di Samsung e Motorola, risulta essere il più performante. Anche le prestazioni grafiche risultano essere superiori su iPhone.

Per me è una sorpresa. Pensavo che il nuovo iPhone uscisse già vecchio invece sorprende ed umilia a quanto pare anche il gigantissomo S3 che a mio avviso è molto potente. Bene, sono contento perchè almeno uno smartphone di cui sia sfruttato tutto il suo potenziali c’è.

Staremo sempre a vedere, comunque, cosa salterà fuori di nuovo riguardo all’iPhone5 anche perchè l’apparenza inganna.

Enrico Supertramp Santi

 

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