L’esterno è anonimo e pare quello di un normalissimo magazzino che potrebbe contenere qualsiasi cosa. Ma quando si apre il portoncino di Rue Gheude 56, quartiere di Anderlecht, zona sud-ovest di Bruxelles, il viaggio all’indietro nel tempo si compie fin dal primo respiro e il profumo di storia si mischia a quelli del legno, del mosto, della birra.
Davanti agli occhi si apre il mondo di “Cantillon”, un birrificio tradizionale che a prima vista pare un museo e che invece è un’unità produttiva a tutti gli effetti: qui si compiono tutti i passaggi per creare birre uniche, le gueuze e i lambic a fermentazione spontanea. Bevande che alle papille gustative e all’olfatto sono ben diverse dalla birra cui siamo abituati ma che rappresentano una vera e propria pagina di storia: questa era la birra prodotta fino a quando l’uomo – ma si parla di circa 150 anni – ha imparato a selezionare i lieviti e a usare quelli ritenuti più adatti alla fermentazione.